Salute 9 Marzo 2017 13:23

Giornata Mondiale del Rene, allarme obesità: fra i maggiori rischi per malattie renali

Sono ben 4 milioni di italiani ad avere una funzione renale compromessa. L’obiettivo della Giornata Mondiale è accrescere la consapevolezza che, per contrastare la malattia renale, è necessaria la prevenzione

Oggi si celebra la Giornata Mondiale del RENE, iniziativa promossa dalla Società Italiana di Nefrologia e dalla Fondazione Italiana del RENE per sensibilizzare i cittadini su diversi aspetti delle malattie renali. Numerose le iniziative previste in ospedali ed Aziende sanitarie.

Quest’anno è stato posto l’accento sul rapporto tra l’obesità e le malattie renali. L’obesità è un potente fattore di rischio per la malattia renale: aumenta notevolmente la probabilità di sviluppo dei maggiori fattori di rischio per nefropatia come diabete e ipertensione ma ha anche un effetto diretto sui reni.

Ma il dato importante è che l’obesità, nonostante sia uno dei principali problemi di salute pubblica, è una condizione ampiamente prevenibile perchè è causata nella maggior parte dei casi da stili di vita scorretti.

In Italia vi sono attualmente 10 milioni di obesi, 15 milioni di ipertesi e 5 milioni di diabetici. È quindi fondamentale incoraggiare e facilitare l’educazione, la diagnosi precoce e uno stile di vita sano. A questi gruppi di soggetti a rischio di sviluppare una malattia renale cronica si aggiungono le persone con una familiarità positiva per nefropatie, quelle con aterosclerosi, con malattie immunologiche, le persone che fanno consumo elevato di farmaci antiinfiammatori, i fumatori ed in genere quelle che hanno un’età superiore a sessantacinque anni.

Il risultato è che si stima che oltre 4 milioni di persone, pari a circa il 9% della popolazione italiana, abbiano una funzione renale compromessa. Quest’anno saranno 2 milioni e mezzo i pazienti in dialisi cronica nel mondo, tra cui più di 50.000 in Italia e circa 3200 in Piemonte. Nel mondo negli ultimi 20 anni si è assistito ad un aumento del 170% del numero dei pazienti in dialisi.

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