A FarmacistaPiù, che si è svolto al Mi.Co. di Milano, si è parlato della farmacia che verrà. Il vicepresidente della Regione Lombardia ricorda: «Nel settore delle innovazioni già è in campo il servizio elettronico e la collaborazione con tutte le farmacie»
Il futuro del welfare avrà nelle farmacie un prezioso alleato. Per Fabrizio Sala, Vicepresidente della Regione Lombardia, non ci sono dubbi e al Mi.Co. di Milano, in occasione di Farmacista più, ha delineato il settore di domani dove i farmacisti saranno terminali di servizi, ma anche interlocutori e padroni di nuove tecnologie in grado di monitorare la salute dei pazienti.
«Un soggetto come quello delle farmacie, diffuso sul territorio, che ha percezione da parte del cittadino di estrema qualità nell’erogazione dei servizi, è un soggetto assolutamente indispensabile – ha sottolineato il Vicepresidente di Regione Lombardia – su cui già stiamo facendo conto, ma che sarà sempre più coinvolto nell’erogazione dei servizi e nella cura dei pazienti».
Quali sono le novità che introdurrete a breve proprio con le farmacie?
«Nel settore delle innovazioni già è in campo il servizio elettronico e la collaborazione con tutte le farmacie, ma il futuro sarà fatto di sempre più servizi e dispositivi che potranno essere erogati dalle farmacie. Quando parliamo di dispositivi pensiamo ai device che servono a monitorare lo stato del paziente in un’ottica di medicina remota. Ecco, questo è uno dei temi su cui dobbiamo lavorare perché i nostri cittadini meritano di avere questo servizio».
Un futuro che sta prendendo forma e che ha trovato nel VI congresso nazionale della categoria un luogo di studio, di confronto e di proposte coordinato e diretto dalla Federazione degli ordini dei farmacisti. Il Presidente FOFI Andrea Mandelli ha ricordato come i farmacisti stiano attraversando una fase di trasformazione a cui devono essere preparati con fiducia, innovazione e capillarità, per andare incontro alle esigenze dei cittadini.
«Insieme a tutti i farmacisti, la nostra professione è declinata in tutte le sue peculiarità: ospedale, territorio, aziende. Questa due giorni ha permesso di interrogarci in un momento di crisi della professione, – ha detto Mandelli – ma con la capacità di fare proposte, di fare sintesi e di rilanciare una professione che è nel cuore degli italiani e per la quale abbiamo il dovere morale di cercare di farla evolvere nella maniera più vicina alle aspettative della popolazione».