«Oggi si tende a spostare la cura verso la specialistica, depauperando di fatto il medico di base di un potere fortissimo che è quello della diagnosi clinica», così il presidente di Farmindustria al 75° Congresso nazionale FIMMG
«Gli anziani saranno una fetta rilevante del futuro del nostro Paese, dunque è indispensabile saper gestire l’active ageing. E chi può farlo meglio del medico di base?». A chiederselo è Massimo Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria, che, intervenuto al 75° Congresso FIMMG, ha sottolineato l’importanza di mettere il medico di medicina generale al centro, «perché il suo ruolo è indispensabile» nell’economia di un’Italia che cambia, dove aumenta la longevità e diminuisce la mortalità.
«Quarant’anni fa – spiega ai nostri microfoni Scaccabarozzi -, una bambina aveva un’aspettativa di vita di circa 77 anni, oggi arriva a 85 anni. Questo vuol dire che siamo destinati ad un aumento della popolazione attiva ed anziana».
Il ruolo del medico di base è «non solo seguire i pazienti da vicino con una presenza costante, ma soprattutto ‘personalizzare’ le terapie. Ogni paziente è diverso e dunque ogni terapia di cura deve differenziarsi da caso a caso. Noi invecchiando modifichiamo la farmacocinetica e la farmacodinamica dei farmaci, quindi la terapia personalizzata la può fare solo un medico che ha di fronte la persona e fa sì che questa abbia una terapia al momento giusto con il dosaggio giusto».
«Oggi si tende a spostare la cura verso la specialistica, depauperando di fatto il medico di base di un potere fortissimo che è quello della diagnosi clinica. Il medico di base è perfettamente in grado di fare la diagnosi clinica di alcune patologie, per esempio il diabete. Nel diabete come in altre malattie croniche, l’aderenza terapeutica è fondamentale e questa è in grado di garantirla solo il medico di base».
Con una maggiore libertà di azione «il medico di base potrà ridurre i ricoveri in ospedale e migliorare la sostenibilità del sistema sanitario – conclude il presidente -. Ricordiamo che nel nostro futuro c’è un anziano e che, purtroppo, il futuro non è più quello di una volta».