Uno studio dell’Università del Texas ha scoperto che, quando le persone svolgono almeno 60 minuti di attività fisica durante il giorno, dormono meglio di notte e fanno meno incubi. Questo perché l’esercizio fisico sembrerebbe ridurre la quantità di tempo che le persone trascorrono nella fase del sonno in cui hanno luogo i sogni, REM
Un po’ di jogging al giorno leva l'”uomo nero” di torno. Uno studio dell’Università del Texas ha scoperto che, quando le persone svolgono almeno 60 minuti di attività fisica durante il giorno, dormono meglio di notte e fanno meno incubi. Questo perché l’esercizio fisico sembrerebbe ridurre la quantità di tempo che le persone trascorrono nella fase del sonno in cui hanno luogo i sogni, REM. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Scientific Reports.
Nello studio sono stati presi in considerazione diversi tipo di esercizio fisico, da allenamenti intensi come la corsa e la bicicletta ad allenamenti a bassa intensità, come camminare o fare le faccende domestiche. Studi precedenti hanno dimostrato che l’attività fisica può migliorare la qualità del sonno e ridurre il tempo trascorso nella fase REM. Con l’intento di indagare meglio sul ruolo dell’esercizio fisico nel sonno, gli scienziati hanno chiesto agli 82 partecipanti di indossare dei Fitbit per acquisire dettagli sulla qualità del sonno e sulla durata dell’attività fisica, per un periodo di sei mesi. Utilizzando i dati relativi alla frequenza cardiaca e al movimento corporeo, i ricercatori hanno determinato quando i partecipanti attraversavano le diverse fasi del sonno ogni notte e quanto esercizio fisico svolgevano ogni giorno.
Ogni fase del sonno è caratterizzata da cambiamenti fisiologici nella frequenza cardiaca e nelle onde cerebrali. In questo caso, gli scienziati hanno monitorato la frequenza cardiaca dei partecipanti per determinare quando entravano nelle diverse fasi del sonno. In generale, la frequenza cardiaca rallenta durante le prime fasi del sonno, ma riprende un ritmo più veloce durante la fase REM. Esistono cinque diversi stadi del sonno, ma possono anche essere suddivisi in due categorie: sonno REM e sonno non REM. I partecipanti che facevano attività fisica trascorrevano meno tempo nella fase REM. I ricercatori hanno scoperto che, nei giorni in cui i partecipanti hanno svolto attività fisica, hanno trascorso meno tempo nel sonno REM, ma più tempo nelle fasi di sonno profondo che precedono il REM. Si pensa che questa fase di sonno profondo sia quella in cui il corpo si ricarica maggiormente dalla giornata.
Secondo il NIH, che nelle fasi del sonno profondo il corpo ripara e ricrea i tessuti, costruisce ossa e muscoli e rafforza il sistema immunitario. Questo potrebbe essere il motivo per cui i partecipanti hanno riferito di essere più soddisfatti della qualità del loro sonno la notte successiva all’esercizio fisico. I partecipanti hanno riferito di sentirsi più energici e meno stressati e tristi al mattino dopo una sessione di esercizio.
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