La ricercatrice: “In questo studio abbiamo scoperto che una buona fitness cardiorespiratoria è fortemente e costantemente associata a una riduzione di tutti i tipi di morte prematura e malattie, dall’insufficienza cardiaca, alla depressione, al diabete, alla demenza e persino al cancro”
Che ti piaccia correre, pedalare o nuotare, non importa. Per vivere più a lungo e in salute l’essenziale è muoversi, praticare un’attività aerobica. A dimostrarlo una nuova ricerca dell’Università del Sud Australia, da cui è emerso che un aumento del livello di fitness cardiovascolare riduce il rischio di morte per qualsiasi causa di oltre il 15%. Pubblicato sul British Journal Of Sports Medicine (BJSM), lo studio rivela che per ogni aumento di una unità nella fitness cardiorespiratorio (MET- il MET è la quantità di energia utilizzata da una persona media quando sta seduta in tranquillità) una persona può ridurre il proprio rischio di morte dell’11-17%, e specificamente, il rischio di malattie cardiache del 18%. Gli esperti hanno analizzato i dati di ben 26 revisioni sistematiche con meta-analisi che rappresentano più di 20,9 milioni di osservazioni da 199 studi pubblicati: quello australiano è il primo studio a raccogliere tutte le prove scientifiche che hanno esaminato il legame prospettico tra la fitness cardiorespiratoria e gli esiti di salute tra gli adulti.
“La fitness cardiorespiratoria (o CRF) è la tua capacità di svolgere attività fisica per un lungo periodo di tempo come correre, pedalare e nuotare – spiega l’autore Grant Tomkinson -. In questo studio abbiamo scoperto che una buona fitness cardiorespiratoria è fortemente e costantemente associata a una riduzione di tutti i tipi di morte prematura e malattie, dall’insufficienza cardiaca, alla depressione, al diabete, alla demenza e persino al cancro, – aggiunge -. Abbiamo scoperto che coloro che hanno bassi livelli di CRF sono molto più a rischio di morire prematuramente o sviluppare condizioni croniche come le malattie cardiache in età più avanzata”. Per la maggior parte delle persone, un aumento di un MET nel CRF può essere ottenuto attraverso un programma regolare di esercizio aerobico. “Il messaggio è piuttosto semplice – spiega ancora l’esperto – : se fai molto esercizio fisico intenso, allora il tuo rischio di morire prematuramente o di sviluppare malattie in futuro è ridotto. Se eviti l’esercizio fisico, la tua salute potrebbe risentirne”.
Buone notizie anche per chi non ama troppo l’attività fisica: si può trovare giovamento anche modificando semplici abitudini quotidiane, come quella di usare le scale al posto dell’ascensore. Salire e scendere dai sei ai dieci piani di scale al giorno aumenterebbe la longevità, abbassando inoltre i rischi di infarto, ictus e una serie di disturbi cardiaci. Lo dice un nuovo studio che ha seguito ben 480mila persone tra i 30-80 anni per 12 anni, ed è stato condotto alle Università di ‘East Anglia’, Norkolf e Norwich sotto la guida di Sophie Paddock: “È stata un sorpresa osservare che un’ attività fisica tanto semplice può portare benefici di tanto livello”, confessa la ricercatrice. I dati emersi rivelano che chi fa quotidianamente tra i sei ed i 10 piani di scale ha rischi di morte prematura per ogni causa generalmente inferiori alla media di chi sceglie l’ascensore. Le probabilità di morte specificamente per infarto risultano più basse del 39% tra i ‘seguaci’ delle scale e i rischi malattie cardiovascolari scendono del 20%. “Il momento in cui si iniziano a salire le scale l’organismo risponde, il battito cardiaco sale, il sistema circolatorio si attiva e migliora e tutto il corpo si ossigena e tutto ciò ha un impatto benefico sulla salute e la longevità”, osserva Manish Parikh, direttore di cardiologia al ‘NewYork-Presbyterian Brooklyn Methodist Hospital’. “Salire le scale è uno straordinario esercizio che combina aerobica, attività muscolare e esercizio di resistenza”, conclude la cardiologa dell’Università di California, Tamara Horwich.
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