«Notizie scientificamente attendibili possono sconfiggere le comunicazioni fuorvianti, quindi la necessità è di diffonderle e su questo stiamo lavorando congiuntamente con tanti attori del sistema», così Salvatore Sciacchitano, capo della segreteria del sottosegretario al Ministero della Salute Armando Bartolazzi
Con l’ausilio dei canali social, con l’utilizzo smodato del web, con la circolazione di notizie via chat e via email, la disinformazione – soprattutto nel campo della salute – è diventato un fenomeno importante tanto da poter essere definito, a pieno titolo, la ‘malattia dell’informazione’.
«Uno degli obiettivi primari del Ministero della Salute è proprio quello di ‘tutelare’ i cittadini da informazioni fuorvianti e garantire loro massima affidabilità», sottolinea Salvatore Sciacchitano, capo della segreteria del sottosegretario al Ministero della Salute Armando Bartolazzi.
«Ebbene occorre curare e guarire questa malattia dell’informazione», spiega Sciacchitano, intervenuto al convegno per l’anniversario di 8 anni dell’Osservatorio Malattie rare OMAR, che mette l’accento sulla responsabilità di istituzioni, enti e associazioni di fare «corretta informazione».
Purtroppo i cittadini accedono al web perché è lo strumento più facile e veloce ed è proprio lì che si nascondono insidie. «Uno strumento per combattere la disinformazione è proprio il web stesso» che così facendo si trasforma da arma pericolosa a strumento di difesa, aggiunge Sciacchitano.
Con l’obiettivo di dare degli strumenti utili agli utenti per ‘difendersi’ «il Ministero insieme ad altri enti come la CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane), università, CNR (Centro nazionale della Ricerca), sta portando avanti varie iniziative che probabilmente si tradurranno in un portale informativo che possa rappresentare un contraltare a notizie inattendibili».
«Notizie scientificamente attendibili possono sconfiggere comunicazioni fuorvianti, quindi la necessità è di diffonderle e su questo – prosegue -, stiamo lavorando congiuntamente con tanti attori del sistema».
«Proseguendo su questa strada – conclude Sciacchitano -, l’Italia potrà essere definita un paese virtuoso per quel che riguarda l’informazione scientificamente attendibile. Oggi ancora non siamo fiore all’occhiello dell’Europa, ma se continuiamo a lavorare con questo obiettivo presto lo saremo».