Da oggi gli over 50 non vaccinati verranno multati, cambiano inoltre le durate dei Green pass. Mascherine all’aperto ancora fino al 10 febbraio e dal giorno dopo riaprono le discoteche
Dal 1 febbraio cambiano alcune delle regole sulla gestione della pandemia a cui finora eravamo abituati. Le differenze riguardano essenzialmente l’utilizzo del Green pass (e della sua forma “rafforzata”) e le rispettive durate. Il CdM ha invece deciso di prolungare l’obbligo di indossare mascherine all’aperto fino al 10 febbraio e di riaprire, dall’11 febbraio, le discoteche chiuse per la quarta ondata.
Per chi è vaccinato con due dosi la durata del pass è di 6 mesi invece che di 9, come era fino a ieri. Dunque chi ha ultimato il ciclo vaccinale da più di sei mesi si vedrà scadere la certificazione verde e dovrà fare la terza dose per poterla riattivare.
Si aggiungono, inoltre, nuovi luoghi in cui sarà necessario esibire il Green pass per accedere. Dal 1 febbraio è infatti obbligatoria la certificazione verde “base” (da tampone, guarigione o vaccino) per:
Al momento esclusi dalla necessità di mostrare Green pass sono solo: supermercati e ipermercati, alimentari, negozi di surgelati, articoli igienico-sanitari, farmacie e parafarmacie, ottici.
Per tutti gli arrivi dall’Unione europea con Green pass, si potrà entrare in Italia senza dover esibire tampone come era invece obbligatorio fino a fine gennaio.
Scatta inoltre da oggi l’obbligo vaccinale contro Covid-19 per tutti gli over 50 che non hanno ancora provveduto e non sono esenti o recentemente guariti. La “pena” resta una sanzione una tantum di 100 euro per chi continuerà a rifiutarsi. La multa sarà disposta dal Ministero della Salute con l’aiuto dell’Agenzia delle Entrate. I soggetti interessati riceveranno un avviso per l’avvio del procedimento e avranno 10 giorni per comunicare alla Asl di riferimento certificati di esenzione o vaccinazione effettuata. I proventi delle multe saranno usati per il Fondo delle emergenze nazionali.
Agli over 50 anche l’obbligo di Super Green pass a lavoro, che entrerà però in vigore dal 15 febbraio 2022, e causerà sanzioni tra 600 e 1.500 euro per chi sarà trovato senza. Senza certificazione si verrà considerati assenti ingiustificati e si procederà alla sospensione dello stipendio, senza però essere licenziati.
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