Salute 19 Aprile 2022 16:33

Esenzioni vaccini: il tentativo di ridurre i medici a burocrati è fallito oppure no?

Mentre “passano di moda” mascherine, green pass e vaccini, una lettera al direttore riapre una vecchia questione e lancia un monito per il prossimo autunno: qual è il vero ruolo di Mmg e pediatri di libera scelta nel concedere esenzioni e differimenti?

Esenzioni vaccini: il tentativo di ridurre i medici a burocrati è fallito oppure no?

Mentre il flusso di agenzie batte lanci di mascherine che abbandoneremo anche al chiuso, ad attirare la nostra attenzione è curiosamente una mail che giunge alla casella della nostra posta di redazione. È una storia, in realtà un appello, così anacronistico da sembrare fuori luogo mentre ci apprestiamo a metterci alle spalle (o sotto la sabbia…?) il Covid e tutti i suoi fastidiosi orpelli: mascherine appunto ma anche green pass, tamponi, certificazioni e vaccini.

Paolo P., medico di medicina generale che chiede di rimanere anonimo, ci costringe, invece, a guardare indietro o, se preferite, a molto avanti, al prossimo autunno quando il tema, che oggi è il suo tema, potrebbe tornare di nuovo di forte interesse per tutti. E sì perché parliamo di esenzione del vaccino, una delle principali ricerche effettuate in questi mesi da milioni di italiani sul motore di ricerca del “dottor” Google. Ma le esenzioni possono darle solo i dottori veri, nello specifico medici di medici generale e pediatri di libera scelta. E quella che ci racconta Paolo, dunque, non è la sua storia, ma quella di migliaia di colleghi, che si augurano di non dover rivivere le stesse situazioni nel caso ce ne fosse di nuovo bisogno.

MMG e pediatri sono infatti incastrati in una normativa – il D.L. n. 44/21 (convertito con modificazioni dalla legge 28 maggio 2021, n. 76) – che li espone a richieste che nei mesi sono diventate «sempre più pressanti, rasentando minacce e aggressioni, perlomeno rimaste a livello verbali per quanto mi riguarda», racconta ancora il medico. Va ricordato che l’esenzione, così come il differimento, vanno concessi soltanto in presenza di specifiche condizioni cliniche documentate dall’assistito. La sensazione, invece, è che si pensi che ci sia un obbligo a rilasciare il certificato a chiunque ne faccia richiesta. Non è così, ed è importante chiarirlo a tutela anche del medico stesso.

«Si tratta infatti – come spiegano i legali di Consulcesi & Partners, a cui abbiamo chiesto un parere – di un documento in cui si attesta fatti direttamente percepiti od oggettivamente documentati. Qualora non si riscontri, in piena scienza e coscienza, il ricorrere delle condizioni previste per il rilascio dell’attestazione di esenzione, ovvero la mancata riconducibilità delle patologie rappresentate dall’assistito a quelle previste dalla regolamentazione sanitaria, il medico non è tenuto a rilasciarla, proprio per non incorrere, a sua volta, nella commissione dei reati previsti dal nostro codice penale. La validità dell’esenzione dipende infatti dalla specifica condizione clinica che ne ha giustificato il rilascio ed è indicata nella certificazione stessa».

Di recente,  come fanno notare ancora i legali di C&P, è peraltro intervenuto il Consiglio di Stato che ha stabilito che “il medico di medicina generale che certifica il pericolo di un proprio paziente, che svolge la professione sanitaria, a somministrare il vaccino anti Covid-19 deve indicare la patologia di cui soffre l’interessato, e ciò in quanto il controllo demandato alla ASL – responsabile a verificare l’idoneità della certificazione all’uopo rilasciata – concerne pur sempre la certificazione del medico di medicina generale, la quale però, proprio perché costituente l’oggetto (diretto ed esclusivo) dell’attività di verifica della ASL, deve consentire all’Amministrazione di appurare la sussistenza dei presupposti dell’esonero”.

