Il gotha della sanità italiana riunito a Roma per il primo evento dell’Health and Science Forum lanciato dall’ex Ministro della Salute. Silvio Brusaferro, presidente ISS: «Il fattore più importante e decisivo è quello di investire in prevenzione. Dobbiamo pensare a un futuro dove l’incidenza delle patologie che oggi conosciamo sia più contenuta e quindi tutto il sistema risulti più sostenibile»
Un nuovo think thank che metta insieme i principali protagonisti della sanità italiana e provi a fornire delle proposte per rilanciare e rafforzare le politiche della salute in Italia. È l’Health and Science Forum creato dall’ex Ministro della Salute Beatrice Lorenzin che ha riunito per l’evento di lancio, un seminario dal titolo “La sostenibilità del SSN e dei modelli di public health tra demografia e innovazione, i principali protagonisti del mondo della sanità: dal Ministro della Salute Roberto Speranza al presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro, da Ranieri Guerra, Assistant Director-General for Strategic Initiatives OMS a Roberto Bernabei, Presidente di Italia Longeva e poi il mondo dei sindacati, delle professioni sanitarie, i direttori generali di Ospedali e Asl, parlamentari, rappresentanti delle case farmaceutiche. Al seminario ha partecipato, moderando una tavola rotonda, anche Roberta Siliquini, Presidente del comitato scientifico Galileo Alliance Association ed ex Presidente del Consiglio Superiore di Sanità.
L’evento si è svolto nella prestigiosa cornice del Centro Studi Americani di Roma che per la prima volta si apre ad approfondimenti sui temi delle politiche sanitarie e della salute e rientra nel progetto Health&Science Bridge. Ad aprire i lavori davanti ad una sala gremita è stato il presidente del Centro Studi Americano Gianni De Gennaro che ha spiegato la scelta di aprire l’istituto al tema della salute: «È fondamentale che l’agenda per la salute sia concepita e rimodulata sulla base dei cambiamenti tecnologici, demografici ed economici in atto. Lo scopo del nuovo Health&Science Bridge è consentire un’ampia conversazione con esperti internazionali, politici e rappresentanti del mondo della sanità per proporre modelli condivisi, sostenibili ed in linea con l’agenda europea».
L’obiettivo del ciclo di eventi lo ha spiegato bene ai nostri microfoni Beatrice Lorenzin: «È quello di costruire ponti tra il mondo della scienza e della ricerca e chi deve assumere delle decisioni che riguardano la vita di tutti noi. L’altro aspetto è che nasce come un think thank: quest’anno decliniamo tutti i temi della sostenibilità, le grandi questioni aperte sulla sanità pubblica: riusciremo a vincere la grande sfida di rendere il nostro sistema sostenibile per dare cure adeguate a tutti a prescindere da dove abitano, dare accesso alle grandi terapie che stanno arrivando che ti permettono di guarire da malattie incurabili e poi prenderci carico dei nostri anziani che saranno sempre di più. Il tema della cronicità va affrontato a vari livelli. In questo think thank in modo sempre più largo e trasversale speriamo di proporre delle soluzioni, delle best practice che possano diventare legge nello Stato e nelle regioni».
«Toccheremo tutti i temi più importanti della salute, passando dalla demografia, dal futuro dalla tecnologia – aggiunge Carlotta Ventura, Direttore del Centro Studi Americani – Sarà un ciclo di tre anni, dev’essere interessante, deve parlare a tutti, ai giovani, agli studenti, alle istituzioni, alle imprese. È uno dei cicli che sta portando avanti il Centro Studi, altri sono sull’innovazione, la cultura americana, la geopolitica, a questo teniamo moltissimo perché è un tema centrale per la vita di tutti noi».
Al centro il tema, ancora senza risposta, della sostenibilità del Sistema sanitario nazionale, alla luce delle grandi trasformazioni demografiche in corso: l’invecchiamento della popolazione e il conseguente incremento delle malattie croniche, le cure innovative soprattutto nel settore oncologico, i nuovi modelli organizzativi più vicini ai cittadini.
«Sono diversi i fattori che minano la sostenibilità del Sistema sanitario nazionale – sottolinea a Sanità Informazione Silvio Brusaferro, Presidente ISS -. In senso molto ampio la sostenibilità è data anche da come siamo organizzati e dal nostro vivere come comunità e anche da come siamo organizzati per dare risposte al bisogno di salute. Il fattore più importante e decisivo è quello di investire in prevenzione. Se noi riusciamo a controllare i fattori (controllare non vuol dire necessariamente eliminare) che sono i principali determinanti delle patologie: il fumo, l’attività fisica, la dieta, l’obesità. Sono importantissimi elementi che ci consentono di guardare a un futuro dove l’incidenza delle patologie che oggi conosciamo sia più contenuta e quindi tutto il sistema risulti più sostenibile».