Salute 22 Novembre 2022 12:56

Herpes Zoster: attenzione ai pericoli del virus della varicella. Consigliata la vaccinazione per gli anziani

Ogni anno sono 150 mila le persone colpite dal fuoco di Sant’Antonio, uno su tre rischia di sviluppare una infiammazione cutanea e neurologica dolorosa. Per prevenire una patologia debilitante c’è il vaccino, che per gli over 65 è gratuito. Farmacisti e MMG pronti a fare le vaccinazioni

Dopo il vaccino anti-Covid e antinfluenzale, è tempo per gli italiani di mettersi al riparo dall’Herpes zoster. Meglio noto come fuoco di Sant’Antonio, colpisce ogni anno in Italia oltre 150 mila persone. Fondamentale, dunque, la prevenzione vaccinale come è stato evidenziato dagli esperti intervenuti durante il convegno “Strategie e Strumenti per aumentare la prevenzione vaccinale contro l’herpes zoster” di Italia Longeva, che si è tenuto lo scorso 21 novembre a Palazzo Pirelli con il patrocinio di Regione Lombardia, FIMMG Lombardia, Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (SIGG) e della Società Italiana di Igiene (Sltl).

«Ad essere a rischio sono in particolare gli anziani che devono proteggersi dalla triade maledetta: influenza, pneumococco e zoster – ha detto Giovanni Rezza, Direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute –, perciò queste vaccinazioni sono state inserite nel calendario vaccinale e sono gratuite per chi ha una certa età, quindi è importante che vengano fatte».

Herpes Zoster, vaccino gratuito per gli over 65

«L’opportunità di vivere più a lungo e meglio, oltre che la gratuità del vaccino rappresentano i fattori su cui fare leva per smuovere l’opinione pubblica e convincere anche i più renitenti». Lo ha fatto notare Roberto Bernabei Presidente di Italia Longeva, l’associazione per l’invecchiamento e la longevità attiva, istituita nel 2011 dal Ministero della Salute con la Regione Marche e l’IRCCS INRCA che ha lanciato, lo scorso mese di luglio, la campagna sociale #MiVaccinoNonMiAccendo, uno spot diffuso sui canali radiotelevisivi e social per accendere i riflettori sull’Herpes Zoster e sull’importanza di prevenire le complicanze invalidanti della malattia.

«Deve diventare un punto di partenza dal momento che l’età media dell’uomo è cresciuta, occorre vivere sempre meglio e la vaccinazione gratuita rappresenta un fattore determinante – ha aggiunto Barnabei – perché garantisce longevità e buona qualità della vita, cosa che invece rischia di venire meno con il virus dello zoster che non uccide, ma peggiora le condizioni di vita».

Un adulto su tre rischia di sviluppare una infiammazione cutanea e neurologica dolorosa

Si calcola che un adulto su tre sia a rischio di sviluppare una infiammazione cutanea e neurologica molto dolorosa e debilitante causata proprio dalla riattivazione del virus della varicella. Ad essere più vulnerabili sono gli anziani che, per le difese immunitarie più deboli, rischiano complicanze, come la nevralgia post erpetica che si manifesta in circa il 25% dei pazienti colpiti e può causare perdita permanente di indipendenza. «Rispetto a quello che può essere il ruolo e l’interesse del mondo dei grandi anziani e delle grandi fragilità due sono i temi fondamentali – ha sottolineato Luca Degani, Presidente di Uneba Lombardia realtà che accoglie oltre 400 RSA sul territorio -. Il primo riguarda la prevenzione come elemento per la tutela della salute della collettività. Il secondo, la necessità di rendere economicamente sostenibile il sistema, da cui non si può prescindere».

In Regione Lombardia il 12% degli anziani delle RSA è vaccinato

Un impegno che in Regione Lombardia si è tradotto in fondi per potenziare la rete territoriale e i risultati iniziano ad arrivare tanto che le vaccinazioni contro l’herpes Zoster nelle RSA, sono passate da 1553 a 10457 in soli cinque mesi. «È un ambito su cui abbiamo investito oltre due miliardi di euro tra PNRR e fondi di Regione Lombardia per comunicare alla cittadinanza, attraverso la rete dei farmacisti e dei medici di medicina generale. Una scelta che si è rivelata vincente – ha spiegato Emanuele Monti, Presidente della Commissione Sanità di Regione Lombardia –. Si tratta di una rete che opera all’interno delle nuove strutture del territorio a partire dalle case di comunità e in collaborazione con enti locali, associazioni di pazienti, realtà del territorio che possono fare la differenza in una campagna vaccinale dove comunicare e prevenire vuol dire anche curare».

Farmacisti e medici di medicina generale pronti a vaccinare contro l’herpes Zoster

Un ruolo determinante di counseling che farmacisti e medici di medicina generale vorrebbero far diventare più attivo anche nella campagna vaccinale contro l’Herpes Zoster. «Se in futuro riusciremo a fare anche noi queste vaccinazioni ai nostri pazienti e nei nostri ambulatori, la campagna di prevenzione sarà ancora più efficace – ha commentato Paola Pedrini, Segretario FIMMG Lombardia –. Alla base deve esserci un accordo con Regione Lombardia, ma soprattutto una semplificazione a livello organizzativo, a cominciare dalla distribuzione dei vaccini all’interno degli ambulatori di medicina generale, della fornitura dei dati e della condivisione della rendicontazione delle vaccinazioni».

Una volontà abbracciata anche dai farmacisti come ha rimarcato Annarosa Racca Presidente Federfarma Lombardia: «La vaccinazione in farmacia è stata una grande conquista per gli italiani – ha fatto rilevare –. Ormai una farmacia su tre fa i vaccini. Tutto avviene in collegamento con Regione Lombardia che dà la possibilità di consultare la cartella sanitaria del paziente, sapere se ci sono patologie o controindicazioni da tenere presente; perciò, il cittadino arriva da noi fiducioso». «Dopo aver somministrato tre milioni e mezzo di dosi di vaccino anti-Covid – ha ricordato Andrea Mandelli, Presidente FOFI (Federazione Ordine Farmacisti Italiani) –. Il farmacista è accreditato presso il cittadino come l’operatore sanitario più accessibile, più vicino alle sue esigenze. Quindi, il rapporto fiduciario è ancora più evidente nel momento in cui siamo stati chiamati a fare le vaccinazioni anti-Covid e antinfluenzali. Ora questa nuova possibilità, già sperimentata in alcune regioni, deve essere estesa in tutta Italia, a dimostrazione che il farmacista può avere un ruolo attivo sulla prevenzione, ma anche nella somministrazione».

 

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