Unfer (ginecologo) a Sanità Informazione: «Il cortometraggio racconta la storia di una donna affetta da HPV da 10 anni. Grazie ad un integratore alimentare a base di Tè verde, acido folico, vitamina B12 e acido ialuronico, sperimentato dal mio team di ricerca, è guarita ed ha evitato l’isterectomia». L’importanza di prevenzione e vaccino per tutti i ragazzi dagli 11 anni in su
Lei è Eleonora, una giovane donna di 40 anni che scopre di essere stata contagiata dall’HPV, il Papilloma Virus. Lui è Vittorio Unfer, il ginecologo che l’ha guarita, tra i maggiori esperti al mondo sull’uso dell’inositolo. I loro destini si sono incrociati quando Eleonora, prima di rinunciare per sempre al suo utero, sottoponendosi ad un’isterectomia, ha deciso di giocarsi la sua ultima carta assumendo un integratore alimentare a base di Tè verde, acido folico, vitamina B12 e acido ialuronico, sperimentato dal team di ricerca del professor Unfer.
Ora, il professore Unfer, a distanza di alcuni anni, è tornato ad essere protagonista della stessa storia, spostandosi questa volta dalla scrivania del suo studio medico a quella di un set cinematografico. Il ginecologo, nei giorni scorsi, ha interpretato sé stesso nel film cortometraggio “Le molecole del Destino”. Nel cast, capitanato dal pluripremiato regista cinematografico e pubblicitario Massimo Ivan Falsetta, Giorgia Salari, Ettore Bassi, Sara Ricci e Costantino Comito.
«Quando Ivan Falsetta mi ha proposto di recitare in questo cortometraggio ho subito accettato con entusiasmo – racconta Vittorio Unfer -. Affrontare una tematica delicata, come quella dell’HPV, utilizzando il grande schermo, credo sia un modo molto efficace di comunicare. L’HPV è un virus subdolo che contagia la stragrande maggioranza delle persone: circa l’80% della popolazione vi entra in contatto almeno una volta nella vita. Fortunatamente, spesso si risolve spontaneamente – aggiunge lo specialista -. In rari casi, come accaduto ad Eleonora, invece, il contagio si trasforma in un vero e proprio calvario. Quando il virus è persistente e recidivante è necessario sottoporsi ad innumerevoli operazioni per evitare che possa progredire e da trasformarsi in una neoplasia».
E questo è stato il destino di Eleonora per ben 10 anni: dopo trattamenti e interventi ripetuti e vani i medici le hanno consigliano un’isterectomia, una rimozione totale dell’utero. Ma per una donna giovane, che ancora potrebbe mettere al mondo un figlio, non è una decisione facile da prendere. Eleonora non si è rassegnata immediatamente all’idea che non ci fossero delle alternative: grazie alla sua ostinazione si è imbattuta nelle ricerche del professore Unfer sull’uso di un integratore alimentare per il trattamento dell’HPV. «La terapia è durata circa 12 settimane e i risultati sono stati straordinari: Eleonora è guarita dal Papilloma Virus», dice Unfer.
L’HPV fa parte di una grande famiglia di virus, circa 200, suddivisi in due categorie in base al rischio oncogeno: ad alto rischio, responsabili dell’insorgenza di tumori, e a basso rischio, responsabili invece di alterazioni non maligne. «In particolare, le forme d’infezione che hanno manifestazioni non visibili e transitorie, se persistenti e non curate, possono comportare il rischio di sviluppare lesioni correlate ai tumori del collo dell’utero. Questo spiega perché le donne con infezione da HPV sono moltissime, mentre quelle che sviluppano i tumori sono solo alcune – sottolinea il ginecologo -. La persistenza del virus può, infatti, rappresentare la condizione favorevole per l’evoluzione delle alterazioni cellulari patologiche della cervice».
«L’HPV – continua Vittorio Unfer – è un’infezione molto comune, soprattutto fra i giovani e il preservativo non garantisce una prevenzione del 100%. Ad oggi, screening periodici e l’impiego del vaccino, la cui somministrazione in Italia è fortemente raccomandata e offerta gratuitamente a ragazze e ragazzi a partire dagli 11 di età, costituiscono un’arma utile per la prevenzione soprattutto nei confronti dei ceppi a maggiore aggressività, anche se al momento la copertura vaccinale sul territorio italiano risulta ancora molto bassa. In merito ai trattamenti, sono stati effettuati tentativi di sviluppo di prodotti con sostanze immunostimolanti ma con scarsi risultati e pertanto non esistono terapie specifiche per curare questa infezione e che agiscano sulla persistenza. Tuttavia, studi scientifici hanno dimostrato come la supplementazione di alcuni micronutrienti sia utile per prevenire le lesioni indotte dall’HPV e ridurne la persistenza. Per questo, raccontare la storia di Eleonora attraverso un cortometraggio è un’opportunità per comunicare a molte donne che anche nelle situazioni più gravi – conclude Unfer – può esserci ancora una speranza di cura».
Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato