Salute 15 Aprile 2021 12:41

Eventi avversi vaccini anti-Covid, il terzo rapporto Aifa: «Il 92,7% non gravi»

Sono 46.237 le segnalazioni registrate su un totale di 9 milioni di dosi somministrate, con un tasso di 36 eventi gravi ogni 100 mila somministrazioni. La distribuzione per sesso ed età

Eventi avversi vaccini anti-Covid, il terzo rapporto Aifa: «Il 92,7% non gravi»

L’Agenzia Italiana del Farmaco ha pubblicato il terzo Rapporto di farmacovigilanza sui vaccini Covid-19. I dati raccolti e analizzati riguardano le segnalazioni di sospetta reazione avversa registrate nella Rete Nazionale di Farmacovigilanza tra il 27 dicembre 2020 e il 26 marzo 2021 per i tre vaccini in uso nella campagna vaccinale in corso (Pfizer, Moderna e AstraZeneca).

Il 92,7% delle segnalazioni riferite a eventi non gravi

Nel periodo considerato sono pervenute 46.237 segnalazioni su un totale di 9.068.349 dosi somministrate (tasso di segnalazione di 510 ogni 100.000 dosi), di cui il 92,7% riferite a eventi non gravi, che si risolvono completamente, come dolore in sede di iniezione, febbre, astenia/stanchezza, dolori muscolari.

Le segnalazioni gravi corrispondono al 7,1% del totale, con un tasso di 36 eventi gravi ogni 100.000 dosi somministrate, indipendentemente dal tipo di vaccino, dalla dose (prima o seconda) e dal possibile ruolo causale della vaccinazione.

Vaccini e segnalazioni

La maggior parte delle segnalazioni sono relative al vaccino Comirnaty (81%), finora il più utilizzato nella campagna vaccinale (68% delle dosi somministrate), con un aumento delle segnalazioni per il vaccino Vaxzevria (17%) a seguito dell’incremento dell’uso di questo vaccino (27% delle dosi somministrate). Le segnalazioni relative al vaccino Moderna rappresentano invece il 2% del totale e sono proporzionali al numero più limitato di dosi somministrate (5%).

Gli eventi segnalati insorgono prevalentemente lo stesso giorno della vaccinazione o il giorno successivo (87% dei casi).

Gli eventi avversi più segnalati

Per tutti i vaccini gli eventi avversi più segnalati sono febbre, cefalea, dolori muscolari/articolari, dolore in sede di iniezione, brividi e nausea, in linea con le informazioni note sui vaccini finora utilizzati in Italia.

Un focus è dedicato agli eventi tromboembolici dopo la somministrazione di Vaxzevria. Si sono verificati, entro 2 settimane dalla vaccinazione, dei casi molto rari di trombi associati a bassi livelli di piastrine nel sangue. Su un totale di 62 casi inseriti in Eudravigilance in Italia sono stati segnalati 7 casi (con due decessi) di trombosi dei seni venosi intracranici (CSVT) fino al 22 marzo 2021 e 4 casi (con due decessi) di trombosi di più vasi sanguigni in sede atipica sui 24 inseriti nello stesso periodo nella rete di sorveglianza europea.

La distribuzione per sesso

Interessante, considerate le notizie di questi giorni, notare la distribuzione per sesso delle segnalazioni. Per quanto riguarda il vaccino prodotto dalla Pfizer, gli uomini hanno segnalato 294 eventi avversi, le donne 682. In merito a Moderna, sono 128 le reazioni segnalate dagli uomini e 308 dalle donne. Infine, 353 segnalazioni di eventi avversi dopo la somministrazione del vaccino AstraZeneca sono stati segnalati da uomini e 547 da donne.

La distribuzione per età

Passando invece alla distribuzione degli eventi avversi per fasce di età, la maggior parte delle segnalazioni di chi ha ricevuto il vaccino di Pfizer provengono dagli under 60 (997 tra i 16 e i 19 anni; 1110 dai ventenni; 1090 dai trentenni; 1169 dai quarantenni; 1030 dai cinquantenni). Sono 466 le segnalazioni proveniente alla fascia 60-69 anni, 115 dai settantenni, 30 dagli ottantenni e 154 dagli ultranovantenni.

Simile il discorso per Moderna: 577 le segnalazioni da chi ha tra i 16 e i 19 anni; 505 dai ventenni; 512 dai trentenni; 564 dai quarantenni; 529 dai cinquantenni; 211 dai sessantenni; 183 dai settantenni; 91 dagli ottantenni e 128 dagli ultranovantenni.

Passando in rassegna, infine, i numeri relativi al vaccino di AstraZeneca: sono 2849 gli eventi avversi segnalati dalla fascia più giovane (16-19 anni); 979 dai ventenni; 792 dai trentenni; 561 dai quarantenni; 421 dai cinquantenni; 164 dai sessantenni; 14 dai settantenni; 29 dagli ottantenni e 79 dagli over 90.

 

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