L’ex senatore traccia il profilo del farmacista del futuro e prefigura una nuova governance per il futuro: «Si tratta dell’evoluzione di un ruolo perché il farmacista possa rimanere contestualizzato nella realtà dove opera. Realtà che cambia per natura sociale, economica e politica»
Il farmacista deve cambiare pelle. A sostenerlo durante la sesta edizione di Farmacista più è stato Luigi D’Ambrosio Lettieri, presidente della fondazione Cannavò che ha parlato di una chiave di svolta con una nuova governance capace di garantire una elevata qualità dei percorsi di cura e di prevenzione, ma con un controllo della spesa.
«In sintesi, si tratta dell’evoluzione di un ruolo – ha specificato D’Ambrosio – perché il farmacista possa rimanere contestualizzato nella realtà dove opera. Realtà che cambia per natura sociale, economica e politica. Ed è una connessione che si appoggia solidamente sulle competenze scientifiche e su una attenzione prioritaria allo sviluppo della relazione con il paziente utente. L’altro aspetto riguarda il riconoscimento di ruolo e funzioni: parlo della farmacia dei servizi, dei servizi cognitivi ad alto livello di specificità che il farmacista, grazie all’imminente definizione dell’accordo sulla farmacia dei servizi: potrà assicurare, oltre al ruolo, anche la remunerazione che va connotandosi come onorario professionale».