Da AOPI il documento sulla presa in carico del paziente pediatrico in epoca Covid-19. Petralia: «Proponiamo al Governo di destinare una quota degli investimenti previsti per il SSN alla costruzione di un fondo ad hoc per gli ospedali pediatrici»
«Fino ad oggi il Covid-19 è stato percepito come un qualcosa che non riguarda i bambini, il mondo della pediatria. In effetti i dati vanno in questa direzione. Ma c’è una grossa parte di apparenza in questo discorso. Il Covid-19 ha importanti effetti sommersi». Queste le parole, in diretta dall’Auditorium del ministero della Salute alla presenza del sottosegretario Sandra Zampa, di Gianluigi Scannapieco, direttore generale del Burlo Garofolo di Trieste oltre che alla guida del Comitato Scientifico dell’Aopi, l’Associazione degli Ospedali Pediatrici Italiani. L’occasione è stata la presentazione al pubblico del Position Paper di Aopi sulla presa in carico del paziente pediatrico in epoca di Covid-19: un lavoro elaborato in sinergia dalla rete dei 16 ospedali e strutture pediatriche italiane e realizzato durante una fase «certamente difficile» per il mondo sanitario italiano.
Le dinamiche da esplorare, dietro il dato numerico che vede il settore pediatrico certamente meno toccato rispetto ad altre fasce d’età (al 14 luglio 2020 i casi Covid pediatrici sono circa il 2.2%, 5.318 casi su 243.316 casi totali) sarebbero due: «I ragazzi, bambini e adolescenti, sono vettori, serbatoio di potenziale propagazione dell’epidemia – aggiunge Scannapieco – e comunque le statistiche ci indicano che non è una patologia poi così banale in ambito pediatrico, soprattutto per quel che comporta al livello di rispetto del distanziamento sociale negli ospedali, dove girano continuamente genitori e parenti. Per questo il nostro impegno è quello di proporre una serie di linee di azione relative alle dotazioni finanziarie che potremo avere nel futuro», ha concluso l’esperto.
L’occhio è, infatti, alle dotazioni straordinarie per il Servizio Sanitario Nazionale che potrebbero essere presto a disposizione: «Per consolidare quanto fatto finora e sviluppare le nuove progettualità che ci consentiranno di affrontare il futuro prossimo con maggiore sicurezza, AOPI propone al Governo di destinare una quota dell’investimento alla costruzione di un fondo ad hoc per gli ospedali pediatrici, destinato all’innovazione a sostegno dei setting specifici pediatrici», ha dichiarato Paolo Petralia, presidente AOPI.
«Tale fondo – ha aggiunto – rappresenta il riconoscimento del valore di tale specificità, oltre a consentire un decisivo avanzamento nella qualità delle cure e dell’assistenza: una volta definito, verrà declinato in progettualità operative da concordare a livello nazionale e regionale che, aldilà dell’emergenza Covid-19, consentiranno di far evolvere le cure pediatriche verso un nuovo modello di sviluppo».
Quel che è importante infatti, ha detto Francesco Ripa di Meana, direttore generale del Regina Elena San Gallicano di Roma e presidente della Federazione Italiana Aziende Sanitarie ed Ospedaliere, è che «i modelli organizzativi travolti dal Covid-19 non tornino mai più. Stop a dualismo territorio–ospedale, serve una sintesi, un corpo a corpo. E in questo contesto gli ospedali pediatrici italiani sono un patrimonio da tutelare».
Il position paper di Aopi elenca una serie di priorità di azione, emerse dal confronto degli specialisti pediatrici in epoca Covid e illustrati da Nicola Pinelli, direttore scientifico di AOPI: «Uno stabile sistema di pre-triage; modulare e riorganizzare l’offerta di letti in regime ordinario e di area critica, intensiva e semi intensiva; mantenere in funzione i percorsi per rischio Covid al fine di garantire l’assenza di circolazione intraospedaliera. E questo è particolarmente urgente nei presidi pediatrici, dove bisogna aggiungere certamente la riduzione degli accessi al PS, il rinvio delle prestazioni ambulatoriali e chirurgiche, l’allungamento delle liste d’attesa: parliamo di luoghi ad alto accesso genitoriale e la permanenza dei genitori nelle strutture sanitarie deve essere adeguatamente analizzata».
«Sul fronte organizzativo – ha proseguito -, potenziare e implementare la telemedicina, pensare a forme organizzative intermedie come le note case della salute o aggregazioni funzionali territoriali; rilanciare il ruolo di pediatra di famiglia e MMG e da ultimo avviare interventi psicosociali volti a ridurre l’angoscia dei più piccoli, facilitando la ricerca di strategie finalizzate a contrastare e diminuire la probabilità di insorgenza di manifestazioni comportamentali, emotive e cognitive a deriva psicopatologica».
«Questo position paper è un lavoro importante e prezioso – ha detto Sandra Zampa a nome del governo -. Se è vero che la prima ondata della pandemia è stata superata, seppur pagando un prezzo altissimo in termini di vite umane e di impatto sull’economia del Paese, sicuramente dovremo ancora affrontare momenti difficili, legati in particolare alla recente riapertura delle scuole e alla piena ripresa delle attività produttive, almeno fino a quando non avremo a disposizione un vaccino e terapie efficaci contro il virus SARS-CoV-2. A questa sfida non dobbiamo farci trovare impreparati e questo documento racconta le buone pratiche che gli ospedali hanno già messo in campo».
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