Salute 7 Aprile 2022 10:13

Giornata mondiale per il diritto alla salute: fra guerra e nuove varianti rischio ripresa pandemia

Appello alla UE, al Parlamento Europeo e all’OMC di oltre 30 organizzazioni, fra cui il Comitato italiano “Nessun profitto sulla pandemia”. «Una nuova variante si aggira per l’Europa, altre rischiano di svilupparsi nel sud del mondo: rifiutiamo la falsa mediazione proposta dell’UE. Unica soluzione: sospensione immediata dei brevetti sui vaccini al WTO di giugno»

Giornata mondiale per il diritto alla salute: fra guerra e nuove varianti rischio ripresa pandemia

Un forte richiamo per la sospensione dei brevetti dei vaccini, dei kit diagnostici e dei farmaci per il Covid è stato lanciato in occasione del 7 aprile, Giornata Mondiale per il Diritto alla Salute: obiettivo è la riunione del WTO, l’Organizzazione Mondiale del Commercio, prevista per giugno, dopo il rinvio dello scorso dicembre.

Si rischia una ripresa della pandemia causa guerra

Si chiede l’approvazione senza condizioni della sospensione temporanea dei brevetti dei vaccini, dei kit diagnostici e dei farmaci contro il Covid come proposto da India e Sud Africa fin da ottobre 2020. «Una nuova variante Sars-CoV-2, la Xe, si aggira per l’Europa – ha dichiarato Vittorio Agnoletto, coordinatore della Campagna Europea Right2cure No Profit on Pandemic – ma ben poco sappiamo di quali altre varianti si stanno già diffondendo nei Paesi più poveri e meno attrezzati, dove il numero dei morti continua a rimanere sconosciuto. Ma anche la tragica guerra in Ucraina, con la grave emergenza che ne consegue, rischia di essere un terreno privilegiato per la ripresa e diffusione della pandemia, ad oggi tutt’altro che debellata!».

Le iniziative in Europa

Tante le iniziative previste in varie città europee fra cui Bruxelles, Parigi e in Italia Milano con un importante convegno sabato 9 aprile “Il diritto alla salute fra guerre e pandemie”. La richiesta di moratoria è fortemente sostenuta dall’appello di oltre 30 organizzazioni della società civile internazionale alla Commissione Europea, agli eurodeputati e al WTO, nel quale si chiede di non accettare la proposta cosiddetta di compromesso presentata dall’UE oltre che agli USA anche a India e Sudafrica: «Abbiamo sottoscritto questa lettera- ha sottolineato Vittorio Agnoletto- perché il testo dell’UE non solo prevede unicamente la sospensione dei brevetti sui vaccini e non di quelli sulla diagnostica e sui farmaci per il Covid, rinviati a tempi infiniti, ma anche perché non mette in discussione una serie di norme di protezione sui vaccini e medicinali (segreti commerciali, dati scientifici e design industriale) come invece previsto dalla proposta originale di India e Sud Africa».

Gran parte dei vaccini donati all’Africa sono scaduti

A tutto questo si aggiunge l’enorme sconcerto, per quanto emerso dall’inchiesta “Follow the doses”, realizzata da ricercatori francesi, tedeschi, olandesi e nigeriani sulle donazioni dei vaccini da parte dei paesi europei, fra cui l’Italia, alle popolazioni delle aree più svantaggiate: «E’ uno scandalo vergognoso – ha detto Vittorio Agnoletto – che noi avevamo segnalato subito e sul quale ora ci sono prove sonanti: gran parte dei vaccini che il mondo ricco dona all’Africa sono scaduti o stanno per scadere e quindi sono inutilizzabili e per di più devono essere smaltiti, con pesanti costi aggiuntivi! Ma l’assurdo è che per i contratti capestro stipulati dalla Commissione UE, su mandato dei nostri Governi, dobbiamo chiedere il permesso a Big Pharma per fare le donazioni: non solo abbiamo finanziato la ricerca e la produzione, acquistato i vaccini, pagandoli una seconda volta, ma ora non li possiamo neanche donare liberamente ai diseredati della terra!».

 

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