È quanto ribadito dal Comitato Tecnico Scientifico in un documento pubblicato al termine della riunione sulla riapertura delle scuole in sicurezza dopo la chiusura imposta dall’emergenza Covid
Gli studenti potranno stare senza mascherina al banco se in condizione di distanziamento di almeno un metro. È quanto ribadito dal Comitato Tecnico Scientifico in un documento pubblicato al termine della riunione sulla riapertura delle scuole in sicurezza dopo la chiusura imposta dall’emergenza Covid.
«Nell’ambito della scuola primaria – si può leggere nella nota del Comitato –, per favorire l’apprendimento e lo sviluppo relazionale, la mascherina può essere rimossa in condizione di staticità con il rispetto della distanza di almeno un metro e l’assenza di situazioni che prevedano la possibilità di aerosolizzazione (es. canto)». Similarmente, nella scuola secondaria, «anche considerando una trasmissibilità analoga a quella degli adulti, la mascherina può essere rimossa in condizione di staticità con il rispetto della distanza di almeno un metro, l’assenza di situazioni che prevedano la possibilità di aerosolizzazione (es. canto) e in situazione epidemiologica di bassa circolazione virale come definita dalla autorità sanitaria».
In particolare, fa sapere il CTS, «l’apertura delle scuole è un’esigenza primaria del Paese, ma lo è altrettanto la sicurezza e la continuità delle attività». Pertanto, si sottolinea nella nota, «accanto alle esigenze didattiche e formative, è necessario prendere in considerazione il principio di precauzione, la protezione dei lavoratori, la efficacia, la sostenibilità e la accettabilità delle misure proposte. A partire da maggio il CTS ha elaborato diversi documenti con elementi tecnici di valutazione, sottoposti al decisore politico, circa la possibile rimodulazione delle misure di contenimento del contagio da Sars-CoV-2, con l’obiettivo di garantire la salute e la sicurezza per la riapertura delle scuole per il nuovo anno scolastico».
«L’Organizzazione mondiale della sanità, in un recente documento del 21 agosto – ricorda il CTS – fornisce indicazioni rispetto all’uso delle mascherine in ambito scolastico differenziandole per fasce di età. Fra 6 e 11 anni: uso condizionato alla situazione epidemiologica locale, prestando comunque attenzione al contesto socio-culturale e a fattori come la compliance del bambino nell’utilizzo della mascherina e il suo impatto sulle capacità di apprendimento. Dai 12 anni in poi: utilizzare le stesse previsioni di uso degli adulti. La consensus conference Oms del 31 agosto ribadisce la necessità di affiancare l’uso delle mascherine alle altre misure preventive quali il distanziamento sociale, la sanificazione delle mani, l’etichetta respiratoria, un’accurata informazione ed educazione sanitaria in linguaggio adeguato all’età degli studenti».
Il Comitato Tecnico Scientifico conferma dunque «quanto già indicato sulle situazioni dinamiche e in quelle statiche in cui non vi è il rispetto del distanziamento». In particolare, «in tutti i contesti di condizione statica, il CTS ribadisce l’importanza dell’uso delle mascherine come già espresso nel documento tecnico sulla scuola del 28 maggio 2020 e incluso nel Piano Scuola 2020-2021».
Ma si sottolinea anche «che l’uso delle mascherine è solo una delle misure di prevenzione che devono essere implementate in ambito scolastico in una corretta associazione con tutte le altre misure già raccomandate al fine limitare la circolazione del virus (es. igiene dell’ambiente e personale, ricambio d’aria, sanificazione ordinaria…)».
Infine il Cts evidenzia che «il dato epidemiologico, le conoscenze scientifiche e le implicazioni organizzative riscontrate potranno determinare una modifica delle raccomandazioni proposte, anche in relazione ai differenti trend epidemiologici locali, dall’autorità sanitaria che potrà prevedere l’obbligo della mascherina anche in situazioni statiche con il rispetto del distanziamento per un determinato periodo, all’interno di una strategia di scalabilità delle misure di prevenzione e controllo bilanciate con le esigenze della continuità ed efficacia dei percorsi formativi».
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