Dai fondatori della BioNTech, attraverso l’immunologa Viola, Neil Ferguson e Marion Koopmans, una delle esperte nella spedizione OMS sull’origine del Covid-19
Si sperava sarebbe stato diverso, ma il 2021 non è stato l’anno facile che si auspicava. Facendo un bilancio della lotta del mondo contro Covid-19, ciò che ha caratterizzato il nuovo corso della storia sono stati i vaccini. Cinque quelli attualmente approvati dall’Agenzia europea del Farmaco: due ad mRna, due a vettore virale e uno proteico. Scienziati e ricercatori sono diventati in questo senso un faro e un simbolo di coerenza per la popolazione generale, dominando il dibattito e direzionandolo. Il 2021 è stato più che mai l’anno della scienza e Sanità Informazione, ha voluto stilare una lista (non una classifica) dei 10 professionisti della scienza che hanno segnato questi 365 giorni.
Marito e moglie, sono i fondatori di BioNTech, l’azienda tedesca che ha prodotto il primo vaccino anti Covid-19 con Pfizer. Con “la scienza nel sangue”, lui arriva in Germania da ragazzo mentre lei nasce lì da genitori turchi. Già fondatori di un’altra azienda farmaceutica che sviluppava farmaci per curare il cancro, i due si sono poi dedicati ad una start up che è diventata BioNTech. Dopo le prime notizie su Sars-CoV-2 i coniugi annunciano ai propri dipendenti il “Progetto Lightspeed”, velocità della luce, per trovare un vaccino subito dopo il primo sequenziamento. La tecnica ad mRna è stata utilizzata per la prima volta in un vaccino proprio in questo caso, dopo vari tentativi per arrivare a quello con il miglior profilo di sicurezza ed efficacia. Dopo tre mesi l’accordo con l’Unione Europea era pronto e i due scienziati sono diventati due esempi per calcolare quanto veloce può correre la scienza. Con un vaccino che ha immunizzato quasi 3 miliardi di persone in tutto il mondo.
Responsabile della direzione Vaccini e anti-Infettivi dell’Agenzia europea del Farmaco, si occupa della parte che riguarda Sicurezza ed Efficacia dei medicinali nelle attività pre e post autorizzazione delle applicazioni centralizzate. Ha lavorato per anni su antibatterici e antimicotici. Dal 2008 è tornato in EMA come group leader del suo settore, per poi diventare capo della sezione già citata. Su Cavaleri e sul suo team nel 2021 sono pesate tutte le autorizzazioni e i rifiuti che l’EMA ha affrontato quest’anno: cinque vaccini approvati per uso emergenziale, una situazione che non si era mai presentata prima e in un solo anno. L’ultimo, il sì al vaccino proteico Novavax e prima all’uso di Pfizer sui bambini dai 5 agli 11 anni. Decisioni importanti che passano anche attraverso gli attacchi dei no vax sugli effetti collaterali, sempre gestite da Cavaleri sui media con l’unica arma fondamentale: i dati.
Microbiologo belga noto per le sue ricerche su Ebola e Aids, direttore della London School of Hygiene and Tropical Medicine e tra i consulenti speciali della Commissione Europea per Covid-19, Piot era nel team che per la prima volta scoprì il virus Ebola e da allora è concentrato sullo studio dei virus con potenziale pandemico. Piot è stato inoltre tra i primi scienziati che hanno spinto per la tecnologia mRna sui vaccini contro Covid, una tecnica mai provata ma con il potenziale per abbreviare sostanzialmente i tempi di sviluppo e salvare più vite possibile. Con la collaborazione con la Commissione europea Piot ha voluto sottolineare quanto sia essenziale che l’immunizzazione sia diffusa in tutti i paesi a livello globale per evitare lo sviluppo di nuove varianti e favorire la trasformazione di Covid-19 in un virus endemico prima possibile.
Immunologa e professoressa di Patologia generale all’Università di Padova, Viola è una delle scienziate che ha contribuito maggiormente a un’informazione scientifica di qualità sui media italiani, anche grazie ai suoi interventi sui social. Nel 2021, contro le fake news, l’uso cosciente dei social da parte degli esperti ha portato molto beneficio nel discutere di temi complessi come la cura del Covid-19 e le sue conseguenze. La professoressa Viola ha stilato un elenco molto chiaro delle azioni necessarie al governo italiano per ridurre l’ondata di Omicron, molte delle quali sono state adottate nelle ultime misure del Dl Festività. Al primo posto resta l’obbligo vaccinale, di cui è profonda fautrice, e l’autorizzazione dei richiami per i più piccoli. Seguono l’utilizzo di mascherine FFP2 in tutti i luoghi comuni e l’espansione al massimo delle sue possibilità dello smart-working.
