Salute 15 Febbraio 2022 12:10

L’esercizio fisico post-vaccino ne aumenta efficacia contro Covid e influenza, lo studio

Fare attività fisica di intensità da lieve a moderata, subito dopo aver ricevuto un vaccino contro Covid-19 o un vaccino contro l’influenza, aumenta la produzione di anticorpi

L’esercizio fisico post-vaccino ne aumenta efficacia contro Covid e influenza, lo studio

C’è un modo semplice e naturale per aumentare l’efficacia della vaccinazione anti-Covid o contro l’influenza: fare attività fisica subito dopo l’iniezione. Un gruppo di ricercatori della Iowa State University ha scoperto infatti che 90 minuti di esercizio fisico di intensità da lieve a moderata, subito dopo un vaccino antinfluenzale o uno contro il Covid-19, può dare una «spinta immunitaria extra». I risultati, pubblicati sulla rivista Brain, Behavior, and Immunity, mostrano infatti  che l’esercizio post-vaccino aumenta gli anticorpi.

Può essere efficace un’ora e mezza di cyclette o di camminata veloce

Nello studio i partecipanti coinvolti hanno pedalato su una cyclette o hanno fatto una camminata veloce per circa un’ora e mezzo subito dopo aver ricevuto un vaccino. Ebbene, queste stesse persone hanno prodotto più anticorpi nelle quattro settimane successive rispetto ai partecipanti che si sono stati seduti o che hanno ripreso la loro routine quotidiana subito dopo la vaccinazione. I ricercatori hanno riscontrato risultati simili anche nei test condotti su topi e i tapis roulant.

I vaccini aiutano il sistema immunitario a difendere l’organismo

Gli anticorpi sono essenzialmente la nostra linea di difesa contro virus, batteri, funghi e parassiti. I vaccini aiutano il sistema immunitario a imparare a identificare qualcosa di estraneo e a rispondere rafforzando le difese dell’organismo, aumentando gli anticorpi. «I nostri risultati preliminari sono i primi a dimostrare che una specifica quantità di tempo di esercizio fisico può migliorare la risposta anticorpale dell’organismo al vaccino antiCovid Pfizer-BioNtech e a due vaccini per l’influenza», ha affermato la professoressa di kinesiologia Marian Kohut, autrice principale dello studio.

Nessuna spinta immunitaria extra con 45 minuti di esercizio fisico post-vaccino

Secondo i ricercatori a beneficiare del loro suggerimento potrebbero essere moltissime persone, anche non atleti. Quasi la metà dei partecipanti all’esperimento, infatti, aveva un BMI appartenenti alla categoria sovrappeso o obesi. Durante i 90 minuti di esercizio, i soggetti si sono concentrati a rimanere a un ritmo che mantenesse la frequenza cardiaca intorno a 120-140 battiti al minuto. Nello studio, i ricercatori hanno anche verificato se i partecipanti potessero ottenere lo stesso risultato, una maggiore produzione di anticorpi, con soli 45 minuti di esercizio. In questo modo hanno scoperto che l’allenamento più breve non ha aumentato i livelli di anticorpi dei partecipanti. Ora gli studiosi verificheranno se 60 minuti di attività fisica possono essere sufficienti per generare una risposta immunitaria extra.

