Presentato il report sui controlli estivi del Nucleo Anti Sofisticazioni dell’Arma dei Carabinieri. 3700 le ispezioni, 14 strutture socio-sanitarie chiuse. Grillo: «I nostri cittadini più fragili non possono vivere in strutture igienicamente carenti o in cui la manutenzione dei locali è scarsa o, peggio ancora, in cui le cure non sono erogate come previsto»
A dispetto del nome dell’operazione, non è stata proprio una “Estate tranquilla” quella del 2018. Lo testimoniano i dati del Nucleo Anti Sofisticazioni dei Carabinieri che questa estate hanno realizzato 3741 ispezioni in tutto il territorio nazionale, sia su strutture della filiera alimentare e turistica (dalla produzione primaria fino agli agriturismi e alla ristorazione) che del settore della sanità pubblica e privata e della ricettività socio-assistenziale.
Il report è stato illustrato dal Generale Adelmo Lusi, Comandante dei Nas, al Ministero della Salute: sono state riscontrate irregolarità nel 30% delle strutture oggetto di ispezione, 127 le sanzioni penali e comminate oltre 1.500 violazioni amministrative, per un totale di un milione e 300 mila euro di sanzioni pecuniarie. In particolare, 117 aziende presentavano gravi irregolarità strutturali o igieniche da rendere necessario un immediato provvedimento di sospensione dell’attività o di sequestro. I Nas hanno inoltre eseguito ulteriori interventi cautelari individuando e operando il sequestro di quasi 15.000 kg di prodotti alimentari irregolari, impedendone la commercializzazione e il consumo finale. Riscontrate principalmente carenze igienico sanitarie, irregolarità nell’etichettatura e tracciabilità degli alimenti, inosservanza al divieto di fumo, frode in commercio e problemi sull’igiene degli alimenti.
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Nel comparto socio sanitario, soprattutto nelle case di riposo, le violazioni più frequenti sono l’abbandono di incapaci, maltrattamenti, l’omessa notifica alle autorità di persone alloggiate e la detenzione di farmaci scaduti, l’esercizio abusivo della professione sanitaria oltre che, sul fronte amministrativo, inadeguatezze strutturali, assistenziali autorizzative. «Come ministro della Salute – ha detto Giulia Grillo – mi preme sottolineare l’importanza del lavoro dei carabinieri del Nas nelle strutture socio-sanitarie. I nostri cittadini più fragili, gli anziani, le persone portatrici di disabilità, non possono vivere in strutture igienicamente carenti o in cui la manutenzione dei locali è scarsa o, peggio ancora, in cui le cure non sono erogate come previsto. Le persone non autosufficienti hanno diritto a un’assistenza adeguata e non possono essere tollerati atti di incuria».
Ne abbiamo parlato con il Generale Adelmo Lusi che ha sottolineato l’impegno profuso dai suoi uomini nel corso della stagione estiva.
Generale, nei controlli che avete effettuato questa estate avete controllato anche tante strutture socio-sanitarie. Sul tema dell’esercizio abusivo della professione, cosa avete riscontrato maggiormente?
«Beh, soprattutto per quanto riguarda la parte infermieristica. Molte case di cura assumono personale che vanta diplomi non riconosciuti dal nostro Ministero oppure diplomi che non consentono di accudire persone non autosufficienti. C’è molta confusione in questo settore e noi cerchiamo di individuare queste cose per poter intervenire e garantire ai nostri anziani un’assistenza adeguata e conforme alle leggi che pure ci sono e sono leggi stringenti e molto puntuali».
Lei ha parlato soprattutto di case di riposo per anziani, ma avete controllato anche cliniche private o ospedali?
«Questo rientra non tanto nell’attività di estate sicura, quella che noi abbiamo rapportato. Ma lo facciamo tutto l’anno: spesso facciamo controlli a sorpresa nei Pronto soccorso o anche a seguito di segnalazioni da parte di cittadini o associazioni di consumatori. Quindi gli ospedali sono anche loro un nostro settore, un nostro ambito strategico sul quale non abbassiamo mai il livello di guardia».
Continuano i controlli sulle autocertificazioni per i vaccini?
«Assolutamente sì. L’ultimo caso che posso ricordare in Sardegna, abbiamo individuato alcuni genitori che avevano fatto delle autocertificazioni infedeli e che quindi sono state segnalati all’autorità giudiziaria».