Salute 27 Luglio 2020 09:55

«I punti di forza del nostro SSN? Resilienza e formazione. Tecnologia e sostenibilità le sfide da affrontare»

L’analisi di Americo Cicchetti, direttore ALTEMS: «La gestione della pandemia ha accelerato lo sviluppo della telemedicina. In 12 settimane ideate 174 nuove soluzioni digitali, di cui solo il 30% per gestire pazienti Covid a domicilio»

di Isabella Faggiano
«I punti di forza del nostro SSN? Resilienza e formazione. Tecnologia e sostenibilità le sfide da affrontare»

«L’innovazione degli inglesi in campo farmaceutico, la federalizzazione della Spagna e le competenze dei francesi in ambito amministrativo». Sono questi, secondo Americo Cicchetti, direttore dell’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari  (ALTEMS) dell’università Cattolica di Roma, i punti di forza che il sistema sanitario italiano potrebbe “prendere in prestito” dagli altri Paesi europei. «Ma la sanità italiana – aggiunge – potrebbe essere maestra in materia di resilienza, quella capacità di restare in piedi nonostante tutte le difficoltà affrontate dalla fondazione del SSN ad oggi, e di formazione, considerando che i nostri medici e professionisti sanitari sono stimati in tutto il mondo proprio per il loro ottimo grado di preparazione».

IL DOTTORATO DI RICERCA

Il direttore dell’ALTEMS fa un’analisi delle sfide passate, presenti e future del Sistema Sanitario Nazionale in occasione della presentazione del dottorato di ricerca in “Health Services and Systems Research”, promosso dall’ALTEMS, in collaborazione con il dipartimento di Scienze della Vita e Sanità Pubblica della facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Ateneo, con il sostegno della Fondazione Roma. La scadenza per la presentazione delle domande è fissata per il 7 agosto. Solo cinque studenti saranno selezionati: «Questo dottorato –  spiega Cicchetti – nasce con gli obiettivi di cogliere e interpretare le sfide derivanti dalla complessità della gestione clinica, organizzativa ed economica dei sistemi sanitari nel post-pandemia Covid-19, con particolare riferimento a quelli pubblici e universalistici, e saper elaborare risposte nuove per il sistema sanitario».

LE GRANDI SFIDE DEL SSN

«La prima sfida – sottolinea Cicchetti – è la sostenibilità del SSN in relazione al cambiamento demografico. L’invecchiamento della popolazione ha condotto ad un aumento dei malati cronici, un’eventualità a cui il nostro sistema sanitario non era del tutto preparato. Quando è stato istituito, infatti, vi era la necessità di intervenire sulle fasi più acute della  malattia, tanto che l’assistenza è stata incentrata sui servizi ospedalieri. Assistere un paziente cronico o multicronico, spesso anziano, è cosa bene diversa: sono necessari interventi territoriali e domiciliari. Non meno indispensabile utilizzare le nuove tecnologie, soprattutto quelle digitali che permettono di gestire i pazienti anche a distanza». L’impiego dell’innovazione tecnologica chiama necessariamente in causa altre competenze, come quelle giuridiche. «È inevitabile – commenta Cicchetti – che con l’utilizzo delle nuove tecnologie sorgano problematiche di natura legislativa, come quelle relative al tema della privacy».

IL POST EMERGENZA COVID-19

Difficoltà che durante la gestione della pandemia sono venute ancora più velocemente a galla: «Nel periodo più critico dell’emergenza Covid – sottolinea il direttore ALTEMS – da un lato sono sorte nuove sfide e, dall’altro, si sono amplificate quelle preesistenti. Innanzitutto, questa esperienza ha messo in evidenza la necessità e l’importanza di integrare i servizi ospedalieri con quelli territoriali. Una sfida già esistente, che l’emergenza ha solo ulteriormente evidenziato. La gestione della pandemia, poi, ha accelerato lo sviluppo di soluzioni di telemedicina. Questa fioritura è stata mappata dalla nostra università che nelle prime 12 settimane, a partire dal 20 febbraio, ha contato ben 174 nuove soluzioni digitali applicate alla telemedicina, di cui solo il 30% per gestire pazienti Covid a domicilio. Un’accelerazione inimmaginabile fino a sei mesi fa. Ora non resta che mantenere alta la guardia, affinché le soluzioni trovate – conclude Cicchetti – possano rappresentare un punto di partenza per un ulteriore sviluppo».

