«Il fascicolo sanitario elettronico ci consente di ricostruire il vissuto di malattia e lo stato di salute dei pazienti; la telemedicina di entrare nella loro quotidianità per reindirizzare l’azione verso un obiettivo di salute condiviso»
Le nuove tecnologie invadono sempre più la nostra quotidianità ed anche la medicina ne può trarre beneficio tramite applicazioni, programmi e strumenti pensati per semplificare e ottimizzare il lavoro dei medici e migliorare i servizi e la qualità della vita di tutti noi. Tra questi, c’è il fascicolo sanitario elettronico (FSE) che raccoglie la storia clinica del paziente (referti di laboratorio, verbali di pronto soccorso, prescrizioni specialistiche) rendendo disponibili le informazioni e i documenti prodotti da medici e operatori sanitari anche di strutture diverse.
Il medico endocrinologo Daniela Agrimi (DSS n. 4 ASL Brindisi) ha individuato tutti i vantaggi del fascicolo sanitario elettronico per il paziente e ci ha chiarito che tipo di utilizzo ne fa principalmente il professionista sanitario, nel corso dell’intervista concessa a Sanità Informazione. In più, la dottoressa ha rilevato l’importanza della telemedicina e di tutti gli strumenti integrativi volti a mantenere il contatto diretto con il paziente anche a casa sua e quindi fuori dall’ambulatorio medico per raggiungere un obiettivo di salute “condiviso”.
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Dottoressa, ci può elencare le principali modalità di utilizzo del fascicolo sanitario elettronico da parte dei medici e quali sono i vantaggi per il paziente?
«Il fascicolo sanitario elettronico è uno strumento altamente innovativo per il cittadino e per il professionista sanitario: il vantaggio è quello di poter accedere in primo luogo alla rete informativa sanitaria regionale – fa riferimento al sistema sanitario contestuale alla regione – ma siamo già in una fase in cui la interoperatività dei sistemi ci permette di parlare di una prospettiva nazionale. Gli eventi clinici attuali ma anche pregressi del paziente sono raccolti in forma documentata, tale da permettere al cittadino stesso la possibilità di ricostruire il suo vissuto di malattia ed al professionista di cogliere quegli elementi informativi che servono o in maniera puntuale o in maniera continuativa a ricostruire lo stato di salute del paziente».
Telemedicina: quali sono ad oggi le nuove opportunità nell’assistenza al paziente?
«La telemedicina richiama il concetto di cronicità e la necessità di entrare nei processi di cura ed assistenziali con strumenti integrativi che rappresentino una modalità per proseguire quel contatto diretto che il professionista matura con il suo paziente al di fuori del luogo di cura che conosciamo in termini spaziali come ambulatorio. Questo processo di cura si estende al di fuori della porta dell’ambulatorio e continua attraverso sistemi standardizzati che ci portano ad assistere il paziente anche bel suo luogo più intimo: la casa. La telemedicina – o con il teleconsulto o con la televisita o con il telemonitoraggio o tramite teleassistenza, un processo molto più avanzato – permette al professionista di entrare nella quotidianità del paziente per reindirizzare la sua azione verso un obiettivo di salute condiviso».