Il Dg dell’ASST di Pavia Michele Brait spiega: «Questo consente una riduzione dell’errore, della tracciabilità della malattia, somministrazione di farmaci monodose con un valore aggiunto in termini di risparmio economico per quanto riguarda scaduti, scarti»
Sistemi innovativi ed elevata informatizzazione. L’ASST di Pavia, con una gestione automatizzata dei farmaci e dei dispositivi medici che permettono di ridurre sprechi ed errori terapeutici, rappresenta un modello virtuoso di ospedale del futuro a cui guarda con interesse anche l’Europa.
«Asst Pavia è una delle quattro aziende della Lombardia che ha avviato un processo sperimentale di informatizzazione della somministrazione dei farmaci al paziente a letto – spiega il Direttore Generale Michele Brait – questo consente una riduzione dell’errore, della tracciabilità della malattia, somministrazione di farmaci monodose con un valore aggiunto in termini di risparmio economico per quanto riguarda scaduti, scarti. Per questo ci sono armadi informatizzati di reparto, carrelli informatizzati e lettori codici a barre per l’identificazione del paziente e somministrazione del farmaco».
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Se i processi di cura informatizzati all’interno dei presidi ospedalieri risultano già operativi, la sfida a cui oggi ASST Pavia guarda con interesse è la telemedicina, per mettere i pazienti di una delle provincie più estese della Lombardia al centro del sistema, permettendo così di ridurre sprechi e rischi dovuti all’errore umano.
«Per quanto riguarda aspetti di innovazione – prosegue il Direttore Generale – noi siamo otto presìdi con sette ospedali, praticamente copriamo tutto il territorio della provincia di Pavia da Varzi a Mede passando per Vigevano Mortara e Casorate Primo, Stradella e Broni, abbiamo la vocazione di essere un ospedale di prossimità, ovvero territoriale per cui l’innovazione tecnologica su cui stiamo lavorando è di arrivare, mediante servizi di telemedicina, a raggiungere il più possibile i pazienti essendo anche la terza provincia più estesa in Lombardia».
«Tecnologia anche nell’ambito del risch pax con la gestione dell’immagine, – aggiunge Brait – abbiamo realizzato un percorso di risch pax provinciale in collaborazione con il San Matteo dove tutti i medici di medicina generale possono anche accedere per vedere referti e immagini grazie all’autorizzazione del paziente che a sua volta può osservare le immagini dei suoi referti in I Cloud».