Michele Spaccarotella: «Quando tutto sarà finito torneremo a baciarci come prima, ma avremo bisogno di tempo per dimenticare restrizioni e timori»
Quando nel 1990, in Gran Bretagna, è stato istituito il World Kiss Day, la Giornata mondiale del bacio, nessuno poteva di certo immaginare che ci saremmo trovati nel bel mezzo di una pandemia, costretti ad accontentarci di effusioni virtuali.
Durante i lockdown e i numerosi periodi in cui viaggiare era consentito solo per motivi di stretta necessità, chi ha trascorso mesi e mesi lontano dalla persona amata si è trovato a scegliere tra due possibilità: rinunciare ai baci o cimentarsi nell’utilizzo delle tecnologie più innovative. «Come Kiss-o-Gram, un dispositivo hardware che si attacca allo smartphone ed è dotato di un morbido cuscinetto in silicone su cui poggiare le labbra, capace di simulare le sensazione che si proverebbero con un bacio vero», spiega Michele Spaccarotella, psicologo, psicoterapeuta, componente del Gruppo di Lavoro di “Psicologia e Sessualità” dell’Ordine degli Psicologi del Lazio e autore del libro “Il Piacere Digitale”, un testo che parla di come l’avvento di smartphone, social network e app di dating abbiano modificato le relazioni attuali.
Alternative moderne allo scambio di effusioni che, seppur molto diffuse, non sono entrate nelle case di tutti gli italiani. C’è chi, da oltre un anno e mezzo, ha rinunciato completamente ad ogni forma di contatto fisico, baci compresi. «Si tratta di un sacrificio notevole – sottolinea lo psicoterapeuta -. Il bacio fa parte del nostro alfabeto emotivo e rinunciarvi equivale all’impossibilità di esprimere buona parte dei propri sentimenti».
E non si tratta solo del bacio romantico che, probabilmente, gli innamorati conviventi hanno continuato a scambiarsi, ma di tutti i baci non dati a familiari, persone care e amici. «Pensiamo a tutti gli operatori sanitari impegnati in prima linea nella lotta al Covid-19 che per tantissimo tempo, se non tuttora, hanno evitato di baciare anche i propri figli per paura di contagiarli. Un’astinenza che ha delle ripercussioni psicologiche negative sia su chi evita di baciare, sia su chi non riceve i baci».
Accanto a coppie, famiglie e amici fisicamente allontanati ci sono anche tutti i single d’Italia, giovani e meno giovani, che hanno dovuto rinunciare alle loro abituali uscite di piacere. Ma la tecnologia ha, fortunatamente, supportato anche loro: così come gli innamorati hanno continuato a baciarsi a distanza, anche chi era in cerca d’amore ha potuto contare sul mondo virtuale.
«Come evidenziato da due indagini condotte dell’Ordine degli Psicologi del Lazio (Le abitudini degli italiani durante il lockdown e Sessualità e social network) applicazioni di talk o dating hanno permesso che nuove amicizie e relazioni continuassero ad instaurarsi anche in periodo di pandemia. Addirittura – aggiunge l’esperto – alcune persone hanno fissato il primo appuntamento al supermercato, pur di non rinunciare ad un incontro vis à vis. Prove concrete del fatto che il desiderio di stare a contatto con l’altro non ha subito una battuta di arresto nemmeno durante l’emergenza Covid».
E quando tutto questo sarà finito, torneremo a baciarci come prima o continueremo a tenere “la giusta distanza”? «Lo abbiamo già constatato in questi giorni con la decadenza dell’obbligo della mascherina all’aperto – spiega Spaccarotella -. Ci si immaginava che tutti improvvisamente tornassimo con il viso scoperto e, invece, basta passeggiare per le strade per vedere come ancora molte persone mantengano la mascherina, nonostante il caldo afoso. Credo che sia molto probabile che si reagirà allo stesso modo anche con i baci e gli abbracci. Trascorrerà, inevitabilmente, un periodo di passaggio in cui tutti dovremo abituarci a ritornare alla normalità pre-pandemia, mettendo da parte le restrizioni imposteci per motivi sanitari. Ma di certo, seppur pian piano, il desiderio di sperimentare emozioni legate al corpo tornerà a farla da padrone».
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