Il consulente del ministro Speranza: «Il coprifuoco non è stato efficace in Francia e in Spagna. Il Covid lo portano le masse di persone che si addensano nei locali o sui trasporti pubblici»
«Ci troviamo di fronte a un andamento esponenziale perché non abbiamo fatto quello che avremmo dovuto fare due settimane fa. Si può evitare il lockdown generale, ma non con le misure prese fino ad ora». Walter Ricciardi è convinto che la strada intrapresa dal Governo per contenere la seconda ondata non sia quella giusta. E lo ha detto senza mezze misure durante la conferenza stampa di presentazione del Festival della Salute Globale di cui è direttore scientifico: «Il coprifuoco non si è dimostrato efficace in Francia e in Spagna, il Covid non è portato dai metronotte – come qualcuno ha ironizzato – ma lo portano le masse delle persone che si addensano nei locali o sui trasporti pubblici».
Poi, si è soffermato sui dati: «Nelle aree metropolitane c’è un indice di trasmissione del 2,3. Il raddoppio dei casi può avvenire ogni giorno. Di recente, avevo detto che viaggiavamo sulla lama del rasoio e avevo previsto i 16.000 casi prima di Natale. Ma li abbiamo avuti ieri».
Il fatto, secondo Ricciardi, è che la politica ha paura: «È in ritardo, non solo in Italia. I politici sono terrorizzati dalla crisi economica, dal prendere le decisioni che dovrebbero prendere al momento giusto e nel modo giusto. Il nostro compito è porci in modo lucido e responsabile – ha sottolineato -. La metodologia epidemiologica è una delle branche della medicina con la maggiore capacità predittiva. Era scontato che prima o poi ci sarebbe stato un evento del genere – ha aggiunto – era prevedibile, come lo è quello che accadrà domani e dopodomani alla luce delle decisioni prese».
«Abbiamo capito che è tutto collegato, la distruzione dell’ambiente ha permesso che saltassero alcuni equilibri e la pandemia ne è l’esempio – ha precisato Ricciardi -. Abbiamo gli strumenti per poter agire, ma è importante non sottovalutare i rischi e le vulnerabilità, dalle pandemie influenzali all’antibiotico-resistenza, dal cambiamento climatico, alle popolazioni vulnerabili e al mancato accesso alle cure.
Le priorità, secondo il consulente del ministro della Salute Speranza, sono rendere le cure accessibili a tutti, finanziare la ricerca di nuovi farmaci e vaccini, contrastare le disuguaglianze e lottare contro i cambiamenti climatici. «Vanno rafforzati i nostri sistemi sanitari – ha continuato – per poter fronteggiare le emergenze e le possibili conseguenze, potenziata la nostra consapevolezza e coscienza civica».
Ricciardi ha parlato infatti di «cittadini poco consapevoli e informati dal punto di vista sanitario e scientifico. Gli investimenti sulla scuola e la sanità sono stati pochi e questo è il risultato – ha concluso -. Vittime della cattiva informazione e della disinformazione».
La seconda edizione del Festival della Salute Globale presentata oggi sarà quindi l’occasione per discutere dell’attuale situazione sanitaria globale e delle ripercussioni sociali, economiche e culturali che sta causando. Quest’anno si terrà online dal 9 al 15 novembre 2020. Progettata dagli Editori Laterza e promossa da Comune e Università degli Studi di Padova, la manifestazione era stata rimandata ad aprile per la pandemia di Covid-19.
Il Covid-19 sarà inevitabilmente al centro di questa edizione che avrà una veste nuova e interattiva. Il programma è ricco di interventi con relatori illustri che affronteranno i temi della sostenibilità, dell’innovazione, delle partnership pubblico-private e delle azioni concrete da adottare come misure precauzionali per far fronte adeguatamente a potenziali disastri.
«Il Festival è rivolto ai cittadini – ha spiegato Stefano Vella, già Presidente dell’AIFA e Direttore del Centro per la Salute Globale dell’Istituto Superiore di Sanità e attualmente docente di Salute Globale presso l’Università Cattolica -. Non è un congresso scientifico. La salute globale non riguarda solo un aspetto della nostra vita. Si affronterà la questione della pandemia e il suo impatto sulla nostra vita, di patologie pschiatriche e psicologiche connesse al Covid».
E poi di salute globale: «A causa del Covid rischiamo di trascurare le malattie oncologiche e rare; si parlerà del cambiamento climatico, dello sviluppo sostenibile con un focus dedicato alle disuguaglianze e all’economia della salute, al benessere e alle migrazioni» ha concluso.
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