Salute 29 Ottobre 2022 09:00

Giornata mondiale dell’Ictus: Del Sette (neurologo): «Il tempo è prezioso, ma non uguale per tutti»

Lo specialista: «A seguito di un ictus, alcune persone sviluppano la lesione cerebrale più lentamente, altre più rapidamente. Quella che un tempo veniva definita “finestra temporale”, oggi si chiama “finestra tissutale”, poiché ogni tessuto celebrale è diverso da un altro»

Pochi minuti possono preservare l’autonomia individuale e, nei casi peggiori, addirittura fare la differenza tra la vita e la morte. «Ictus significa colpo – dice Massimo Del Sette, direttore dell’U.O.C. di Neurologia al Policlinico San Martino I.R.C.C.S. di Genova -. Ed è con la stessa tempestività di un colpo che si presenta». Per questo, anche per l’edizione 2022 della Giornata mondiale dell’Ictus i riflettori sono puntati sull’orologio: “Minutes can Save Lives” è lo slogan scelto e #PreciuosTime l’hashtag con cui la campagna viaggia sui social.

Ictus: il tempo è prezioso, ma non è uguale per tutti

Ma attenzione: le lancette non scorrono alla medesima velocità per tutti. «Il tempo massimo entro il quale bisogna intervenire è un tempo soggettivo. Alcune persone sviluppano la lesione cerebrale più lentamente, altre molto più rapidamente – spiega Del Sette -. Anche se, oggi, quella che un tempo veniva definita “finestra temporale”, ovvero quel lasso di tempo entro il quale i trattamenti hanno effetto, si chiama “finestra tissutale”, poiché ogni tessuto celebrale è diverso da un altro. Ed al variare del tessuto, cambia anche la tempestività con cui può lesionarsi».

Ogni minuto “muoiono” 2 milioni di neuroni

Ma, al di là delle singole peculiarità del paziente, ogni minuto resta prezioso. «Ogni minuto guadagnato, in termini di intervento precoce, è quantificabile in circa 2 milioni di neuroni che vengono salvati», dice il neurologo.  Ma cosa vuol dire concretamente salvare milioni di neuroni? «I neuroni permettono al cervello di compiere tutte le sue attività, in primis il movimento. Di conseguenza – spiega Del Sette – preservare dei neuroni sani vuol dire sviluppare, in seguito ad un ictus, una disabilità minore, che si traduce in una migliore qualità della vita. Risparmiando tempo si risparmiano neuroni e si guadagnano autonomia e una qualità di vita migliore».

I segni dell’ictus

Per questo, è fondamentale riconoscere presto i segni dell’ictus. «I sintomi principali sono: un braccio o una gamba più debole dell’altra, la bocca storta da un lato, difficoltà nel linguaggio. Alla presenza anche di uno solo di questi sintomi, è molto probabile che nel 70% dei casi ci troveremo di fronte ad un ictus», sottolinea lo specialista. Chiamare i soccorsi è sempre meglio che recarsi autonomamente in ospedale. «È necessario che il paziente arrivi in una struttura sanitaria attrezzata, dotata di “Stroke Unit”, ovvero le Unità specializzate nel trattamento dell’Ictus», sottolinea il neurologo.

Le nuove tecniche di trattamento

«In questi anni abbiamo assistito ad una grande rivoluzione del trattamento dell’ictus, sia emorragico, che si presenta in circa il 20% dei casi, che dell’ictus ischemico. In particolare – commenta Del Sette – nell’ictus ischemico, causato da un’occlusione di un vaso sanguigno che porta il sangue al cervello, abbiamo la possibilità non solo di intervenire con dei farmaci specifici, ma anche attraverso tecniche di neuroradiologia interventistica, introducendo uno strumento che rimuove meccanicamente il trombo. Sono due i fenomeni che hanno rivoluzionato le tecniche di trattamento: da un lato l’ampliamento del numero di soggetti candidabili all’utilizzo di queste terapie, in particolare grazie a diagnostiche avanzate, come le tac perfusionali che consentono di capire che cosa sta avvenendo momento per momento nel cervello della persona affetta da ictus, dall’altro l’immissione sul mercato di strumenti sempre più sottili che consentono di andare a “catturare” il trombo anche in vasi più distanti e di calibro molto piccolo».

La diffusione dell’Ictus

L’ictus è la seconda causa di morte e la prima di disabilità tra gli adulti che vivono nei Paesi occidentali. «In Italia si calcola che 150 mila persone all’anno, soprattutto over 65, siano colpite da ictus. Nella donna, purtroppo, si presenta con una maggiore aggressività e porta quindi, generalmente, ad una disabilità più grave. Negli ultimi anni – aggiunge lo specialista – stiamo assistendo all’emergere di un aumento di casi anche nelle fasce di età più giovani. Ma ciò non deve destare nessun allarmismo: perché in giovane età l’ictus resta comunque una patologia rara».

Evitabile in 7 casi su 10

Ma se è vero che l’ictus si presenta all’improvviso, come un colpo appunto, è altrettanto vero che può essere evitato. «I fattori di rischio che creano le precondizioni di un ictus si sviluppano molti anni prima, per cui bisogna identificarli e curarli. Alcuni riguardano gli stili di vita, come il fumo, la sedentarietà, l’alcol, l’obesità, altri sono legati a delle vere e proprie patologie, come ipertensione, diabete, fibrillazione atriale. Rimuovere questi fattori di rischio – conclude Del Sette – potrebbe far calare il numero di vittime del 70%».

 

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

 

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Salute

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa natalizia. Grazie e auguri a tutti i lettori!

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa natalizia e, ringraziando tutti i suoi lettori, augura a tutti feste serene dando appuntamento al 7 gennaio 2025
Advocacy e Associazioni

Disabilità: ecco tutte le novità in vigore dal 1° Gennaio 2025

L’avvocato Giovanni Paolo Sperti, in un’intervista a Sanità Informazione, spiega quali saranno le novità in tema di legge 104/1992, indennità di accompagnamento e revi...
Advocacy e Associazioni

Natale, successo virale per il video dei ragazzi dell’Istituto Tumori di Milano

Il video di ‘Palle di Natale’ (Smile, It’s Christmas Day), brano scritto e cantato dagli adolescenti del Progetto giovani della Pediatria dell’Int, in sole 24 ore è stat...
Prevenzione

Ecco il nuovo Calendario per la Vita: tutte le vaccinazioni secondo le ultime evidenze scientifiche

Il documento affronta tutti gli strumenti per la prevenzione, dai vaccini contro il COVID-19 agli strumenti per combattere l’RSV, passando per i vaccini coniugati contro lo Pneumococco e quello ...
Advocacy e Associazioni

Amiloidoisi cardiaca: “L’ho scoperta così!”

Nella nuova puntata di The Patient’s Voice, Giovanni Capone, paziente affetto da amiloidosi cardiaca racconta la sua storia e le difficoltà affrontate per arrivare ad una diagnosi certa. ...