Salute 14 Giugno 2023 19:43

HIV: con la rimborsabilità della PrEP la prevenzione possibile per tutti

Prescritta da medici infettivologi, la PrEP è distribuita per ora dalle farmacie ospedaliere. L'obiettivo è di ridurre i contagi e per farlo è importante anche un uso corretto del preservativo e dei test sulla sieropositività. Per questo l'associazione ANLAIDS ha portato un programma di informazione nelle scuole italiane
HIV: con la rimborsabilità della PrEP la prevenzione possibile per tutti

A 40 anni dalla scoperta del virus  dell’HIV, per la prima volta, AIFA ha approvato la rimborsabilità di PrEP, la profilassi pre-esposizione di persone HIV negative. «La terapia gratuita al cittadino permette di evitare contagi, contenere la diffusione e rappresenta un risparmio in termini economici per la Sanità Pubblica – ha evidenziato Stefano Vella, Docente di Salute Globale dell’Università Cattolica di Roma -.  Infatti, la profilassi pre-esposizione costa decisamente meno rispetto al trattamento che deve fare una persona Hiv positiva». «Non solo, permette di monitorare anche altre malattie sessualmente trasmissibili» ha aggiunto Andrea Gori, direttore del Dipartimento di Malattie infettive dell’Ospedale Luigi Sacco, docente dell’Università Statale di Milano e Presidente ANLAIDS Lombardia.

Come si attiva una procedura PrEP

La profilassi pre-esposizione  è prescritta dagli infettivologi a soggetti considerati ad alto rischio dopo un colloquio e una serie di esami. La distribuzione è affidata alle farmacie ospedaliere. «La PrEP non è per tutti – ha puntualizzato Gori -. Un’attività di counseling fa capire chi è idoneo alla somministrazione continuativa, oppure on demand». Non ancora a disposizione dei minorenni, la  profilassi pre-esposizione al virus dell’HIV presenta degli effetti  collaterali che la rendono non idonea per alcune persone. «Ci possono essere disturbi a carico del rene, delle ossa o del tratto gastro enterico nei primi giorni, ma è quindi necessario un controllo nel tempo –  ha sottolineato lo specialista -. In tutti i casi si cerca di tracciare un percorso personalizzato più aderente alle esigenze di ciascuno. Solo in questo modo si riesce ad avere un programma PrEP efficace.  Quindi un paziente interessato deve rivolgersi ad un ambulatorio di malattie infettive oppure  a tutte le associazioni di volontariato che si occupano di HIV dove potrà avere le indicazioni su come poter accedere ai  programmi».

Oltre alla PrEP, preservativo e test

Ad oggi in Italia il numero delle diagnosi annue è di circa 1700, mentre i casi sommersi sono in crescita. La rimborsabilità della PrEP nel tempo potrà portare a una contrazione dei contagi, ma non bisogna dimenticare l’importanza di promuovere l’uso corretto del preservativo e del test per valutare la sieropositività, come ha ribadito a più riprese Sandro Mattioli presidente di Plus – Rete Italiana Persone LGBT+ sieropositive: «Dobbiamo essere consapevoli che questo risultato non è un punto di arrivo ma deve essere da stimolo per continuare a lavorare sia contro lo  stigma, perché la paura del pregiudizio sociale ancora allontana molte persone dal test, sia per ampliare l’accesso al farmaco. Come associazione stiamo lavorando per diffondere il messaggio della rimborsabilità gratuita della PrEP, ma anche che le varie forme di prevenzione vanno usate in combinazione se davvero vogliamo creare quella che l’OMS chiama “una generazione senza AIDS”».

Il progetto di ANLAIDS nelle scuole

In particolare, l’attenzione è rivolta ai giovani, spesso ignari dei pericoli che corrono. Per questo l’associazione nazionale per la lotta contro l’AIDS sta facendo un’attenta campagna di comunicazione. «Rispetto ai giovani abbiamo un programma di formazione nelle scuole che quest’anno ci ha permesso di raggiungere 16.400 studenti in nove regioni italiane. Continueremo a spiegare ai ragazzi il virus e la malattia con un linguaggio e delle grafiche per attrarre nel miglior modo  possibile il loro interesse, così da cambiare lo scenario complessivo di HIV e AIDS».

Un risultato reso possibile grazie a specialisti, associazioni e Viatris, l’azienda impegnata in prima linea per contenere la diffusione del virus. Proprio il contributo di Viatris è stato determinante nella decisione di AIFA. Un successo che l’azienda ha voluto condividere  lo scorso 13 giugno a Milano riunendo i massimi esperti  e le associazioni di pazienti.

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