Figliuolo annuncia l’approssimarsi della vaccinazione di massa, pensa ad hub anche nelle scuole. Per correre incontro alla necessità, il Commissario straordinario è in colloquio con Aifa e Iss per ridurre l’età di somministrazione per AstraZeneca
L’Italia segna 20,7 milioni di somministrazioni su 24,7 milioni di vaccini arrivati. Il prossimo carico è in arrivo il 6 maggio e per allora i restanti 4 milioni saranno inoculati. Ne parla fiducioso il Commissario all’Emergenza Francesco Paolo Figliuolo, che da qualche giorno ha potuto finalmente toccare con mano le 500mila vaccinazioni giornaliere come da programma.
«La campagna – ha detto – sta procedendo secondo quello che avevo prefigurato all’inizio». Aggiungendo che nei prossimi mesi si potrebbe pensare alle «vaccinazioni anche nelle scuole, come si faceva una volta negli anni Settanta», quando il problema era il vaiolo. A maggio arriveranno 15-17 milioni di nuove dosi. «Con la somministrazione del vaccino anti-Covid agli over 80 ci siamo – ha continuato Figliuolo – con una copertura già dell’85% e sugli over 70 siamo lì. Su over 60 invece è opportuno insistere. Dobbiamo completare queste classi, poi apriremo in maniera multipla e parallela su tutte le altre classi di età».
Inizierà quindi la vera e propria vaccinazione di massa. Con possibilità di somministrare «anche ai 730 punti aziendali in modo da vaccinare in fretta le classi produttive, penso al settore turistico, alberghiero». Con l’estate quindi il comandamento sarà coinvolgere sempre di più medici di base, farmacie e chiunque possa vaccinare in larga scala. Per ora il lavoro migliore lo ha fatto la Liguria, somministrando l’88,6% delle dosi ricevute. A seguire Umbria, Emilia Romagna e Veneto. Mentre l’ultimo posto è della Calabria con il 76,2% di dosi somministrate.
Ma Figliuolo non si accontenta, per velocizzare le somministrazioni pensa a un abbassamento dell’età di somministrazione per AstraZeneca, ora sconsigliata agli under 60. «AstraZeneca è un vaccino consigliato per determinate classi – ha spiegato -. L’Ema dice che va bene per tutti. E probabile che in quella che si chiama rolling review, cioè la revisione dovuta all’esperienza durante le vaccinazioni di massa, si possa raccomandare AstraZeneca su una classe inferiore ai 60. Si sta pensando a questo, ho avuto interlocuzioni con Aifa, Cts, Consiglio superiore di Sanità e Istituto Superiore di Sanità, anche sulla base degli studi più avanzati che ci sono in Gran Bretagna dove hanno finora utilizzato 21 milioni di vaccini».
Sulla nuova età da considerare però non ci sono anticipazioni. Intanto dal mondo della sanità arrivano molti inviti a non dimenticare giovani e giovanissimi nelle vaccinazioni. Non per scongiurare forme gravi, dato che in questo caso non sarebbe necessario, ma per favorire la sospirata immunità di gregge. Contenere le infezioni asintomatiche significherebbe rallentare il virus ma bisognerebbe farlo prima di settembre e del ritorno sui banchi di scuola.
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