Questa mattina la conferenza stampa di presentazione dell’evento a cui seguirà una maratona in diretta streaming sulla pagina Facebook di IAPB Italia. Stirpe (Fondaz. Bietti): «L’organizzazione della sanità dovrà contenere il rischio contagio e trattare le urgenze delle quali l’epidemia ha ritardato la cura». Mariotti (OMS): «Senza una buona vista si rischia tre volte di più di ammalarsi di depressione e di avere incidenti stradali»
Si celebra oggi la Giornata Mondiale della Vista promossa dall’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità – IAPB Italia onlus. L’evento si focalizzerà quest’anno su un nuovo modo di concepire la cura basato su prevenzione e riabilitazione. Gli oftalmologi, infatti, sono concordi nell’affermare che quando gli occhi si ammalano è alle volte troppo tardi per intervenire.
L’obiettivo dell’iniziativa che si svolge ogni anno e gode dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, è richiamare le istituzioni e la popolazione sull’importanza della vista e sulla necessità di tutelarla e prendersene cura in ogni fase della vita. Le patologie oculari interessano nel mondo 2,2 miliardi di persone ma possono esser prevenute nell’80% dei casi. Di questo tema e di tanti altri argomenti si è discusso nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’evento di questa mattina, moderata da Nicoletta Carbone. A cui è seguita una maratona in diretta streaming sulla pagina Facebook di IAPB Italia guidata da Tiberio Timperi. “Guarda che è importante”! è lo slogan scelto per la giornata una raccomandazione da tenere a mente tutto l’anno.
Ad aprire la Giornata Mondiale della Vista Giuseppe Castronovo, presidente dell’Agenzia Internazionale per la prevenzione della cecità – IAPB Italia onlus, che ha dichiarato: «Prendersi cura della vista vuol dire sottoporsi a controlli della vista periodici che consentano la diagnosi precoce, spesso unico strumento per bloccare o limitare gli effetti invalidanti di alcune patologie. Ma anche la riabilitazione visiva è parte rilevante della cura della vista, perché allevia, attutisce i sintomi e gli effetti di alcune patologie e consente ai pazienti che ne sono affetti di condurre un’esistenza più libera e dignitosa».
L’augurio di Paolo Russo, medico oculista, deputato e presidente dell’intergruppo parlamentare per la tutela della vista è diventare «campioni mondiali di prevenzione della vista». Ha ricordato che sono stati fatti «grandi passi in avanti grazie alla ricerca e alle professionalità degli oculisti», ma anche che «sono sempre di più i ciechi che diventano tali in età adulta e anziana».
Il lockdown ha rallentato la prevenzione e le terapie secondo Mario Stirpe, Presidente del Comitato Tecnico Nazionale per la Prevenzione della Cecità del Ministero della Salute e Presidente della Fondazione IRCCS Bietti: «L’organizzazione della sanità del post Covid-19 – ha spiegato – dovrà muoversi con un duplice obiettivo: contenere il rischio contagio da coronavirus e trattare tutte le urgenze delle quali l’epidemia ha ritardato la cura. Sono due obiettivi – ha specificato – difficili: contenere il rischio contagio, infatti, richiede necessariamente un ritardo nelle procedure. Meno persone, meno prestazioni. Recuperare le urgenze accumulate significa focalizzare tutte le energie disponibili per effettuare le tantissime prestazioni posticipate. Da una parte e dall’altra si prospetta un pericoloso aumento delle liste d’attesa anche in oftalmologia come per tutte le altre patologie».
Per il presidente della Società Oftalmologica Italiana Matteo Piovella è essenziale «rendere le persone informate e consapevoli». Per i bambini, la visita oculistica va fatta entro i tre anni; dai 40 ai 60 ogni due anni e dopo i 60 anni una volta l’anno. Proteggere la vista è un atto fondamentale «spesso dimenticato», ha aggiunto Silvio Mariotti, Responsabile per la Prevenzione della Cecità e Salute Oculare dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, Ginevra. «Il contributo della vista al benessere della popolazione mondiale è dato per scontato: senza una buona vista si rischia tre volte di più di ammalarsi di depressione e di avere incidenti stradali – ha spiegato -. Nonostante ciò, la salute della vista non è parte delle priorità finanziarie e degli investimenti in salute della maggior parte dei Governi».
«L’80% delle patologie che portano alla cecità sono evitabili – ha evidenziato Leonardo Mastropasqua, Direttore della Clinica Oftalmologica-Centro Regionale di Eccellenza dell’Università degli Studi di Chieti-Pescara “G. D’Annunzio” – il glaucoma si può frenare con la prevenzione, che è fondamentale anche per la gestione della vista del bambino così come per la retinopatia diabetica e la degenerazione maculare». Quattro gli ingredienti per tutela la salute degli occhi: tecnologia, professionisti qualificati, investimenti e riabilitazione.
«Quest’anno la Giornata Mondiale della Vista cade in piena pandemia ma Covid non deve oscurarla: che la prevenzione e le cure continuino» ha specificato Filippo Cruciani, Referente Scientifico di IAPB Italia. «Ogni procedura che dobbiamo mettere in atto sulla vista deve essere pianificata per tempo – ha concluso Marco Verolino, direttore Oculistica Ospedali Riuniti Area Vesuviana ASL-Napoli 3 Sud – oggi la tecnologia ci supporta per un’analisi dettagliata dell’occhio: solo con un’analisi precoce possiamo determinare e correggere le patologie oculari tempo-dipendenti. È importante sensibilizzare la popolazione sulla vista».
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