Salute 23 Giugno 2020 17:36

«I debolmente positivi non infettano». La ricerca del San Matteo di Pavia lo conferma

Uno studio su 280 pazienti clinicamente guariti e ancora positivi certifica che solo il 3% risulta in grado di infettare. Anche per il professor Remuzzi «va comunicato ai cittadini»

«I debolmente positivi non infettano». La ricerca del San Matteo di Pavia lo conferma

I pazienti che hanno superato i sintomi di Covid-19 non sono più contagiosi. Lo stabilisce una ricerca italiana dell’Irccs Policlinico San Matteo di Pavia, illustrata da Fausto Baldanti, responsabile del Laboratorio di virologia molecolare dell’Istituto, e svolta in collaborazione con l’Istituto zooprofilattico della Lombardia e dell’Emilia Romagna, l’ospedale civile di Piacenza, l’ospedale universitario “Le Scotta” di Siena e il Policlinico di Milano.

I campioni del virus presente sui tamponi di 280 pazienti considerati clinicamente guariti sono stati messi in coltura e si è verificato che non erano più in grado di infettare le cellule. Solo il 3% del totale, corrispondente a 8 soggetti, è risultato avere una carica ancora infettante. Baldanti ha posto l’accento su un valore noto come Cycle threshold, ovvero ciclo-soglia. Più risulta alto questo valore, meno Rna virale è presente nel soggetto.

La prova, quindi, che i «debolmente positivi non infettano» e che i nuovi casi di positività al virus non sarebbero motivo di preoccupazione quanto agli inizi della pandemia. Molti di questi nuovi casi, ha voluto specificare l’esperto, sanno di avere avuto il coronavirus ma fanno il tampone solo dopo essere risultati positivi al test sierologico fatto privatamente. In questi soggetti il virus ha già compiuto il suo corso, e la carica virale e infettante risulta ormai bassa.

LEGGI ANCHE: OMS CAMBIA I CRITERI PER USCIRE DALL’ISOLAMENTO: 3 GIORNI SENZA SINTOMI. ANDREONI (TOR VERGATA): «PUO’ RIVELARSI PERICOLOSO»

Le conclusioni di Baldanti si sposano con quanto dichiarato dal professor Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, in un’intervista al Corriere della Sera. «La situazione da quel lontano 20 febbraio è cambiata – ha detto – e bisogna comunicare di conseguenza». Un invito alle istituzioni a tranquillizzare i cittadini spaventati.

Nei prossimi giorni è in uscita anche uno studio del Mario Negri con risultati simili, realizzato su 133 ricercatori dell’Istituto e 298 dipendenti della Brembo. «In tutto 40 casi di tamponi positivi – ha rimarcato il professore -. Ma la positività di questi tamponi emergeva solo con cicli di amplificazione molto alti, che corrispondono a meno di 10mila copie di Rna virale». Casi che «non hanno ricadute sulla vita reale».

Remuzzi ha ricordato anche uno studio pubblicato sulla rivista Nature, che certificava come sotto le 100 mila copie di Rna non ci sia sostanziale rischio di contagio, in quanto non si verifica una vera e propria infezione delle cellule. Nonché una ricerca del Center for Disease Prevention della Corea, svolto su 285 persone asintomatiche e positive e 790 loro contatti diretti. Di questi, le nuove positività risultavano essere zero.

LEGGI ANCHE: COVID-19, LE FOCHE (UMBERTO I): «ECCO PERCHE’ OGGI IL VIRUS E’ MENO AGGRESSIVO»

In questo senso gli oltre 100 casi giornalieri provenienti dalla Lombardia sarebbero giustificati dalla forte circolazione del virus, ma non rappresenterebbero più un vero pericolo. «Il virus è lo stesso, ma per ragioni che nessuno conosce – ha concluso Remuzzi -, e forse per questo c’è molta difficoltà ad ammetterlo, in quei tamponi ce n’è poco, molto meno di prima. E di questo va tenuto conto».

 

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SANITÀ INFORMAZIONE PER RIMANERE SEMPRE AGGIORNATO

Articoli correlati
Polverone su Fans e Covid: sono davvero così efficaci e ce lo hanno nascosto?
La review pubblicata sulla rivista Lancet infectious diseases ha scatenato un polverone di polemiche: molte le interpretazioni cattive e maliziose. Serve chiarire come stanno davvero le cose
Dalle acque reflue le informazioni per conoscere in anticipo l’andamento del Covid
Binda (Università degli Studi di Milano): «Epidemiologia delle acque reflue utile per riconoscere focolai, individuare nuove varianti e prevenire la crescita dei contagi»
di Federica Bosco
Ceppo europeo e poco mutevole: da Niguarda e San Matteo la “carta d’identità” del Covid
Il direttore scientifico Carlo Federico Perno: «Virus destinato a restare. Attenzione alle frontiere, se rientra a settembre sarà ancora emergenza»
di Federica Bosco
Covid-19, Clavenna (Mario Negri): «Ripartenza differenziata tra regioni può essere utile. Su idrossiclorochina dati contrastanti»
Antonio Clavenna, Direttore del Dipartimento Salute Pubblica dell'Istituto Mario Negri, spiega: «Noi facciamo ricerca di base, stiamo lavorando sul recettore ACE 2 che è quello attraverso cui il virus entra nelle cellule». Sull’andamento della curva non si sbilancia: «I dati sono poco leggibili, ci sono troppe persone in casa a cui non viene fatto il tampone»
Patente immunità, Nicora (dg San Matteo): «Probabile che chi ha anticorpi sia immune al Covid-19. Presto sapremo per quanto tempo»
Il direttore generale del Policlinico pavese: «Il test potrà essere effettuato sia a pazienti sintomatici che ad individui asintomatici, ma le sperimentazioni verranno decise da politiche di sanità pubblica delle singole regioni. Questi test sierologici non sostituiscono i tamponi nasali, i soli a poter certificare se una persona è infetta e contagiosa»
di Isabella Faggiano
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Percorso Regolatorio farmaci Aifa: i pazienti devono partecipare ai processi decisionali. Presentato il progetto InPags

Attraverso il progetto InPags, coordinato da Rarelab, discussi 5 dei possibili punti da sviluppare per definire criteri e modalità. Obiettivo colmare il gap tra Italia e altri Paesi europei in ...
Advocacy e Associazioni

Disability Card: “Una nuova frontiera europea per i diritti delle persone con disabilità”. A che punto siamo

La Disability Card e l'European Parking Card sono strumenti che mirano a facilitare l'accesso ai servizi e a uniformare i diritti in tutta Europa. L'intervista all'avvocato Giovanni Paolo Sperti, seg...
Sanità

I migliori ospedali d’Italia? Sul podio Careggi, l’Aou Marche e l’Humanitas di Rozzano

A fotografare le performance di 1.363 ospedali pubblici e privati nel 2023 è il Programma nazionale sititi di Agenas. Il nuovo report mostra un aumento dei  ricoveri programmati e diu...