Salute 20 Marzo 2019 19:30

Fibrillazione atriale, Grimaldi (cardiologo): «Dati dimostrano che trattamento non interrotto con edoxaban è sicuro nei pazienti sottoposti ad ablazione»

Lo studio ELIMINATE è stato presentato al Congresso EHRA 2019 di Lisbona ad un simposio della Daiichi Sankyo. Il cardiologo dell’Ospedale “F. Miulli” di Acquaviva delle Fonti Massimo Grimaldi: «Importante proteggere il paziente dalle ischemie cerebrali senza però aumentare il rischio di emorragie maggiori»

di Giovanni Cedrone e Giulia Cavalcanti - inviati a Lisbona

La fibrillazione atriale è uno dei disturbi più comuni del cuore: più di sei milioni di europei presentano i sintomi tipici di questa patologia. Un cuore che batte troppo veloce o in modo irregolare va trattato con molta attenzione considerando che il rischio di ictus è 3-5 volte più alto.

Da Lisbona, dove si è svolto il Congresso internazionale della European Heart Rhythm Association, arriva ora una buona notizia per chi soffre di queste patologie: il trattamento non interrotto con edoxaban (anticoagulante, un inibitore diretto del fattore Xa) è efficace e sicuro nei pazienti affetti da fibrillazione atriale e sottoposti a procedura di ablazione transcatetere.

Lo dice uno studio internazionale, ELIMINATE –AF, che ha confrontato l’efficacia e la sicurezza della somministrazione di edoxaban 60 mg non interrotto, rispetto alla somministrazione non interrotta degli antagonisti della vitamina K (AVK). Lo studio ha dimostrato che, con la somministrazione di edoxaban non interrotto, si sono verificati un basso numero di eventi, sia tromboembolici che emorragici. I dati sono stati presentati da Daiichi Sankyo, durante una sessione di EHRA 2019.

LEGGI ANCHE: CARDIOLOGIA, A LISBONA TUTTI I SEGRETI DELLE ARITMIE. IL PRESIDENTE EHRA: «STIAMO ENTRANDO IN UNA NUOVA EPOCA»

Si tratta di un risultato importante, considerando che l’ablazione transcatetere, una procedura comune ed efficace per il controllo del ritmo nei pazienti con fibrillazione atriale sintomatica, è associata ad un significativo rischio tromboembolico durante e poco dopo la procedura. Lo studio, che ha visto Stefan Hohnloser, MD, Professore di Medicina e Cardiologia, Direttore del Dipartimento di Elettrofisiologia all’Università Johann Wolfgang Goethe di Francoforte, come sperimentatore principale, parla italiano: ha collaborato anche l’italiano Massimo Grimaldi, Responsabile della U.O.S.D. di Aritmologia dell’Ospedale “F. Miulli”, di Acquaviva delle Fonti (Bari) e premiato l’anno scorso miglior cardiologo d’Italia ai Top Doctors, che Sanità Informazione ha avuto modo di intervistare.

Dottor Grimaldi, a Lisbona lei ha presentato lo studio Eliminate. Quali evidenze porta lo studio sull’uso dell’edoxaban nei pazienti affetti da fibrillazione atriale in procinto di essere operati?

«Lo studio Eliminate Atrial fibrillation ha dimostrato, quale studio esplorativo, che anche per questo tipo di pazienti è possibile utilizzare l’edoxaban. Si tratta di una procedura di ablazione che si esegue con i cateteri al fine di eliminare la fibrillazione atriale e quindi è un bel banco di prova per gli anticoagulanti orali perché è una procedura in cui noi possiamo avere sia complicanze di tipo emorragico ma anche complicanze di tipo ischemico. Quindi è necessario testare, per queste classi di farmaci, la loro capacità di proteggere il paziente dalle ischemie cerebrali senza però aumentare il rischio di emorragie maggiori».

Eliminate è uno studio internazionale: qual è stato il ruolo dell’Italia nell’arruolamento dei pazienti?

«Devo dire con un po’ di orgoglio che l’Italia si è comportata molto bene, il mio centro è stato il centro che ha arruolato più pazienti in tutto il mondo e anche la qualità dei dati è stata di livello altissimo perché viene considerato non solo quanti pazienti arruoli ma anche come raccogli i dati e come segui questi pazienti».

