Immaginate un centrocampista in possesso della palla che deve decidere in una frazione di secondo quale sarà la sua prossima azione, valutando la posizione degli avversari e quella dei suoi compagni di squadra. Passa la palla all’ala destra e sembra averlo fatto senza quasi guardare l’altro calciatore. E invece no, grazie al suo occhio tattico ha esaminato il campo a 180 gradi, da un lato all’altro. Avere un’ottima visione laterale può essere una dote innata, ma anche l’esito di allenamenti costanti.
Esercitare la vista periferica è possibile utilizzando il sistema semaforico a sensori di prossimità per l’allenamento cognitivo: «Grazie a questa tecnologia – spiega Emidio di Laura Frattura, general manager di MotusTech – il gesto risulterà sempre più spontaneo».
Per dimostrare l’efficacia di questi sofisticati macchinari, in grado di migliorare le performance e monitorare il benessere psicofisico degli atleti, la MotusTech ha stipulato una partnership con il Vesta calcio, una squadra iscritta alla terza categoria, che punta a scalare le vette delle leghe professionistiche in meno di quattro anni. E per farlo conta proprio sull’aiuto della tecnologia: «Con l’hi-tech si tutela la salute degli atleti – continua Emidio di Laura Frattura -, quindi ancor prima di puntare al miglioramento della prestazione, abbiamo a cuore la prevenzione e, laddove necessario, la riabilitazione».
Il valore aggiunto della tecnologia, rispetto ad una valutazione a mani nude, è la precisione: «Usando specifici macchinari possiamo misurare in maniera ripetibile e accurata alcuni aspetti legati al movimento umano come il range motorio, la forza o la potenza di un gesto. Questo – dice l’esperto – consente a medico, preparatore, fisioterapista ed a tutti coloro che si occupano della salute dell’atleta di avere una fotografia impeccabile delle sue condizioni, così da migliorarne la performance ed evitare gli infortuni».
Ne sono un esempio i sensori inerziali triassiali utilizzati per la valutazione funzionale del ROM (range of motion) della forza e della potenza espressa nel movimento umano, nonché dell’equilibrio mono e bi podalico, anche su piani instabili. Il funzionamento è semplice: «Il soggetto, disteso su un lettino, effettua un movimento e lo strumento ne rileva l’angolo, la velocità e la fluidità. La successiva comparazione tra i due arti – aggiunge il general manager – permetterà al preparatore atletico di lavorare con esercizi e schemi motori specifici per migliorare la prestazione del soggetto, tutelandone la salute».
Ancora, attraverso una piattaforma baropodometrica, con sensori di tipo resistivo a gomma conduttiva, è possibile valutare le pressioni plantari sia statiche che dinamiche e analizzare il passo. Il sistema di acquisizione tridimensionale ottica della colonna vertebrale a raggi infrarossi, invece, consente di monitorare le variazioni posturali. «Tenendo sotto controllo la colonna vertebrale, non solo degli atleti, ma anche di bambini e adolescenti, è possibile evidenziare precocemente eventuali disfunzioni nelle varie fasi sella crescita, evitando di sottoporre continuamente il soggetto ai nocivi Raggi X», sottolinea l’esperto.
L’hi-tech può essere, dunque, un valore aggiunto non solo per gli atleti, ma anche per tutta la popolazione in generale. «Grazie a queste apparecchiature è possibile monitorare l’attività motoria di chiunque, anche di semplici gesti quotidiani. Individuando eventuali movimenti disfunzionali, come la postura scorretta all’origine di molti mal di schiena, è possibile correggere tutte quelle abitudini dannose per la salute che, nel tempo, causerebbero delle vere e proprie patologie. In altre parole – conclude Emidio di Laura Frattura – meno visite, esami diagnostici e terapie che, ancora una volta, graverebbero sul nostro Sistema Sanitario Nazionale».
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