Due volte direttore esecutivo dell’Ema, ora è direttore scientifico di Consulcesi. Il professor Rasi ha ricoperto inoltre il ruolo di dg dell’Aifa dal 2008 al 2011. Ora è consigliere del commissario straordinario all’Emergenza Coronavirus generale Francesco Paolo Figliuolo. A lui ha fornito informazioni per la gestione della campagna vaccinale su 60 milioni di italiani, contribuendo al raggiungimento di una soglia di vaccinati record in Europa e nel mondo. Nel 2021 ha scritto “Generazione V – virus, vaccini, varianti”, in quanto si è sempre detto convinto che la prima arma contro il virus debba essere un’informazione corretta, che possa affrontare la paura.
Immunologo, è lo scienziato italiano «a più alto impatto nella letteratura scientifica». È direttore scientifico dell’Istituto Humanitas di Rozzano e professore emerito all’Humanitas University di Milano. I suoi interessi si sono focalizzati da sempre sui meccanismi di difesa immunologica, con particolare riferimento ai sistemi di difesa più primitivi (immunità innata). Ha messo a disposizione la sua conoscenza per risolvere tramite i media tutti i dubbi che hanno riguardato Covid-19 e i vaccini, anche come co-autore del libro “I vaccini fanno bene”. Non solo, appena è stato possibile il professore ha viaggiato attraverso scuole, convegni e piazze per sfidare le fake news.
Medico britannico, epidemiologo e professore di biologia matematica, ha concentrato i suoi studi sull’epidemiologia delle malattie infettive trasmesse all’uomo e agli animali. Dirige l’Istituto Abdul Latif Jameel per l’analisi delle malattie e delle emergenze (J-IDEA), presiede il Dipartimento di epidemiologia delle malattie infettive della Public School of Health ed è vicerettore dello sviluppo accademico della Facoltà di Medicina dell’Imperial College London. Il suo lavoro comprende anche la ricerca sulle malattie causate da batteri, virus e parassiti trasmessi dalle zanzare, tra cui la febbre Zika, la febbre gialla, la dengue e la malaria. Ferguson e il suo team hanno utilizzato modelli statistici per dimostrare che il numero di casi infetti da Covid-19 non è stato interamente rilevato in Cina e ad oggi ha affermato che il tasso di mortalità dovuto a Covid-19 è inferiore a Sars e Mers, ma comparabile alla pandemia di influenza spagnola del 1918. Tra gli ultimi studi di cui è stato autore, spicca quello che ha stabilito la misura con cui la variante Omicron può eludere l’immunità di guariti e vaccinati, confermando che rappresenta una grave minaccia per la salute pubblica.
Virologa olandese, a capo del Dipartimento Erasmus MC di Viroscience. La sua ricerca prende in considerazione le malattie infettive emergenti, i norovirus e la medicina veterinaria. Nel 2018 ha ricevuto il Premio Stevin dell’Organizzazione olandese per la ricerca scientifica (NWO). Fa parte del gruppo consultivo scientifico dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Koopmans è stata nominata nel team di 13 membri dell’indagine dell’Organizzazione mondiale della sanità sulle origini di Covid-19. In Cina con gli altri 12 colleghi ha ripercorso le tappe di diffusione del virus ed ha esplorato i dintorni di Wuhan per studiare quando possa essersi verificato il salto di specie animale-uomo. Una spedizione come quella a cui ha preso parte la scienziata olandese è un unicum nel momento attuale, formata anche per sfidare quelle voci che volevano il virus prodotto in laboratorio.
Medico ed europarlamentare, si è battuto perché «la scelta del giusto vaccino non può essere un atto di carità». Primo firmatario della campagna dei cittadini europei “No profit on pandemic”, per raccogliere un milione di firme e proporre un’azione legislativa concreta alla Commissione europea. Nelle richieste la rinuncia definitiva ai brevetti per le aziende farmaceutiche, per evitare che facciano profitto sulla pandemia e sulla salute di chi usufruisce dei vaccini. In aggiunta la richiesta di erogazione di fondi pubblici per la ricerca accompagnata da garanzie precise e sulla disponibilità di prezzi controllati e calmierati.
Medico e accademico italiano, è l’attuale direttore generale della Prevenzione sanitaria al Ministero della Salute nonché dirigente di ricerca all’Istituto Superiore di Sanità. Secondo l’H-index è tra i migliori ricercatori italiani, protagonista anche durante l’epidemia di Aids. Divenuto un volto familiare durante le conferenze della cabina di regia, ha contribuito a guidare le scelte che hanno contrastato la pandemia in Italia. Attraverso la variante Delta e poi la variante Omicron, oltre il coprifuoco e il sistema a zone, il professor Rezza è stato al centro delle decisioni e le ha comunicate agli italiani ogni venerdì, accogliendone le domande.