Il presidente Mattarella e il ministro Speranza ai “Giorni della Ricerca” di AIRC. Lotta contro il cancro priorità per recuperare diagnosi e cure perse in pandemia: nei primi 5 mesi dell’anno 55% di screening in meno per carcinoma mammario
Contro Sars-CoV-2 «abbiamo eretto un argine, siamo riusciti ad imboccare la strada della ripartenza, grazie alla scienza che ci ha fornito gli strumenti per proteggerci e per riconquistare spazi di libertà, a cui eravamo stati costretti per qualche tempo a rinunciare. Siamo riusciti a registrare una ripresa economica incoraggiante». Parole di speranza quelle del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in occasione della celebrazione al Quirinale de “I Giorni della Ricerca”, iniziativa promossa dall’Associazione italiana per la ricerca sul cancro (Airc).
«I vaccini – ha ribadito il Capo dello Stato – sono stati la nostra maggiore difesa, hanno salvato migliaia e migliaia di vite, hanno ridotto le sofferenze, hanno consentito le riaperture. Sono stati realizzati e prodotti in un tempo così breve e in quantità così grandi come mai era accaduto nella storia. Anche questo è in larga misura merito della ricerca». Mattarella ha poi chiesto di mettere a disposizione i vaccini in misura equa nei paesi in cui sono insufficienti. «Farlo è anche interesse concreto di tutti per debellare completamente il virus, evitando che in un mondo sempre più strettamente connesso si riproponga con pericolose varianti» ha aggiunto.
Il Presidente ha voluto ricordare una delle più pesanti conseguenze della pandemia: quella avuta nella lotta contro il cancro. «Ne sono risultate rallentate le misure di prevenzione, diradati i programmi di screening, rinviate molte visite diagnostiche, in qualche caso rinviate persino alcune cure. Tutto questo ha fatto salire la soglia di rischio per i tumori, che negli anni si era riusciti ad abbassare in maniera importante».
«Mentre prosegue l’azione di contrasto al Covid – ha aggiunto il Capo dello Stato – si pongono dunque temi nuovi ed urgenti, di organizzazione della sanità e di assistenza nel Paese. Le visite e le terapie oncologiche devono riprendere ovunque e trovare spazio nei luoghi deputati; le campagne di prevenzione dei tumori devono poter recuperare il terreno perduto e riprendere a buon ritmo».
«Sconfiggere il cancro, un obiettivo che 50 anni fa appariva come un sogno: insieme, invece, sono stati compiuti passi avanti, e chissà se i fondatori dell’Airc, pur nella loro grande lungimiranza, immaginassero così grandi progressi in pochi decenni. Oggi sappiamo che battere il cancro è possibile, è un traguardo cui si può e si deve tendere, non è ancora a portata di mano, ma in molti ambiti la percentuale dei guariti è salita costantemente, le diagnosi sono più rapide e questo consente di per sé una maggiore efficacia delle cure», ha concluso.
Presente alla celebrazione dei “Giorni della ricerca” anche il ministro della Salute Roberto Speranza. «Il cancro – ha evidenziato – nonostante tutti i progressi della scienza, rappresenta ancora la seconda causa di morte dopo le malattie cardiovascolari e il Governo considera la lotta una assoluta priorità di intervento, da affrontare con il grande impegno della nostra comunità scientifica e del sistema sanitario nazionale, e con la fattiva sinergia delle organizzazioni non governative che danno un contributo importante alla ricerca, ma anche a supporto dei nostri pazienti».
In Italia ogni anno vengono diagnosticati 350mila casi di tumore e solo nei primi cinque mesi dell’anno l’attività di screening per il carcinoma mammario è diminuita del 55%. «Nella legge di Bilancio – ha aggiunto Speranza – ora in discussione in Parlamento abbiamo stanziato mezzo miliardo di euro proprio per il recupero di visite, screening e interventi chirurgici rinviati nei mesi più difficili. Un altro mezzo miliardo era stato finanziato per il 2020 e la mia convinzione è che dobbiamo ancora insistere su questo terreno».
«Ritengo rilevanti gli avanzamenti in tema di terapie basate sulle cellule Car-T, attualmente una delle più promettenti terapie a nostra disposizione, che ha permesso di salvare pazienti anche pediatrici affetti da leucemie e linfomi che non avevano alcuna prospettiva terapeutica. Mali che sembravano incurabili stanno invece diventando curabili. Al 15 novembre 2021 sono stati effettuati in Italia circa 300 trattamenti di Car-T», ha ricordato Speranza.
In conclusione ha ribadito che la ricerca sui farmaci più innovativi è una priorità del Ministero della Salute. «Ci impegneremo con il supporto dell’Agenzia italiana del farmaco per rendere le tante istituzioni sanitarie di eccellenza del nostro Paese ancora più capaci di attivare competitivamente gli studi clinici più avanzati. Il cancro farà sempre meno paura».
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