Salute 22 Ottobre 2021 09:34

Il caso degli embriologi clinici: protagonisti della PMA ma orfani di una specializzazione

SIRU, Biologi e CGIL al lavoro per il riconoscimento professionale della categoria

Protagonisti essenziali del complesso iter clinico della Procreazione Medicalmente Assistita, figure chiave nella scelta terapeutica all’interno dei centri di Riproduzione assistita e nei laboratori di andrologia, colonne portanti per la parte che riguarda la diagnostica pre-impianto o i processi di crioconservazione. Parliamo degli embriologi clinici, professionisti afferenti all’Ordine dei Biologi che, nonostante i ruoli di responsabilità rivestiti grazie alle evoluzioni giurisprudenziali in materia di PMA, non hanno ancora un riconoscimento formale né è previsto per tale figura un percorso di specializzazione ad hoc.

Un vulnus normativo che si traduce in una difficoltà oggettiva di inquadramento professionale, dal momento che l’attuale disciplina concorsuale prevista dal DPR 483 del 1987 prevede che un biologo per essere assunto in una struttura pubblica debba aver necessariamente conseguito un titolo di specializzazione.

L’impegno della SIRU per il riconoscimento professionale dell’embriologo clinico

Il tema è stato, tra gli altri, affrontato durante il 4° Congresso della Società Italiana di Riproduzione Umana (SIRU), tenutosi a Napoli nei giorni scorsi, durante il quale è emersa l’esigenza di intervenire a livello legislativo per la creazione di specifici percorsi di specializzazione universitaria in embriologia clinica o almeno l’inserimento di tale percorso nell’alveo di un’altra specialità, come ha dichiarato alle nostre telecamere la presidente dell’Area Biologica SIRU, Paola Viganò.

«L’embriologo clinico è una figura che non ha ancora una scuola di specializzazione dedicata e che ha quindi difficoltà ad essere inquadrata nei centri pubblici, nonostante la sua rilevanza nell’ambito della PMA. È stato iniziato un percorso – afferma Viganò – con un documento specifico redatto dai biologi, ma anche una serie di azioni a valle, come l’emendamento sul tema proposto dall’onorevole Stefania Mammì (M5S) per il riconoscimento della figura professionale dell’embriologo clinico. Si sta inoltre lavorando all’ENPAB e all’Ordine dei biologi – conclude – per cercare di favorire questo percorso e di introdurre gli embriologi in scuole di specializzazione già strutturate».

La proposta della CGIL per l’inquadramento professionale

Presente al Congresso SIRU e intervenuto sulla tematica del riconoscimento dell’embriologo clinico anche il Segretario Fp Cgil Medici e Dirigenti Ssn, Andrea Filippi, che ai nostri microfoni ha dichiarato: «Bisogna tenere insieme i fabbisogni di salute dei cittadini con i fabbisogni formativi dei professionisti e con i rapporti di lavoro degli stessi. Se oggi viviamo in una giungla di rapporti di lavoro – osserva Filippi – è proprio perché c’è frammentazione tra questi tre elementi, non c’è omogeneità tra fabbisogni di salute e fabbisogno di personale. La nostra proposta è molto semplice: parte dal principio che il ruolo dell’embriologo clinico è di tipo valoriale per la società, che nasce evidentemente da un bisogno di salute delle coppie che hanno necessità di avvalersi della PMA. Se non sottovalutiamo questo bisogno di salute – conclude – il professionista assume identità e valore per i cittadini, di conseguenza non resta che una strada: individuare una specializzazione in embriologia clinica».

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Fertilità. In un anno +50% procedure di social freezing in Italia
Fra il 2023 e il 2024 in aumento le donne che hanno scelto di preservare la fertilità. nuovi dati del gruppo Genera, il più grande nel nostro Paese, relativo all’attività di 7 centri specializzati in medicina della riproduzione. Visite gratuite l’8 marzo
Diventare genitori con una malattia genetica, a Padova incontro con gli esperti di PMA sulla malattia di Huntington
Attraverso il test genetico pre-impianto è oggi possibile andare a studiare l’assetto cromosomico e genetico degli embrioni ottenuti in vitro, per andare a trasferire nell’utero materno solo quelli non affetti, scongiurando il rischio di trasmissione della malattia che, per molte di queste coppie, è molto alto
di Redazione
PMA. Il centro Demetra di Firenze compie 30 anni: 9mila bambini nati dal 1994
Il centro Demetra nasce nel 1994 da cinque ginecologi che avevano in mente un obiettivo chiaro e ambizioso: offrire alle coppie con problemi di infertilità le migliori metodologie di trattamento. Dall’apertura a oggi, il team di Demetra ha seguito oltre 30.000 coppie, provenienti da tutte le regioni di Italia. La grande festa di domenica 29 settembre a Firenze con le famiglie, i bambini e le autorità
Fecondazione assistita, più awareness anche per combattere la denatalità
Attualmente l’accesso a queste tecniche è in continuo miglioramento, ma potrebbe essere ampliato intervenendo sull’awareness dei cittadini, oltre che naturalmente aumentando l’offerta dei servizi su tutto il territorio nazionale. Un obiettivo importante da raggiungere, considerando che la PMA potrebbe dare un contributo ancora più rilevante al continuo calo di nascite cui stiamo assistendo da anni in Italia, sottolineano gli esperti
di Redazione
Malattie genetiche. E’ possibile non trasmetterle ai figli: incontro a Roma con aspiranti genitori
Attraverso il test genetico pre-impianto è oggi possibile andare a studiare l’assetto cromosomico e genetico degli embrioni ottenuti in vitro, per selezionare e andare a trasferire nell’utero materno solo quelli non affetti, scongiurando il rischio di trasmissione della malattia
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Prevenzione

Settimana dell’Immunizzazione, Oms: “Vaccinare tutti è umanamente possibile”

L'edizione 2025 della Settimana mondiale dell'immunizzazione esaminerà non solo ciò che i vaccini fanno per migliorare la vita oggi, ma anche ciò si può ottenere nei prossi...
Prevenzione

Settimana Mondiale dell’Immunizzazione, Sin: “Proteggere il cucciolo d’uomo sin dalla nascita”

La SIN ribadisce le misure fondamentali di protezione per i neonati da virus e batteri per una crescita in salute e al riparo da rischi di infezioni
Nutri e Previeni

Alimentazione, la dieta africana ‘spegne’ l’infiammazione

Allo studio hanno partecipato 77 uomini sani della Tanzania, alcuni sono passati a una dieta occidentale per due settimane, altri ad una africana tradizionale
Prevenzione

Contro le patologie respiratorie la vaccinazione è la via maestra

La vaccinazione rappresenta la strada d’elezione per prevenire e controllare le patologie virali. Le Raccomandazioni di quattro società scientifiche sulla prevenzione delle patologie resp...
Advocacy e Associazioni

Tumore al seno: tossicità finanziaria per il 38% delle donne, 70% affronta spese extra per le cure

Presentati a Roma i risultati del sondaggio su 585 pazienti realizzato da ANDOS e C.R.E.A. Sanità, per indagare gli effetti collaterali della malattia in termini umani, organizzativi, economici...