Contro la cinetosi disponibili farmaci in diverse formulazioni, ma non per chi guida, perché possono favorire la sonnolenza
Primo weekend di esodo estivo da bollino rosso sulle strade, con temperature fortunatamente più basse rispetto alla scorsa settimana, che non eliminano però i classici rischi di disturbi e malori legati agli spostamenti: dal mal d’auto ai problemi associati agli sbalzi termici da aria condizionata, fino all’alimentazione. Per evitare di rovinarsi le vacanze, piccole attenzioni possono fare la differenza.
Ecco i consigli dei medici di famiglia. La regola numero uno è l’acqua. Non deve mancare mai quando ci si mette in viaggio: «Portare la borraccia deve diventare un’abitudine», raccomanda Silvestro Scotti, segretario nazionale Fimmg. all’Adnkronos Salute. Bere è fondamentale, al di là dello stimolo della sete. Il consiglio, se le condizioni di viaggio sono ottimali, è quello di bere un bicchiere d’acqua ogni due ore. Meglio ogni ora se il caldo è eccessivo o c’è molta umidità. «Sono utili anche integratori di sali minerali che compensano la perdita di queste sostanze attraverso la sudorazione», aggiunge Scotti. Occhio invece a caffeina e teina che sono “falsi amici” e possono dare problemi, se si abusa di bevande che la contengono. E niente all’alcol in viaggio, che può accelerare la disidratazione e abbassare la soglia di attenzione: per chi guida l’uso è vietato dalla legge.
Per quanto riguarda la cinetosi, il mal d’auto, per chi ne soffre o è a rischio, oltre alla possibilità di utilizzare i farmaci disponibili in diverse formulazioni (non per chi guida, perché possono favorire la sonnolenza), è importante evitare di mangiare o se possibile assumere quantità ridotte di cibo di facile digestione. Evitare di bere bibite e fumare. Utile l’aria fresca, per esempio aprendo i finestrini dell’auto per ventilare. Per i passeggeri, assolutamente sconsigliato leggere o usare tablet e smartphone.
Per chi guida, invece, il riposo non deve essere mai trascurato, per avere riflessi pronti e mente lucida anche in condizioni ambientali più difficili, come in questi giorni di affollamento sulle strade, con il rischio di code o ostacoli, e di temperature alte. Importante quindi riposare sufficientemente prima di mettersi alla guida. Le alte temperature, la stanchezza e l’affaticamento sono tra le prime cause di incidenti stradali. Necessario controllare, inoltre, che i farmaci assunti (o da assumere) non inducano sonnolenza. Non trascurare le pause almeno ogni due o tre ore di guida, anche per sgranchirsi le gambe, favorire la circolazione e scaricare la tensione. Meglio non partire, infine, in orari che alterano l’orologio biologico.
Occhio poi al cibo, che non deve essere né troppo né troppo poco: meglio pasti leggeri, frequenti e ricchi di frutta e verdura. Anche l’abbigliamento ha la sua importanza. Vanno scelti abiti comodi, adeguati alle temperature e tessuti naturali che aiutano nella traspirazione. Va evitata invece l’aria condizionata troppo fredda che, paradossalmente, accelera la disidratazione. L’escursione termica tra interno ed esterno auto non deve mai essere superiore ai 10 gradi. Passare dal troppo freddo al troppo caldo – o il contrario – può causare problemi alla gola o ai bronchi (laringiti, faringiti e bronchiti). La temperatura troppo bassa del condizionatore, inoltre, fa percepire un caldo maggiore all’esterno e favorire il colpo di calore. Meglio usare il deumidificatore e spegnere il condizionatore poco prima di scendere dall’auto.
Infine, «una volta arrivati, se si va in località con altitudine elevata, intorno a 2mila metri – suggerisce Scotti – è importante arrivare alla meta con gradualità. Fermarsi periodicamente nella salita, per aiutare l’organismo ad adattarsi alle diverse concentrazioni di ossigeno nell’aria. Un consiglio necessario in particolare per i bambini molto piccoli e per gli anziani con patologie cardiovascolari e respiratorie».
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