È stata pubblicata la prima parte delle nuove linee guida sulla Gravidanza fisiologica elaborate dal Sistema nazionale linee guida (SNLG) dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS). Il documento, affronta i temi delle informazioni da dare alle donne in gravidanza e degli screening per le malattie infettive da raccomandare
Le informazioni da offrire durante il percorso nascita nel contesto attuale, definito di infodemia, nel quale le fonti di conoscenza valide e affidabili non sono sempre immediatamente riconoscibili. Per questo, gli esperti del settore hanno deciso di porre il tema al centro delle nuove linee guida sulla Gravidanza fisiologica elaborate dal Sistema nazionale linee guida (SNLG) dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS). Il documento raccomanda gli interventi, i tempi e le modalità informative che la ricerca ha mostrato idonei a favorire scelte consapevoli durante la gravidanza, al momento del parto e in puerperio. Gli screening delle malattie infettive da offrire in gravidanza è il secondo dei due temi affrontati. “Dopo che l’Organizzazione mondiale della sanità ha definito la rosolia dal 2021 eradicata nel nostro Paese – si legge sul sito dell’Iss -, lo screening per questa infezione non viene più raccomandato. L’eliminazione della trasmissione endemica del virus della rosolia è un grande successo di salute pubblica, frutto di un lavoro tenace che ha permesso di raggiungere alte coperture vaccinali nella popolazione e di rinunciare così allo screening in gravidanza”.
Non sarà più offerto lo screening per la batteriuria asintomatica, precedentemente raccomandato a tutte le donne in gravidanza. La decisione è stata presa sia in base all’incertezza della sua efficacia nel ridurre le infezioni delle vie urinarie che si desiderano prevenire, sia per i benefici derivanti dalla riduzione dell’uso inappropriato di antibiotici, che rappresenta oggi una concreta minaccia per la salute pubblica. “Contenere l’uso di antibiotici è nel nostro Paese ancora più importante che nel resto d’Europa perché, come riportato nel più recente rapporto dell’Ocse, l’Italia negli anni 2020-2022 ha registrato una media di decessi ascrivibili all’antibiotico-resistenza molto più alta rispetto alla media europea (325 vs 225 ogni 100.000 abitanti)”, continua l’Iss. Lo screening dell’infezione da Cytomegalovirus, non raccomandato nella precedente edizione della linea guida, sarà invece offerto a tutte le donne in gravidanza. La novità, molto attesa dai clinici, è legata alla disponibilità di un nuovo farmaco – il valacyclovir – che l’Agenzia italiana del farmaco (AIFA) ha introdotto nell’elenco dei farmaci erogabili a totale carico del Servizio Sanitario Nazionale per la prevenzione dell’infezione fetale da CMV nelle donne in gravidanza.
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