«Siamo il Paese con il triste primato del maggior numero di fumatori e non stiamo facendo praticamente nulla», avverte Silvio Garattini, direttore dell’Istituto di Ricerche farmacologiche “Mario Negri”
Sono quasi 12 milioni i fumatori in Italia, più di un italiano su cinque: 7,1 milioni di uomini e 4,5 milioni le donne. Questi i dati raccolti nel report presentato stamattina dall’Istituto Superiore di Sanità diffusi in occasione della Giornata mondiale senza Tabacco, dedicata quest’anno al tema “Tabacco e salute dei polmoni”.
«Siamo il Paese con il triste primato del maggior numero di fumatori e non stiamo facendo praticamente nulla», è critico Silvio Garattini, direttore dell’Istituto di Ricerche farmacologiche “Mario Negri”. «E’ un dovere quello che abbiamo di contrastare il fumo da tabacco che è il responsabile di un gran numero di tumori, di malattie cardiovascolari e di malattie respiratorie».
«Noi dobbiamo operare in concerto, perché il problema è talmente trasversale e radicato che ha bisogno di grandissime risorse», spiega ai nostri microfoni Roberta Pacifici, direttore del Centro Nazionale Dipendenze e Doping. «L’obiettivo è chiaramente disincentivare l’iniziazione al consumo di tabacco perché una volta catturati da questa dipendenza sappiamo che la cessazione è complessa e devono passare molti anni prima che si maturi questa esigenza».
«Dobbiamo investire moltissimo sui programmi di cessazione. Aiutare il tabagista – continua Pacifici – a liberarsi da questa dipendenza. Ci sono in Italia i centri antifumo che sono distribuiti su tutto il territorio italiano ma si trovano ora in difficoltà, alcuni stanno chiudendo per mancanza di personale e di risorse e questo è veramente un problema»
Riguardo la sigaretta elettronica «ci sono problematiche legate a questo prodotto» avverte Roberta Pacifici. «Non possiamo ad oggi ancora sapere se per la salute è un prodotto che non crea problemi, soprattutto nell’utilizzo a lungo termine. Sono scarsi i dati che ci danno nella loro capacità di far diventare il fumatore un ex fumatore, ma anche una persona che non consuma più nicotina, perché anche la nicotina è una sostanza che può creare problemi soprattutto a livello cardiocircolatorio».
«Bisogna fare molte cose, per esempio aumentare il prezzo del pacchetto di sigarette – spiega ancora il professor Garattini – perché questo è noto diminuirà il numero dei fumatori. Noi abbiamo un prezzo che è quasi la metà del prezzo che abbiamo in Inghilterra. Bisogna aumentare notevolmente tutta l’attività di informazione e soprattutto i centri che si occupano di tabagismo. Bisogna mettere a disposizione degli ammalati, perché i fumatori sono tossicodipendenti, mettere a disposizione i farmaci che possono aiutare ad uscire da questa forma di dipendenza».