Salute 7 Maggio 2018 09:54

Ostetricia, Vicario (Fnopo): «Revisionare percorso formativo. Vogliamo un corso di laurea quinquennale»

«Nel mondo del lavoro sostituire il modello organizzativo attuale misto (ostetriche- infermiere) con uno a totale conduzione ostetrica». Le proposte di Maria Vicario, presidente Fnopo, in occasione della Giornata internazionale delle Ostetriche.

di Isabella Faggiano
Ostetricia, Vicario (Fnopo): «Revisionare percorso formativo. Vogliamo un corso di laurea quinquennale»

Fondata in Olanda dalla Confederazione Internazionale delle Ostetriche nel 1987, la Giornata internazionale delle Ostetriche che si è celebrata lo scorso 5 maggio è diventata un appuntamento fisso da 27 anni. Dal 1991, oltre 50 nazioni in tutto il mondo, Italia compresa, celebrano l’occasione per ricordare e sottolineare l’importanza del ruolo dell’ostetrica.

«Una figura che non si limita a seguire la donna durante il parto, fino alla nascita del bambino, ma che pensa alla salute femminile anche prima e dopo il lieto evento». A sottolinearlo è Maria Vicario, presidente della Federazione Nazionale degli Ordini della Professione Ostetrica (Fnopo).

«Quest’anno – ha continuato la presidente Vicario –  la Giornata è stata dedicata alla qualità delle cure. La nascita è un evento fisiologico, ma il suo essere naturale, purtroppo,  non esclude la possibilità di complicanze. Si tratta di eventi avversi che possono essere gestiti e affrontati solo attraverso una valutazione serena della salute della donna. E questo significa, appunto, offrire cure di qualità».

Riflettori puntati per questa edizione 2018 anche su formazione, abilitazione e  accesso al mondo del lavoro.  «La formazione professionale – ha detto la presidente Fnopo – è il settore che più di tutti ha subito radicali cambiamenti negli ultimi anni. Il corso di studi, che precedentemente durava 5 anni, oggi è stato ridotto ad una laurea triennale. Comprimere le conoscenze, le competenze e le abilità in soli tre anni ha creato un evidente gap tra formazione e responsabilità».

Un divario che ha spinto la stessa Federazione a rimboccarsi le maniche: «Dal 2016 – ha spiegato Vicario – è stato formato un gruppo di lavoro incaricato di revisionare il percorso formativo in ostetricia, per trasformarlo in un corso di laurea magistrale a ciclo unico quinquennale. Due anni di studio in più che lascerebbero inalterato l’attuale profilo di competenza. Non chiediamo di allargare le nostre abilità – ha sottolineato la presidente Fnopo ma di approfondire quelle già riconosciute alla nostra figura professionale. E questo richiede più tempo di quello attualmente messo a disposizione».

Le parole della dottoressa Vicario trovano conferma in una recente indagine condotta all’interno della commissione nazionale Corsi di Laurea: «I risultati ottenuti – ha aggiunto la presidente della Federazione nazionale –  dimostrano un’effettiva carenza di tempo dedicato sia alla parte pratica, che a quella teorica. Il ministero della Salute, nell’ottobre del 2017, ci ha inviato un documento sulla gravidanza a basso rischio: questo è solo uno dei tanti argomenti che meriterebbero un approfondimento e, dunque, un numero maggiore di ore dedicate alla formazione. L’ostetrica, inoltre, è chiamata a rispondere a nuove esigenze legate al ciclo della vita. Il futuro è la demedicalizzazione di tutto il percorso che conduce alla nascita: il tasso nazionale di taglio cesareo deve passare dall’attuale 37% al 15 – non oltre i 20 punti percentuali – così come previsto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità».