In questo congresso internazionale si parla di elettrofisiologia, un particolare ramo delle patologie cardiache. Quali sono le nuove frontiere in questo campo?

«Dal punto di vista farmacologico da tanti anni non ci sono grandissime innovazioni. Invece la tecnologia, sia i device impiantabili che l’ablazione stanno facendo passi da gigante. Negli ultimi studi pubblicati, che sono stati annunciati in questo congresso in anteprima, abbiamo visto che l’ablazione per la fibrillazione atriale ormai garantisce una percentuale di successo ad un anno intorno al 90%. Sono percentuali impensabili fino a pochi anni fa».

Lei è stato nominato miglior cardiologo d’Italia. Che consiglio si sente di dare a un cardiologo che si appresta a cominciare la sua carriera?

«Di avere come proprio centro di gravità il paziente».

Articoli correlati
Ictus cerebrale, il cuore gioca un ruolo cruciale. La fibrillazione atriale è tra i principali fattori di rischio
Il cuore gioca un ruolo cruciale nell’insorgenza dell’ictus cerebrale, essendone la fibrillazione atriale una delle principali cause. Ma non tutti sono a conoscenza di questo legame pericoloso e A.L.I.Ce. Italia Odv, in occasione di aprile mese della prevenzione, intende sensibilizzare le persone sull’importanza di non sottovalutare lo stretto rapporto tra cuore e cervello
di V.A.
Fibrillazione atriale: al Monzino un intervento rivoluzionario per curare le forme gravi
Un'innovativa procedura combinata per la cura delle forme più complesse di fibrillazione atriale. E' quanto ha eseguito l'équipe di Elettrofisiologia del Centro Cardiologico Monzino, ha eseguito dal vivo, in collegamento con l’AF Boston Symposium. La procedura, di cui il Monzino è fra i primi centri al mondo ad averla introdotta, è un intervento di ablazione con la nuova tecnologia di "elettroporazione", eseguito in contemporanea alla chiusura meccanica dell'auricola sinistra
di V.A.
Cure cardiovascolari a prova di pandemia e clima. Italia in prima linea nel progetto europeo RESIL-Card
La Società Italiana di Cardiologia interventistica (GISE) prende parte al consorzio europeo RESIL-Card che punta a rendere il sistema di assistenza e cure cardiovascolari più resilienti nelle crisi
di V.A.
Dolore toracico, con tecnologie di precisione meno morti e infarti
L’impiego selettivo della Tac coronarica integrata con la FFRct (fractional flow reserve CTderived) riduce il rischio di morte e di infarto del 65%, evitando esami invasivi non necessari. Questo, in estrema sintesi, è quanto emerso da due analisi dello studio clinico internazionale PRECISE, pubblicato sulla rivista Jama Cardiology
di V.A.
Il cioccolato fondente riduce il rischio di ipertensione arteriosa
Il cioccolato fondente potrebbe essere un "dolce" alleato contro l'ipertensione arteriosa, cosiddetta "essenziale" perché la causa è sconosciuta. A scoprirlo è stato uno studio dello Shaoxing People's Hospital, in Cina, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Scientific Reports
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Porpora trombotica trombocitopenica. ANPTT Onlus celebra la III Giornata nazionale

Evento “WeHealth” promosso in partnership con Sanofi e in collaborazione con Sics Editore per alzare l’attenzione sulla porpora trombotica trombocitopenica (TTP) e i bisogni ancora i...
Salute

Tumori: boom di casi nei paesi occidentali. Cinieri (Aiom): “Prevenzione attiva per ridurre carico della malattia”

Nel 2024 negli USA, per la prima volta nella storia, si supera la soglia di 2 milioni di casi di tumore. Una crescita importante, comune a tutti i Paesi occidentali. Per Saverio Cinieri, presidente di...
Salute

Tumore del polmone non a piccole cellule di stadio precoce e avanzato: lo stato dell’arte di nivolumab

Sono stati presentati al recente Congresso ASCO gli aggiornamenti degli studi relativi all’impiego di nivolumab nel tumore del polmone non a piccole cellule di stadio precoce e avanzato. Il quad...
Advocacy e Associazioni

Cirrosi epatica, i pazienti chiedono meno burocrazia e maggior accesso al teleconsulto

Nella nuova puntata di The Patient Voice, Ivan Gardini (EpaC Ets), Ilenia Malavasi (Affari Sociali) e Francesca Ponziani (Pol. Gemelli)