Gli effetti dell’esercizio fisico dipendono da una combinazione di fattori

Le ragioni dietro la capacità dell’esercizio fisico di influire sulla nostra risposta ai vaccini, secondo i ricercatori, potrebbero esserci molteplici. Prima di tutto l’allenamento aumenta il flusso sanguigno e linfatico, che aiuta a far circolare le cellule immunitarie. Poiché queste cellule si muovono nel corpo, è più probabile che rilevino qualcosa di estraneo. I dati dell’esperimento sui topi hanno anche suggerito che un tipo di proteina (cioè l’interferone alfa) prodotta durante l’esercizio aiuta a generare anticorpi e cellule T specifici del virus. «Ma sono necessarie molte più ricerche per rispondere al perché e al come», dice Kohut. «Ci sono così tanti cambiamenti che avvengono quando ci esercitiamo: metabolici, biochimici, neuroendocrini, circolatori. Quindi, c’è probabilmente una combinazione di fattori che contribuiscono alla risposta anticorpale che abbiamo trovato nel nostro studio», conclude.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Covid: 3 o più dosi di vaccino in gravidanza aumentano la protezione dei neonati
Le donne in gravidanza che ricevono tre o più dosi di vaccino anti-Covid durante la gestazione presentano un livello di anticorpi specifici contro l’infezione nel cordone ombelicale di circa dieci volte più alto rispetto a quanto riscontrato nelle madri che hanno effettuato meno richiami. E questo offre una maggiore protezione ai nascituri. A dimostrarlo è uno studio condotto dagli scienziati dell’Università di Washington a Seattle
Covid: spray nasale con anticorpi protegge da infezione. Gli scienziati: “Approccio utile contro nuove varianti e in futuro anche contro altri virus”
I ricercatori del Karolinska Institutet, in Svezia, hanno dimostrato che lo spray nasale anti-Covid sviluppato, a base di anticorpi IgA, può offrire protezione dall'infezione. O almeno così è stato nei topi su cui è stato testato, come riportato da uno studio pubblicato su PNAS. I risultati aprono la strada a una nuova strategia per proteggere le persone ad alto rischio a causa delle diverse varianti del virus Sars-CoV-2 e possibilmente anche da altre infezioni
Fiaso: Covid ancora in calo, ma preoccupa l’influenza
Si conferma in calo l’indice dei ricoveri Covid. La rilevazione degli ospedali sentinella aderenti a Fiaso fa registrare un complessivo -16% nell’ultima settimana del 2023. Secondo l'ultima rilevazione Fiaso i virus influenzali stanno avendo un impatto in termini assoluti maggiore sugli ospedali
di V.A.
Morbillo: mappato il percorso del virus nel cervello
Per la prima volta è stata realizzata una sorta di mappa della diffusione del virus del morbillo nel cervello sulla base dei dati di un paziente colpito da una rara e letale malattia cerebrale, chiaara panencefalite sclerosante subacuta (SSPE). A realizzare l'impresa sono stati i ricercatori della Mayo Clinic in uno studio pubblicato su PLOS Pathogens
Covid: le varianti sono emerse in risposta al comportamento umano
Le varianti del virus Sars-CoV-2 potrebbero essere emerse a causa di comportamenti umani, come il lockdown o le misure di isolamento, le stesse previste per arginare la diffusione dei contagi. Queste sono le conclusioni di uno studio coordinato dall’Università di Nagoya e pubblicato sulla rivista Nature Communications. Utilizzando la tecnologia dell’intelligenza artificiale e la modellazione matematica […]
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Salute

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa natalizia. Grazie e auguri a tutti i lettori!

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa natalizia e, ringraziando tutti i suoi lettori, augura a tutti feste serene dando appuntamento al 7 gennaio 2025
Advocacy e Associazioni

Disabilità: ecco tutte le novità in vigore dal 1° Gennaio 2025

L’avvocato Giovanni Paolo Sperti, in un’intervista a Sanità Informazione, spiega quali saranno le novità in tema di legge 104/1992, indennità di accompagnamento e revi...
Advocacy e Associazioni

Natale, successo virale per il video dei ragazzi dell’Istituto Tumori di Milano

Il video di ‘Palle di Natale’ (Smile, It’s Christmas Day), brano scritto e cantato dagli adolescenti del Progetto giovani della Pediatria dell’Int, in sole 24 ore è stat...
Prevenzione

Ecco il nuovo Calendario per la Vita: tutte le vaccinazioni secondo le ultime evidenze scientifiche

Il documento affronta tutti gli strumenti per la prevenzione, dai vaccini contro il COVID-19 agli strumenti per combattere l’RSV, passando per i vaccini coniugati contro lo Pneumococco e quello ...
Advocacy e Associazioni

Amiloidoisi cardiaca: “L’ho scoperta così!”

Nella nuova puntata di The Patient’s Voice, Giovanni Capone, paziente affetto da amiloidosi cardiaca racconta la sua storia e le difficoltà affrontate per arrivare ad una diagnosi certa. ...