I fumatori che vivono un senso di colpa per il loro ‘vizio’ hanno, paradossalmente, più difficoltà a smettere degli altri. Secondo uno studio sulla propensione individuale dei fumatori all’adesione agli screening del tumore al polmone e ai programmi di cessazione del fumo è proprio il senso di colpa associato all’abitudine al fumo a rappresentare un freno all’adesione alle proposte di prevenzione, condizionando pesantemente il comportamento del forte fumatore. La ricerca è stata finanziata dalla Lega italiana per la lotta contro i tumori (Lilt) e pubblicato sulla rivista scientifica Plos One.
“Lo studio – spiegano gli autori – si basa su interviste individuali e di gruppo e ha confermato che il fumatore tenace, pur informato riguardo ai rischi correlati al tabacco, instaura con la sigaretta un rapporto che lo porta a procrastinare o a rifiutare di sottoporsi a interventi di prevenzione o screening”. Per Sandra Bosi, direttrice di Luoghi di prevenzione/Lilt di Reggio Emilia, tra i coordinatori del progetto, “questi studi possono rivoluzionare il modo di concepire e di progettare gli interventi di prevenzione oncologica, tenendo in considerazione le dimensioni psicologiche e sociali del comportamento umano, cioè i meccanismi psico-comportamentali che favoriscono la disassuefazione dal fumo”.
Francesco Schittulli, presidente nazionale della Lilt evidenzia che “la dipendenza dal fumo e i meccanismi di prevenzione non sono solo un problema individuale. I costi sociosanitari sono ingenti e dobbiamo esserne consapevoli. Tali risultati offrono, pertanto, un’apprezzabile prospettiva di sanità pubblica, rafforzando l’integrazione e quindi l’efficacia delle strategie di prevenzione, screening e promozione della salute”.
“La prevenzione è la migliore arma che abbiamo contro il cancro – afferma Alexander Peirano presidente di Lilt Firenze -. Per smettere di fumare e fare in modo che sempre più persone accedano agli screening e ai controlli è fondamentale sensibilizzare i cittadini e questa ricerca ci aiuta a capire come farlo nel modo migliore”, conclude.
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