Il Ministro all’annuale Forum di Firenze torna sui risultati della manovra economica: «Il messaggio che la salute torna al centro e che si chiude definitivamente la stagione dei tagli. Fra le cose fatte penso che quella del Superticket abbia un messaggio anche più simbolico»
«Quello della carenza di personale in sanità è uno dei temi fondamentali se vogliamo salvare il nostro Servizio sanitario nazionale e rafforzarlo rispetto alle sfide del futuro. Io credo che già nel Patto per la salute dobbiamo dare un segnale molto netto». Al Forum Risk Management di Firenze il ministro della Salute Roberto Speranza ha esordito parlando di uno dei temi più sentiti nella sanità di oggi, quello della carenza di specialisti. Per Speranza è da superare «la stagione della spesa organizzata per silos chiusi e dei tetti di spesa. Lavorerò a quest’obiettivo e, sin dalla manovra di bilancio, mi auguro ci possano essere segnali interessanti per rispondere a questo grande tema della carenza del personale».
VIDEO: LA TAVOLA ROTONDA CON IL MINISTRO SPERANZA
(Il video inizia al minuto 00.29.00)
Il Forum, che andrà avanti fino al 29 novembre, mette a confronto i principali attori del sistema salute, dal ministro agli assessori alla sanità ai presidenti degli Ordini delle professioni sanitarie.
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A margine del Forum, Speranza ha parlato dei risultati raggiunti nella manovra di Bilancio: «Noi abbiamo ottenuto tre risultati straordinari in questa manovra. Primo: due miliardi in più sul fondo sanitario nazionale; secondo, due miliardi in più sull’edilizia e l’ammodernamento tecnologico; terzo, l’abolizione del Superticket. Io credo che dentro una manovra complicata, dove c’erano 23 miliardi di clausole di salvaguardia da provare a non far scattare, c’è un investimento molto significativo sul comparto salute. È il messaggio che la salute torna al centro e che si chiude definitivamente la stagione dei tagli. Fra le cose fatte – ha aggiunto Speranza – penso che quella del Superticket abbia un messaggio anche più simbolico, cioè noi diciamo ai cittadini: ‘Vogliamo che vi curiate, vogliamo prenderci cura di voi’, e quindi abbassiamo la diga che era rappresentata dal Superticket, questa brutta tassa sulla salute. L’abbiamo abbassata e questo rappresenta sicuramente un fatto importante e positivo». Per quanto riguarda la spesa sanitaria, secondo il ministro «si è fatto un passo avanti molto significativo: due miliardi in più significa l’1,7% in più. Voglio ricordare che negli ultimi due anni c’era +0,7% e +0,9%; quest’anno +1,7%, ma bisogna fare ancora meglio, mettere più soldi sul servizio sanitario nazionale per renderlo pronto ad affrontare le sfide del futuro».