Eppure, scorrendo ancora il testo della mail giunta alla nostra redazione, il racconto introduce un nuovo personaggio: l’avvocato. In molti, infatti, si rivolgono a legali con il chiaro obiettivo di alzare la posta delle pressioni o ottenere addirittura più del previsto (e del consentito) addirittura ricorrendo a formali diffide. Come nel caso di un legale che chiedeva per il suo cliente il rilascio del certificato di esenzione, adducendo l’obbligo da parte del medico di base, senza neppure premurarsi di verificare che, nel frattempo, il quadro valutativo espresso dagli organi sanitari preposti era mutato al punto che la sintomatologia del suo cliente non soltanto non impediva più l’accesso al vaccino, ma addirittura lo raccomandava per una migliore salvaguardia delle proprie condizioni di salute.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Nasce il progetto PMLAb per i pazienti COVID-19 immunocompromessi
La gestione del paziente immunocompromesso con COVID-19 richiede una particolare attenzione, che si concretizza con le Profilassi Pre-Esposizione con anticorpi monoclonali. A questo scopo è nato il progetto Prevention Management LAboratory (PMLAb), presentato oggi a Roma
Covid: 3 o più dosi di vaccino in gravidanza aumentano la protezione dei neonati
Le donne in gravidanza che ricevono tre o più dosi di vaccino anti-Covid durante la gestazione presentano un livello di anticorpi specifici contro l’infezione nel cordone ombelicale di circa dieci volte più alto rispetto a quanto riscontrato nelle madri che hanno effettuato meno richiami. E questo offre una maggiore protezione ai nascituri. A dimostrarlo è uno studio condotto dagli scienziati dell’Università di Washington a Seattle
Covid: spray nasale con anticorpi protegge da infezione. Gli scienziati: “Approccio utile contro nuove varianti e in futuro anche contro altri virus”
I ricercatori del Karolinska Institutet, in Svezia, hanno dimostrato che lo spray nasale anti-Covid sviluppato, a base di anticorpi IgA, può offrire protezione dall'infezione. O almeno così è stato nei topi su cui è stato testato, come riportato da uno studio pubblicato su PNAS. I risultati aprono la strada a una nuova strategia per proteggere le persone ad alto rischio a causa delle diverse varianti del virus Sars-CoV-2 e possibilmente anche da altre infezioni
Morbillo: mappato il percorso del virus nel cervello
Per la prima volta è stata realizzata una sorta di mappa della diffusione del virus del morbillo nel cervello sulla base dei dati di un paziente colpito da una rara e letale malattia cerebrale, chiaara panencefalite sclerosante subacuta (SSPE). A realizzare l'impresa sono stati i ricercatori della Mayo Clinic in uno studio pubblicato su PLOS Pathogens
Herpes zoster: l’efficacia del vaccino diminuisce nel tempo
Uno studio pubblicato sul British Medical Journal ha valutato l'efficacia del vaccino vivo contro l'herpes zoster, che è risultata massima per i primi 12 mesi dalla vaccinazione ed è diminuita in modo sostanziale nel tempo
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Alzheimer, Spadin (Aima): “Devasta l’economia della famiglia, la sfera psicologica e le relazioni di paziente e caregiver”

La Presidente Aima: “Due molecole innovative e capaci di modificare la progressione della malattia di Alzheimer sono state approvate in diversi Paesi, ma non in Europa. Rischiamo di far diventar...
Salute

Disturbi alimentari, ne soffrono più di tre milioni di italiani. Sipa: “Centri di cura pochi e mal distribuiti”

Balestrieri (Sipa): "Si tratta di disturbi che presentano caratteristiche legate certamente alla sfera psicologica-psichiatrica, ma hanno anche un’importante componente fisica e nutrizionale che...
Prevenzione

Influenza, Lopalco (epidemiologo): “Picco atteso tra la fine di dicembre e l’inizio del nuovo anno. Vaccinarsi subito”

L'epidemiologo a Sanità Informazione: "Vaccinarsi contro influenza e Covid-19 nella stessa seduta: non ci sono controindicazioni, solo vantaggi"