In Europa istituito un Gruppo di lavoro per monitorare le carenze e suggerire strategie comuni per garantire la sicurezza delle forniture e prevenire eventuali indisponibilità di medicinali essenziali, a tutela della salute di tutti i cittadini europei
Se i farmaci scarseggiano, il mercato dei prodotti contraffatti, o di scarsa qualità, ne trae un beneficio, a discapito della salute dei cittadini. A mettere in guardia è l’Organizzazione Mondiale della Sanità sottolineando che “da settembre del 2021, in due o più Paesi, la carenza del numero di molecole è aumentata del 101%”. La classe di farmaci, inizialmente approvata per il trattamento del diabete di tipo II e poi rivelatasi efficace anche per la perdita di peso (i cosiddetti analoghi del GLP-1), ne è un esempio eclatante. Ma non l’unico. “La carenza di farmaci di uso comune, che riguarda anche la gestione di importanti malattie croniche, come il diabete e l’epilessia, e persino alcuni antitumorali, continua a essere una realtà che la Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani (FOFI) ha posto all’attenzione delle istituzioni sanitarie già due anni fa, in uno scenario di pandemia e di difficili equilibri geopolitici che hanno inciso sul reperimento dei principi attivi e dei materiali necessari per il confezionamento dei farmaci”, spiega il presidente della FOFI, Andrea Mandelli, in un’intervista a Sanità Informazione.
“Come ha evidenziato l’OMS in questi giorni, la situazione – che non interessa solo l’Italia bensì tutta l’Europa e oltre –, fatica a tornare alla normalità e, oltre al disagio causato ai pazienti, finisce per alimentare ulteriori fenomeni distorsivi come le importazioni parallele e la circolazione di farmaci falsificati, in molti casi venduti online”, aggiunge il Presidente Mandelli. La stessa Organizzazione Mondiale della Sanità ha messo in guardia dall’acquisto di “versioni falsificate che vengono spesso vendute e distribuite attraverso punti vendita non regolamentati, comprese le piattaforme di social media”.
La stagione influenzale in corso, che è stata particolarmente aggressiva e contrassegnata dall’indisponibilità di diverse classi di farmaci utilizzate per trattare le sindromi influenzali, ha rimarcato la necessità di identificare strumenti adeguati a contrastare le carenze. “L’urgenza di individuare soluzioni efficaci per arginare un fenomeno complesso e di portata globale è oggi sotto gli occhi di tutti – continua il Presidente della FOFI -. In Italia è attivo un Tavolo di lavoro permanente sull’approvvigionamento dei farmaci, del quale fa parte anche la FOFI insieme ai rappresentanti del Ministero della Salute, di AIFA e di tutta la filiera farmaceutica produttiva e della distribuzione”.
E proprio in queste settimane, un segnale importante è arrivato anche dall’Europa, con l’istituzione di un Gruppo di lavoro che si occuperà di monitorare la situazione delle carenze e di suggerire strategie comuni per garantire la sicurezza delle forniture e prevenire eventuali indisponibilità di medicinali essenziali, a tutela della salute di tutti i cittadini europei. “È bene, tuttavia, sottolineare che i pazienti non vengono mai lasciati soli: i farmacisti restano un punto di riferimento per rispondere con immediatezza alle esigenze di cura dei pazienti, suggerendo l’utilizzo di alternative terapeutiche e, laddove possibile, allestendo i medicinali nei laboratori galenici di cui molte farmacie sono dotate”, continua il Presidente Mandelli.
Sul sito web della FOFI è disponibile la mappa aggiornata di tutti i presìdi che allestiscono preparati, dotata di un sistema di geolocalizzazione che permette di visualizzare con precisione la farmacia e di avere informazioni sui medicinali e le forme farmaceutiche allestite dal farmacista. “La centralità del paziente e il valore delle competenze si confermano i pilastri della nostra professione, anche rispetto a un tema così sensibile come quello della carenza dei medicinali” conclude il presidente della FOFI.
Intanto l’Organizzazione Mondiale della Sanità invita a mantenere alta l’attenzione: la situazione rischia di aggravarsi. “La prolungata carenza di prodotti agonisti del GLP-1 autentici e la crescente circolazione di versioni falsificate avranno probabilmente conseguenze sproporzionate sui pazienti con diabete di tipo II”. Per questo l’Oms esorta “gli operatori sanitari a rispettare le buone pratiche di prescrizione e distribuzione”.
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