Tornare alla vecchia formazione quinquennale non è l’unica proposta che arriva dalla Fnopo. Le Ostetriche chiedono un cambiamento anche nel mondo del lavoro. «Acquisita l’iscrizione all’albo professionale – ha spiegato Vicario – per riuscire ad ottenere un incarico professionale ci si scontra con una serie di criticità, legate soprattutto ai modelli organizzativi, che vedono ancora una presenza mista di infermiere e ostetriche. Al contrario, la Federazione propone un modello di gestione assistenziale, in ambito ostetrico-ginecologico, composto solo da personale specializzato in ostetricia. Una soluzione dal duplice vantaggio: tutte le ostetriche troverebbero immediatamente la loro collocazione lavorativa e si creerebbero meno conflitti sia da un punto di vista medico-legale, che per la suddivisione dei compiti e delle attività. Perché – ha concluso Maria Vicario – la gestione a totale conduzione ostetrica garantirebbe alla donna di essere assistita da una figura che nasce e si forma esclusivamente per seguire la salute al femminile».

 

SEGUICI ANCHE SU FACEBOOK <— CLICCA QUI

 

Articoli correlati
Covid: 3 o più dosi di vaccino in gravidanza aumentano la protezione dei neonati
Le donne in gravidanza che ricevono tre o più dosi di vaccino anti-Covid durante la gestazione presentano un livello di anticorpi specifici contro l’infezione nel cordone ombelicale di circa dieci volte più alto rispetto a quanto riscontrato nelle madri che hanno effettuato meno richiami. E questo offre una maggiore protezione ai nascituri. A dimostrarlo è uno studio condotto dagli scienziati dell’Università di Washington a Seattle
Troppo paracetamolo in gravidanza aumenta il rischio di problemi comportamentali nei bambini
Il consumo eccessivo di paracetamolo durante la gravidanza può aumentare il rischio che il bambino sviluppi problemi di attenzione e comportamento già all'età di 2, 3 e 4 anni. Lo studio condotto dalla University of Illinois Urbana-Champaign è stato pubblicato sulla rivista Neurotoxicology and Teratology
Caldo estremo aumenta il rischio di complicanze in gravidanza
L'esposizione al caldo estremo, eventualità diventata più frequente a causa dei cambiamenti climatici durante la gravidanza è stata collegata a un aumento del rischio di grave morbilità materna, cioè di complicanze durante il travaglio e il parto. I rischi sono maggiori se l'esposizione è avvenuta durante il terzo trimestre di gravidanza. Questo è quanto emerso da uno studio condotto dal Kaiser Permanente Southern California, pubblicato sulla rivista JAMA Network Open
Creato un modello completo di embrione umano, senza spermatozoi e ovuli
Non sono stati utilizzati né spermatozoi, né ovuli e né utero. Il nuovo modello di embrione sviluppato da un gruppo di ricercatori del Weizmann Institute, in Israele, è stato generato con cellule staminali. Nonostante questo è quasi identico a  un embrione umano vero di 14 giorni, in grado addirittura di rilasciare ormoni da far risultare positivo un test di gravidanza in laboratorio. Non mancano i quesiti etici
«Colpi di calore, a rischio donne in gravidanza e menopausa». I consigli del ginecologo
«Donne in gravidanza e in menopausa attenzione ai colpi di calore in agguato». A mettere in guardia,  invitando a proteggersi in queste giornate roventi, è Claudio Giorlandino, ginecologo, direttore scientifico dell'Istituto di Ricerche Altamedica
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Alzheimer, Spadin (Aima): “Devasta l’economia della famiglia, la sfera psicologica e le relazioni di paziente e caregiver”

La Presidente Aima: “Due molecole innovative e capaci di modificare la progressione della malattia di Alzheimer sono state approvate in diversi Paesi, ma non in Europa. Rischiamo di far diventar...
Salute

Disturbi alimentari, ne soffrono più di tre milioni di italiani. Sipa: “Centri di cura pochi e mal distribuiti”

Balestrieri (Sipa): "Si tratta di disturbi che presentano caratteristiche legate certamente alla sfera psicologica-psichiatrica, ma hanno anche un’importante componente fisica e nutrizionale che...
Prevenzione

Influenza, Lopalco (epidemiologo): “Picco atteso tra la fine di dicembre e l’inizio del nuovo anno. Vaccinarsi subito”

L'epidemiologo a Sanità Informazione: "Vaccinarsi contro influenza e Covid-19 nella stessa seduta: non ci sono controindicazioni, solo vantaggi"