Il responsabile di Pediatria dell’Emergenza del Bambino Gesù: «I piccoli traumi sono i più frequenti. Attenzione all’ingestione o inalazione di piccoli oggetti. Marchio CE e istruzioni in italiano sono garanzia di sicurezza»
Piccoli oggetti spigolosi che se ingeriti possono lesionare stomaco o intestino, batterie che rilasciano sostanze caustiche, gomme contenenti ftalati. I giocattoli dei bambini, se non adeguatamente costruiti e controllati, possono trasformarsi in delle vere e proprie armi che causano danni, alle volte anche gravi ed irreversibili.
«Gli infortuni dovuti all’utilizzo di giocattoli non conformi alle norme di sicurezza sono frequenti e subiscono un incremento durante le festività natalizie, periodo in cui i bambini ricevono più regali», spiega a Sanità Informazione Antonino Reale, responsabile di Pediatria dell’Emergenza dell’ospedale Pediatrico Bambino Gesù.
Non è un caso, infatti, se proprio in questi giorni il Comando dei Carabinieri per la Tutela della Salute sta svolgendo una specifica campagna di controllo in ambito nazionale su giocattoli e tradizionali articoli utilizzati nel periodo festivo. Finora sono state ispezionate oltre mille strutture commerciali e sequestrati prodotti del valore di oltre 80 mila euro.
Per comprare giochi che permettano di divertirsi in sicurezza è sufficiente osservare pochi e semplici accorgimenti. «Innanzitutto – suggerisce Reale – acquistare giocattoli adeguati all’età del bambino, preferendo negozi riconosciuti, evitando bancarelle non autorizzate, dove è più facile imbattersi in merce contraffatta. Il secondo passo è osservare il marchio CE di conformità europea e la sua uguaglianza all’originale: la dicitura potrebbe essere presente ma contraffatta. La presenza di istruzioni in lingua italiana è un’ulteriore garanzia di riconoscimento della conformità del prodotto a livello nazionale». I Carabinieri per la Tutela della Salute hanno sequestrato 17mila articoli e i giocattoli erano privi proprio delle indicazioni obbligatorie di sicurezza all’uso, della marcatura CE e di etichettatura in lingua italiana.
Anche una volta completato l’acquisto, rispettando meticolosamente i consigli dell’esperto, i controlli continuano. «Il genitore – aggiunge Reale – deve partecipare al gioco provando a fare ciò che farebbe un bambino: smontare, tirare, ricostruire, per verificare se ci sono piccoli pezzi facilmente scomponibili, come gli occhi di un orsetto o la ruota di un trenino». L’ingestione o inalazione di piccoli giochi non è così rara e può avere conseguenze più o meno gravi, a seconda dell’oggetto: «L’incidente più pericoloso è l’ingestione di pile a bottone. Nei giochi a norma di legge sono tenute al sicuro dalle classiche viti a stella che solo un adulto può svitare con un apposito cacciavite – dice Reale -, ma in quelli contraffatti sono tenute chiuse in un vano facilmente apribile anche dal dito di un bambino. Se ingerite, le sostanze caustiche rilasciate possono provocare ustioni in grado di perforare l’esofago, lo stomaco, fino all’aorta, con conseguenze irreversibili».
Se ad essere ingeriti sono, invece, piccoli oggetti è la loro forma a fare la differenza. «Quelli appuntiti – spiega Reale – possono ledere lo stomaco o l’intestino. Le palline causano più danni se calamitate e di numero superiore a due, poiché attaccandosi tra di loro non riescono a procedere lungo il canale intestinale e possono perforarlo. Un evento molto più pericoloso, ma più raro, è l’inalazione di corpo estraneo che può ostruire le vie respiratorie».
Esistono, poi, i cosiddetti danni a lungo termine. Giocattoli in gomma costruiti con ftalati per aumentarne la morbidezza potenzialmente in grado di causare alterazioni ormonali o plastiche che contengono sostanze cancerogene come cadmio e cromo.
Differenze per genere ed età: maschi e piccini i più in pericolo
Ma una buona notizia c’è: i rischi calano all’aumentare dell’età. «Dal primo al terzo anno si corrono i maggiori pericoli. Questo perché – spiega lo specialista – i bambini al di sotto dell’anno di vita hanno scarsa capacità di movimento, dopo i tre anni, poi, cominciano a percepire il senso del pericolo». Ma se si è genitori di figli maschi è meglio non abbassare la guardia neanche dopo la terza candelina: «Ad essere vittima di incidenti di piccola traumatologia da gioco spericolato sei volte su dieci sono i maschietti – conclude Reale -, a prescindere dall’età».
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