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
La Sanità è diventata un bene di lusso, cresce l’impoverimento delle famiglie
Secondo il 19° Rapporto del CREA Sanità "al Ssn servono 15 miliardi per non aumentare il distacco dal resto dell’UE, personale carente e sottopagato. Rispetto ai partner EU, il nostro Paese investe meno nella Sanità, aumenta la spesa privata ed è a rischio l’equità del sistema". Digitalizzazione necessaria per le “nuove cronicità"
Medici e cittadini contro la deriva del Ssn: manifestazioni il 15 giugno nelle piazze e sciopero in vista
Fermare la deriva verso cui sta andando il nostro Servizio sanitario nazionale, con liste di attesa lunghissime per accedere alle prestazioni, personale medico e infermieristico allo stremo, contratti non rinnovati e risorse insufficienti per far fronte all’invecchiamento progressivo della nostra popolazione e dunque della crescente richiesta di cure per malattie croniche. E’ l’appello che arriva […]
SSN, Camera approva mozioni. Quartini (M5S): «Investire almeno il 10% della spesa sanitaria in prevenzione»
Il capogruppo pentastellato in commissione Affari sociali boccia le politiche sulla sanità del governo Meloni: «Continua definanziamento, almeno 8% del PIL vada a spesa sanitaria». E contesta il numero chiuso a Medicina
Sanità, Cittadini (Aiop): «SSN pilastro fondamentale, Governo lo tuteli»
Secondo la presidente Aiop Cittadini «oltre ai problemi strutturali che affliggono il sistema da anni, la pandemia, la guerra russo-ucraina e la crisi energetica stanno mettendo in grande difficoltà il SSN e più volte abbiamo evidenziato il pericolo che si debba ricorrere al blocco delle prestazioni sanitarie a causa del caro bollette e di una crisi che investe a catena l’intero indotto del settore»
Oltre il 37% dei medici è pronto a lasciare il SSN per lavorare a gettone
Circa 4 medici su 10 sono pronti a lasciare il posto fisso in ospedale per lavorare come gettonisti. È il risultato emerso da un sondaggio flash proposto dalla Federazione CIMO-FESMED ad un campione di 1000 medici. Si rischia di dover celebrare presto il funerale del nostro Servizio sanitario nazionale
di Redazione
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Salute

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa natalizia. Grazie e auguri a tutti i lettori!

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa natalizia e, ringraziando tutti i suoi lettori, augura a tutti feste serene dando appuntamento al 7 gennaio 2025
Advocacy e Associazioni

Disabilità: ecco tutte le novità in vigore dal 1° Gennaio 2025

L’avvocato Giovanni Paolo Sperti, in un’intervista a Sanità Informazione, spiega quali saranno le novità in tema di legge 104/1992, indennità di accompagnamento e revi...
Advocacy e Associazioni

Natale, successo virale per il video dei ragazzi dell’Istituto Tumori di Milano

Il video di ‘Palle di Natale’ (Smile, It’s Christmas Day), brano scritto e cantato dagli adolescenti del Progetto giovani della Pediatria dell’Int, in sole 24 ore è stat...
Prevenzione

Ecco il nuovo Calendario per la Vita: tutte le vaccinazioni secondo le ultime evidenze scientifiche

Il documento affronta tutti gli strumenti per la prevenzione, dai vaccini contro il COVID-19 agli strumenti per combattere l’RSV, passando per i vaccini coniugati contro lo Pneumococco e quello ...
Advocacy e Associazioni

Amiloidoisi cardiaca: “L’ho scoperta così!”

Nella nuova puntata di The Patient’s Voice, Giovanni Capone, paziente affetto da amiloidosi cardiaca racconta la sua storia e le difficoltà affrontate per arrivare ad una diagnosi certa. ...