Il documento mappa i bisogni insoddisfatti dei pazienti e le necessità di società scientifiche, clinici e industrie del settore. Il presidente Sinuc Muscaritoli: «I Fogli di Roma sono il frutto del lavoro di oltre 100 esperti che, durante il forum Nutrendo, si sono riuniti in sei tavoli tematici: associazioni dei pazienti, società scientifiche, mondo della formazione, SSN, industria e comunicazione. Entro l’estate la pubblicazione integrale»
Introduzione dell’insegnamento della Nutrizione Clinica nel corso di laurea in Medicina e Chirurgia, inserimento della terapia nutrizionale nei Pdta (Percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali) e nei Lea (Livelli essenziali di assistenza). Ancora, screening nutrizionale per i pazienti a rischio al momento del ricovero, un osservatorio Agenas per verificare l’applicazione delle norme esistenti e una task force tra clinici e giornalisti per combattere le fake news in nutrizione. Sono questi i cambiamenti necessari affinché la nutrizione clinica, un’opportunità ancora non pienamente sfruttata, possa entrare a pieno titolo nelle università italiane e nel Sistema Sanitario Nazionale.
Queste stesse trasformazioni sono al centro de “I Fogli di Roma sulla Nutrizione Clinica”, «un lavoro – spiega Maurizio Muscaritoli, presidente Sinuc (Società italiana di nutrizione clinica e metabolismo) e professore ordinario di Medicina Interna all’Università Sapienza di Roma – frutto della collaborazione di oltre 100 esperti riunitisi, a dicembre dello scorso anno, in occasione del primo Forum dedicato alla Nutrizione Clinica “Nutrendo”». In tutto sei tavoli di lavoro: associazioni dei pazienti, società scientifiche, mondo della formazione, SSN, industria e comunicazione. «Ogni gruppo di lavoro – aggiunge Muscaritoli – è giunto a conclusioni indipendenti, ma tra loro sovrapponibili».
In particolare è stata evidenziata la necessità di inserire la nutrizione clinica tra le materie di insegnamento universitarie: «La richiesta di interventi nutrizionali è fortunatamente in aumento – sottolinea Filippo Rossi Fanelli, presidente onorario Sinuc e professore emerito di Medicina Interna all’università Sapienza di Roma -. Di contro, l’offerta accademica è inadeguata. L’insegnamento in nutrizione clinica dovrebbe essere necessariamente inserito nei corsi di laurea in Medicina in Chirurgia e in Farmacia, nei percorsi di laurea breve in Scienze Infermieristiche, Logopedia e Fisioterapia ed anche in diverse specializzazioni mediche, sia dell’area chirurgia che in altre branche come l’otorinolaringoiatria e l’anestesia e rianimazione».
Dal tavolo dedicato al SSN è invece emersa la necessità di «stilare nuove linee guida – commenta Sara Emerenziani, responsabile del servizio di Nutrizione Clinica del policlinico universitario Campus Bio-Medico di Roma e referente regionale Sinuc Lazio – e avviare un monitoraggio di quelle già emanate dal ministero della Salute, anche attraverso l’istituzione di un osservatorio Agenas per verificare l’applicazione delle norme esistenti». Sarebbe necessaria una corretta e completa applicazione di leggi e linee di indirizzo vigenti come la legge Balduzzi 189/2012, linee di indirizzo ministeriali per le ristorazioni ospedaliere assistenziale, linee di indirizzo sui percorsi nutrizionali nei pazienti oncologici.
«In questo modo – aggiunge Federico D’Andrea, primario emerito AOU “Maggiore della Carità” di Novara e vice presidente Sinuc – anche le casse dello Stato ne trarrebbero un evidente beneficio. Il rapporto costo-efficacia della nutrizione clinica sulle spese di Sanità pubblica è stato ampiamente dimostrato in Piemonte dove, grazie ad una legge regionale, i trattamenti di nutrizione clinica sono ampiamente disponibili». Attualmente l’80% delle risorse del SSN sono destinate alle malattie croniche, proprio quelle correlare ad uno stato di malnutrizione.
Tra le altre proposte de “I fogli di Roma” vi è la necessità di rendere obbligatorio nei reparti ospedalieri e nelle residenze sanitarie assistenziali lo screening nutrizionale per i pazienti a rischio al momento del ricovero. Da un punto di vista normativo, invece, è stata evidenziata la mancanza di una legge nazionale sulla nutrizione artificiale domiciliare che permetta trattamenti equi in tutte le Regioni d’Italia. Ancora, gli esperti del settore vorrebbero dar vita ad una task force tra clinici e giornalisti per combattere le fake news in nutrizione.
Per leggere il testo integrale de “I fogli di Roma” sarà necessario attendere ancora qualche giorno: «Entro l’inizio dell’estate – assicura Maurizio Muscaritoli – saranno pubblicati sul supplemento del Sole 24 ore. Sarà così possibile visionare i dettagli delle conclusioni di Nutrendo. L’evento ha rappresentato un importante punto di arrivo, perché siamo riusciti a mettere insieme tutte le voci competenti in materia, ma sarà anche un punto di partenza: dalle azioni concordate in occasione del Forum – conclude il presidente Sinuc – potranno finalmente prendere il via tutte quelle iniziative destinate a migliorare lo stato dell’arte della nutrizione clinica in Italia».