Sindaci contro la “movida”, Superiori a scuola dopo le 9 e locali senza tavoli chiusi alle 18. Per gli operatori sanitari obbligo a registrare il codice Immuni delle persone contagiate nel sistema centrale
Ristoranti chiusi alle 24 e la possibilità per i sindaci di imporre il coprifuoco. Sono due delle principali novità introdotte con il Dpcm per contrastare il coronavirus, annunciate dal presidente Giuseppe Conte in conferenza stampa ieri sera. Un decreto che va ad ampliare le restrizioni già imposte martedì scorso, ma non le inasprisce quanto ci si sarebbe aspettato.
La vera novità riguarda la possibilità per i sindaci delle città italiane di chiudere i luoghi della “movida” dopo le 21. Il primo cittadino dovrebbe essere in grado di conoscere precisamente le zone a rischio della propria città e garantire, così, una copertura capillare degli assembramenti.
LEGGI IL DPCM DEL 18 OTTOBRE 2020
Conte ha anche lanciato un ultimatum a palestre e piscine, concedendo ancora una settimana per conformarsi alle regole già precedentemente imposte e garantire distanziamento fisico e sanificazione. In caso in cui le irregolarità di alcune delle strutture rimanessero, il presidente ha chiarito che lunedì prossimo sarà il giorno di chiusura definitiva. Stop definitivo agli sport di contatto a livello dilettantistico, così anche le gare, competizioni e ogni altra attività a questi legata.
A scuola sono le superiori l’oggetto delle novità del Dpcm per ora. Si impone il ricorso alla didattica a distanza, da mantenere in contemporanea con quella in presenza e l’obbligo a scaglionare ulteriormente gli ingressi e le uscite dei ragazzi più grandi. Anche prevedendo turni pomeridiani e con l’arrivo non prima delle 9 di mattina.