Podda (neuropsicologa): «DIGICOG-MS è un’app innovativa che permette di effettuare un’autovalutazione del proprio funzionamento cognitivo tramite smartphone e tablet in modo facile e veloce, per monitorare in maniera continuativa e precisa nel tempo gli effetti delle malattie neurodegenerative, in particolare della Sclerosi Multipla»
Fino a che punto la sclerosi multipla sta compromettendo le mie abilità cognitive? Se il paziente chiede, DIGICOG-MS risponde. «DIGICOG-MS è il nome di un’app innovativa che permette di effettuare un’autovalutazione del proprio funzionamento cognitivo tramite smartphone e tablet in modo facile e veloce, per monitorare in maniera continuativa e precisa nel tempo gli effetti della patologia sulle abilità cognitive e permettere quindi di pianificare strategie di gestione personalizzate», spiega Jessica Podda neuropsicologa, ricercatrice FISM presso il Centro di Riabilitazione AISM di Genova e ideatrice e coordinatrice del progetto DIGICOG-MS. Questo strumento digitale per il monitoraggio costante e continuo del declino cognitivo in tutti i pazienti affetti da malattie neurodegenerative, in particolare con Sclerosi Multipla (SM), è stato messo a punto dai ricercatori di AISM e la sua Fondazione in collaborazione con Ct Solution di Genova, grazie al supporto legale dello studio “FMS tax & Law firm avvocati e associati”.
«La prima fase dell’app DIGICOG-MS contiene, al momento, uno dei 4 test previsti, nello specifico il test di memoria visuo-spaziale (disponibile al link https://digicog-ms.aism.it/) a cui si può accedere richiedendo un codice – aggiunge Podda -. Seguirà lo sviluppo di altri test che intendono valutare memoria verbale, velocità di elaborazione dell’informazione e linguaggio, le aree cognitive maggiormente colpite dalla SM. L’idea, inoltre, è quella di mettere a punto due modalità di autovalutazione diverse: una che possa essere eseguita dalla persona con SM in completa autonomia, l’altra guidata e supportata da remoto da un clinico, così da venire incontro anche alle esigenze di chi è poco pratico di nuove tecnologie».
DIGICOG-MS è a tutti gli effetti uno strumento di telemedicina ideato, non a caso durante la pandemia da Covid-19, per agevolare i contatti tra i pazienti con SM e gli specialisti di riferimento. «Il Covid-19 ci ha obbligato ad un cambio di paradigma: il numero delle soluzioni tecnologiche per lo screening, il monitoraggio e la riabilitazione da remoto dei disturbi cognitivi come software computerizzati, app e videogiochi è cresciuto in maniera esponenziale, con risultati decisamente incoraggianti. Tuttavia, la complessa eterogeneità dei sintomi e delle caratteristiche cliniche di questa patologia ci ha spinto a progettare una soluzione personalizzata. Attraverso DIGICOG-MS è possibile comprendere come il singolo paziente percepisce la sua patologia, attraverso strumenti di reportistica di valore scientifico come i Patient Reported Outcomes», aggiunge la neuropsicologa.
I disturbi cognitivi, detti anche sintomi invisibili, sono spesso difficili da riconoscere e comprendere. Svogliata, disattenta, inaffidabile sono gli aggettivi più comuni attribuiti a una persona che presenta deficit cognitivi di attenzione e/o memoria. Ma dietro queste etichette si nascondono difficoltà reali che impattano negativamente sulla qualità di vita. Colpiscono dal 40 al 75% delle persone con SM. Possono emergere anche in assenza di evidenti disturbi motori e sono spesso correlati a disturbi dell’umore come ansia e depressione. Le funzioni maggiormente colpite sono velocità di elaborazione delle informazioni provenienti dall’ambiente circostante, attenzione e concentrazione, memoria e funzioni esecutive. Necessitano di una diagnosi precoce e, a seguire, di un intervento di potenziamento personalizzato e mirato per funzionare meglio nel proprio ambiente di vita.
DIGICOG-MS potrà essere un ottimo alleato non solo di medici e pazienti, ma anche dei caregiver. «Clinico, persona con SM e caregiver giocano nella stessa squadra – continua la neuropsicologa -. Ad esempio, se si ritiene opportuno modificare ed adattare il contesto in cui vive il paziente inserendo aiuti esterni, quali calendari, lavagne o contenitori personalizzati per le medicine, il caregiver deve essere a conoscenza del quadro clinico della persona con SM e dei suoi bisogni riabilitativi. E tutto questo potrà essere predisposto proprio badandosi sui risultati raccolti attraverso l’applicazione. Uno strumento, che seppur ideato per il paziente con SM, potrà senza dubbio essere adattato a tutti coloro che presentano un decadimento cognitivo causato da altre patologie». Ma non è tutto: DIGICOG-MS potrebbe essere utilizzato anche come strumento di prevenzione, permettendo di monitorare in modo agevole ed efficace tutti coloro che sono potenzialmente “candidati” allo sviluppo di disturbi cognitivi.
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