«Per insegnare ai pazienti l’importanza della profilassi, serve il lavoro multidisciplinare di tutti i professionisti della salute». L’appello di Roberto Messina, Presidente Senior Italia a fronte dell’indagine dell’Associazione sulle abitudini degli anziani in Italia
«Non si prendono adeguatamente cura di sé, fanno poca prevenzione e, soprattutto, soffrono di patologie che ignorano di avere». A scattare la fotografia dello stato di salute della terza età, in Italia, è Roberto Messina, Presidente Senior Italia FederAnziani. Un’immagine della popolazione anziana delineata grazie ai risultati ottenuti attraverso numerose indagini che FederAnziani ha condotto sulla popolazione over 60, all’interno dei Centri Sociali Anziani della sua rete.
«In età senile – ha sottolineato Messina – sei persone su dieci non hanno mai eseguito una spirometria. Il 16,8% degli over 60 non effettua mai controlli dal cardiologo, quasi il 50% non ha mai eseguito il rilevamento del sangue occulto nelle feci. Ancora, raggiungono i 56 punti percentuali coloro che non hanno mai valutato la densità ossea. Dati ancora peggiori per il controllo della saturazione dell’ossigeno e per l’emogasanalisi arteriosa, esami rispettivamente ignorati dal 76,8% e 79,2% degli anziani». Il comportamento delle donne non è migliore di quello degli uomini: una su dieci non ha mai fatto prevenzione, quota che sale al 16% se si considerano coloro che non si sottopongono ad una mammografia da oltre due anni.
LEGGI ANCHE: OSSERVASALUTE, L’ITALIA È DIVISA A METÀ: AL SUD MENO LONGEVI CHE AL NORD. IMPENNATA DELLE MALATTIE CRONICHE
Per ottenere questi dati, Senior Italia FederAnziani ha passato al setaccio abitudini, comportamenti e stato di salute di 6 mila persone con più di sessant’anni, per valutare il loro approccio alla prevenzione, ma anche per evidenziare l’eventuale presenza di patologie. E pure questi risultati non sono stati per nulla incoraggianti: «Abbiamo eseguito delle spirometrie a tutti i nostri anziani e per oltre il 20% dei casi sono state rilevate ostruzioni lievi o moderate. L’ipertensione non è ben trattata nel 44% dei casi. Molto trascurate – ha aggiunto Messina – anche le patologie cardiache. Dall’esecuzione dell’elettrocardiogramma sono emerse alterazioni significative per il 31,3% degli uomini e il 13,4% delle donne. Disattenzioni che portano alla mancata diagnosi pure delle lesioni della pelle: in media ad ognuno dei nostri anziani ne è stata diagnosticata almeno una, che ignorava di avere». In alcune situazioni gli screening di Senior Italia sono risultati vitali: «grazie ai nostri interventi di valutazione – ha specificato Messina – sono stati intercettati anche 13 casi di cancro alla mammella».
Dati preoccupanti che per il Presidente di Senior Italia trovano soluzione in un’unica parola: prevenzione. «Un lavoro multidisciplinare, di tutti i professionisti che si occupano della salute. Dallo specialista, al medico di famiglia, fino all’infermiere ed al farmacista: ognuno di loro deve prodigarsi affinché i pazienti facciano una sorta di manutenzione costante del proprio corpo. Solo facendo emergere le patologie allo stadio iniziale i medici possono eradicare la malattia o, nel caso di condizioni croniche, tenerla sottocontrollo».
POTREBBE INTERESSARTI: SEMPRE PIÙ ANZIANI, SEMPRE MENO GERIATRI. IL PARADOSSO SPIEGATO DAL PRESIDENTE DELLA SOCIETÀ ITALIANA DI GERONTOLOGIA E GERIATRIA
Un lavoro che ha bisogno di essere strutturato, a partire dalle fondamenta: «esempi di eccellenza da seguire, purtroppo, non ce ne sono. La prevenzione in Italia – ha sottolineato il Presidente – è prossima allo zero. Ci sono solo due patologie che vengono monitorate con screening preventivi: il cancro del seno e quello del colon. Per tutto il resto – ha concluso – non solo manca completamente la cultura della prevenzione, ma anche la prevenzione stessa».