Secondo la classifica di Bloomberg, un bambino nato oggi in Italia può aspirare a vivere almeno ottanta anni, non solo grazie alla dieta e allo stile di vita tipici del nostro Paese, ma anche grazie a medici competenti e all’universalità del Servizio Sanitario Nazionale
I più sani del mondo? Noi italiani! La classifica stilata da Bloomberg nel suo “Global Health Index” che ha analizzato l’aspettativa di vita, le cause dei decessi e i rischi per la salute in 163 Paesi, vede infatti l’Italia al primo posto. Un bambino che nasce oggi nel Bel Paese può aspirare a vivere per più di ottanta anni; basta scendere più a sud di circa 4500 chilometri e arrivare in Sierra Leone che superare il mezzo secolo di vita è già un bel risultato.
Cosa rende gli italiani così longevi e più in salute di americani, canadesi o britannici? Senz’altro la dieta, ricca di verdure e condita con olio extravergine d’oliva, ma anche la facilità di accesso a prodotti freschi come frutta, carni magre e pesce giocano un ruolo importante. Ma lo stile di vita non è tutto: non bisogna infatti sottovalutare il ruolo fondamentale svolto dai medici e dal sistema sanitario nazionale universale, che garantisce a tutti l’accesso a cure efficaci e di alto livello. Citati nello studio anche il gran numero di dottori presenti nello stivale e una delle serie tv più seguite e amate: “Un medico in famiglia”, forse non proprio un caso. E tutto questo nonostante una crescita economica stagnante da decenni, una disoccupazione giovanile pari a quasi il 40% e il debito pubblico più alto del mondo tenendo in base alla grandezza dell’economia.
Ma vediamo come si sono piazzati gli altri stati: nella top five figurano Islanda, Svizzera, Singapore e Australia, subito seguiti da Spagna, Giappone, Svezia, Israele e Lussemburgo. Gli Stati Uniti riescono a raggiungere solo la trentaquattresima posizione, con un punteggio di 73,05 su 100: tra le maggiori cause l’alto tasso di obesità, una salute mentale peggiore e molte persone che soffrono di pressione alta e di colesterolo. Problemi che accomunano i cittadini a stelle e strisce con quelli di Canada e Gran Bretagna, rispettivamente al diciassettesimo e al ventitreesimo posto. Occupano gli ultimi posti della classifica pubblicata (che considera solo i primi 50 stati) Slovacchia, Barbados, Oman, Panama e Albania.