Il Ministro Speranza: «Ringrazio Regioni e Cts che hanno lavorato in sintonia con il Ministero della Salute per conseguire questo importante risultato. È ancora necessario mantenere la massima attenzione e rispettare le regole e i protocolli previsti, ma condividiamo la gioia di chi potrà finalmente rivedere i propri cari dopo la distanza indispensabile per proteggerli»
Firmata l’ordinanza che consentirà le visite in piena sicurezza in tutte le Rsa. Lo ha annunciato il Ministro della Salute, Roberto Speranza, in un post su Facebook. «Ringrazio le Regioni e il Comitato tecnico scientifico – si può leggere ancora – che hanno lavorato in sintonia con il Ministero della Salute per conseguire questo importante risultato. È ancora necessario mantenere la massima attenzione e rispettare le regole e i protocolli previsti, ma condividiamo la gioia di chi potrà finalmente rivedere i propri cari dopo la distanza indispensabile per proteggerli».
Green Pass alla mano per accedere nelle Rsa e poter finalmente rivedere i propri anziani, dopo mesi di distanza forzata dettata dalla pandemia. L’ordinanza che apre alle visite nelle Residenze sanitarie assistite entra in vigore dal momento della sua adozione e resterà valida fino al 30 luglio 2021. Uno dei punti salienti è proprio il Green Pass: al terzo comma dell’articolo 1 viene spiegato che i familiari e i visitatori, al momento dell’accesso, dovranno esibire esclusivamente agli incaricati delle verifiche (nel rispetto delle disposizioni in materia di protezione dei dati personali) le “certificazioni verdi Covid-19“, previste dal decreto legge del 22 aprile.
L’ordinanza disciplina l’accesso di familiari e visitatori a strutture di ospitalità e lungodegenza, residenze sanitarie assistite, hospice, strutture riabilitative e strutture residenziali per anziani, autosufficienti, e strutture residenziali socio-assistenziali. Accesso consentito nel rispetto del documento che detta le Modalità di accesso e uscita, adottato dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, come integrato e validato dal Comitato tecnico scientifico per l’emergenza coronavirus. Documento che costituisce parte integrante dell’ordinanza.
«Gli accessi devono riguardare di norma non più di due visitatori per ospite per visita, identificati dall’ospite o, in caso di sua incapacità certificata, identificati nella sfera di relazione/affetti dell’ospite stesso e per una durata definita per favorire anche frequentemente le visite a tutti coloro che vengono autorizzati», si può leggere nel documento. «In specifiche condizioni cliniche/psicologiche (a titolo esemplificativo, ma non esaustivo: nelle fasi del fine vita, in caso di utenti minori, depressione grave, deterioramento cognitivo, specifiche disabilità psichiche o sensoriali, gravissime disabilità, stati vegetativi ecc.) – si precisa – è possibile valutare l’alternanza di più visitatori individuati specificatamente, così come per eventuali caregiver, anche per frequenze e durate superiori a quanto ordinariamente previsto».
«Tenuto conto della rilevanza ai fini del progetto assistenziale e del benessere psicosociale dei residenti, va garantita la possibilità di uscite programmate degli ospiti e rientri in famiglia». Nel testo si può leggere inoltre che «l’uscita programmata degli ospiti dalle proprie strutture richiede una specifica regolamentazione da parte delle Direzioni sanitarie/Responsabili medici/Referente Covid-19, ovvero dello specialista di riferimento o del medico curante in accordo con la Direzione della struttura».
«Il familiare/visitatore deve sempre effettuare l’igiene delle mani all’ingresso e all’uscita dalla struttura e indossare sempre e correttamente i dispositivi di protezione individuale in base al livello di rischio (almeno Ffp2 o superiore). Laddove possibile – inoltre – compatibilmente alle condizioni cliniche e tollerabilità», anche «l’ospite indosserà i dispositivi di protezione delle vie aeree in base al livello di rischio (almeno Ffp2 o superiore)». Le visite devono essere organizzate in modo da «evitare assembramenti di persone – si precisa – e deve essere assicurato il mantenimento di almeno 1 metro di separazione tra visitatori (estendibile fino a 2 metri in base allo scenario epidemiologico di rischio), ad eccezione dei componenti dello stesso nucleo familiare o conviventi o per le persone che in base alle disposizioni vigenti non siano soggette al distanziamento interpersonale (detto aspetto afferisce alla responsabilità individuale)».
«Il contatto fisico tra visitatore/familiare e ospite/paziente può essere preso in considerazione in particolari condizioni di esigente relazionali/affettive. L’interazione con contatto fisico – è previsto dal documento – può avvenire esclusivamente tra familiare/visitatore in possesso della Certificazione verde Covid-19 e di ospite/paziente vaccinato o con infezione negli ultimi 6 mesi, fatte salve diverse motivate indicazioni della Direzione sanitaria ovvero del referente medico o del medico curante (es. ospite con controindicazione alla vaccinazione)».
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