«L’ossigeno è il carburante del sesso, il fumo rallenta la circolazione e quindi una buona ossigenazione. Una soluzione? Per ridurre molti degli effetti nocivi ci sono prodotti a rischio ridotto» lo spiega Emmanuele A. Jannini, Specialista in endocrinologia, malattie metaboliche e andrologia
Il fumo peggiora la qualità della vita e sembrerebbe influire negativamente anche sulla sfera sessuale. Infatti, l’eccitazione sessuale richiede una buona irrigazione sanguigna e il tabacco interviene sulla circolazione rallentandola. Su questo tema Sanità Informazione ha intervistato un esperto in materia, il Professore Emmanuele A. Jannini, Specialista in endocrinologia, malattie metaboliche e andrologia.
Professore, parliamo di fumo. Quanto il fumo influisce sulla salute ma soprattutto quanto influisce sulla sfera sessuale?
«Dal punto di vista del sessuologo è difficile immaginare qualcosa di peggio del fumo. Per tutta una serie di motivi, il sesso è fondamentalmente basato sulla presenza di ossigeno negli organi genitali. È proprio l’ossigeno in qualche modo il carburante della sessualità stessa. Il fumo è un nemico dell’ossigeno ed ecco quindi una evidente relazione negativa tra le due cose».
Ad avere il vizio del fumo e non riuscire a liberarsene sono in tanti. Esistono dei prodotti a rischio ridotto che possono risolvere in parte la situazione ed avere meno impatto sulla salute?
«Chiarito che per il medico la terapia del tabagismo consiste nello smettere di fumare e non ci sono dubbi; chiarito che, per il sessuologo medico, la terapia delle disfunzioni sessuali, l’impotenza prima di tutto nel maschio, ma anche la patologia della lubrificazione nella donna, hanno come terapia smettere di fumare; resta, naturalmente, molto interessante dal punto di vista del clinico anche l’applicazione di presidi e di interventi che possano, come si dice, ‘ridurre il rischio’. Il concetto di riduzione del rischio è un concetto in medicina estremamente importante. Quando siamo di fronte a una condizione, a una ‘noxa’ come si dice tecnicamente, cioè a un agente negativo, un agente che provoca malattie, che non possiamo eliminare, che vorremmo eliminare, ma che non possiamo, la strategia che sempre è stata seguita è quella di ridurre per l’appunto il rischio. Un pò come l’airbag in macchina: tutti sappiamo che dobbiamo andare alla velocità giustificata dal codice della strada, se tutti lo facessimo l’airbag non sarebbe necessario, in realtà l’airbag è una cosa molto intelligente perché aiuta a salvare le vite anche quando si fanno delle cose che non si dovrebbero fare. Per il fumo è la stessa cosa: l’idea di utilizzare degli strumenti che in qualche maniera aboliscano una delle forme più negative, uno degli aspetti più negativi dal punto di vista sessuale e della salute generale che è, nello specifico, la combustione del tabacco. Infatti con la combustione si sviluppano una quantità di sostanze tossiche per l’organismo, specialmente tossiche per quell’importantissimo organo sessuale che si chiama endotelio, che poi è il rivestimento dei vasi, e che è quello che dà luogo fisicamente all’eccitazione, alla erezione e alla lubrificazione. Ebbene quei prodotti tecnici che sono rivolti alla riduzione o all’abolizione, meglio, del prodotto combusto, del prodotto bruciato, sono sicuramente da considerarsi dal punto di vista medico come degli eccellenti riduttori del rischio. Ripetendo ancora una volta che il rischio dove è possibile deve essere eliminato e non ridotto».
Tra i prodotti a rischio ridotto sul mercato ci sono proposte sia per quel che riguarda la combustione che il riscaldamento del tabacco. Quali sono consigliabili per un minore impatto sulla salute?
«Prodotti a tabacco riscaldato. Direi che assolutamente non c’è dubbio, sul piano della riduzione del rischio. Il prodotto caratterizzato dalla combustione ha una notevole presenza di agenti tossici. Quindi tutto ciò che appunto è volto all’eliminazione per lo meno di questo aspetto, fa in qualche maniera respirare i nostri tessuti, come quelli genitali. Tessuti che, come abbiamo detto, hanno necessità di ossigeno, vivono di ossigeno, funzionano con l’ossigeno. Se manca l’ossigeno non funzionano bene e si può appunto incorrere in patologie come l’impotenza. Ora siccome il prodotto che innesca il meccanismo della combustione, agisce proprio a livello polmonare, agisce proprio a livello della quantità di ossigeno che riusciamo a incamerare in ogni respiro, è del tutto evidente che per il sessuologo medico, qualsiasi strumento che, non provocando combustione, permette per lo meno di eliminare questa parte, consente un notevole miglioramento della funzione sessuale, che naturalmente va dimostrata con delle evidenze scientifiche. Ma, dal punto di vista concettuale, io mi sento ovviamente di consigliare, come ripeto ancora una volta, al paziente di rinunciare per sempre alla sigaretta e al tabacco in tutte le forme, ma quando questo paziente non è capace di fare un’operazione virtuosa come questa, è assolutamente intelligente pensare a ridurre il rischio, ma ridurlo veramente attraverso dei prodotti alternativi che impediscano la combustione, dove non ci sia la combustione e i prodotti tossici che questa provoca».
Secondo lei il futuro può disegnarsi attraverso prodotti a rischio ridotto a tabacco riscaldato? Si potrà dire addio definitivamente alla sigaretta tradizionale?
«Dal mio punto di vista, ripeto, addio alla sigaretta in tutte le forme, ma se qualche cosa rimane nelle abitudini dei miei pazienti, sicuramente non ci sono più scuse per continuare ad accendere la sigaretta, visto che fondamentalmente la nicotina è presente in questi prodotti a rischio ridotto e in particolare nei prodotti non a combustione, ma magari a tabacco riscaldato, che, mi sento dire, sono quelli che sicuramente dal punto di vista della speranza del sessuologo medico si dovrebbero imporre sempre di più. Anche con evidente vantaggio per coloro che sono intorno al fumatore perché anche questo è un aspetto tutt’altro che banale, perché si paga un prezzo sessuale anche a stare vicino a un fumatore, anche a lavorare accanto a un fumatore. Quindi buona salute e buon sesso per tutti!».