Salute 5 Agosto 2022 11:16

Il decluttering e i suoi benefici: ecco come riordinare può far “decollare” la nostra vita

La psicologa Paola Medde: «Un atto che scaturisce da una crisi e che implica profonda consapevolezza. Impariamo a declutterare anche relazioni e abitudini tossiche»

Il decluttering e i suoi benefici: ecco come riordinare può far “decollare” la nostra vita

Si scrive decluttering, si legge “riordinare i propri spazi sbarazzandosi delle cose superflue”. Una vera e propria arte, e anche un momento di rinnovo materiale e spirituale che, dagli oggetti, incide su una riorganizzazione emotiva e psicologica dell’individuo che la pone in essere. Il metodo, coniato dalla scrittrice giapponese di libri di economia domestica Marie Kondo nel 2014 ha riscosso un enorme successo e oggi si sono moltiplicati adepti e influencer che declinano in vari modi il “magico potere del riordino”, mutuando la dicitura dell’autrice. Ma davvero un’operazione di decluttering può apportare così significativi benefici di natura psicologica? E soprattutto, possiamo applicare il decluttering anche a situazioni, contesti, abitudini o addirittura persone che iniziano a “starci strette” esattamente come ci sta stretto un armadio pieno di vestiti mai indossati o che mai più indosseremo? Lo abbiamo chiesto alla psicologa Paola Medde, consigliera dell’Ordine degli Psicologi del Lazio.

Ri-orientarsi verso il futuro come scelta di consapevolezza

«Sicuramente quest’attività hai dei benefici, non solo per quello che ne consegue (maggiore ordine e spazio a disposizione) ma per le implicazioni che quest’attività ha nel momento stesso in cui si decide di eseguirla e la si esegue materialmente. Non si tratta infatti di un semplice alleggerimento – osserva Medde – ma di un orientamento verso il futuro, una presa di consapevolezza dei propri bisogni e dei propri desideri. Quando facciamo decluttering dobbiamo necessariamente porci in una condizione metacognitiva, e farci delle domande: di cosa mi voglio sbarazzare? Perché voglio sbarazzarmi di questa cosa? Quanto questa cosa è utile alla mia vita? Ecco perché l’azione che precede e accompagna il decluttering implica l’essere davvero centrati su sé stessi».

Il momento giusto? La proverbiale goccia che fa traboccare il vaso

«La nostra vita, dal punto di vista cognitivo e non solo cronologico, non può soffrire di immobilismo – afferma Medde -. Ci sono delle tappe che mettono in discussione quanto vissuto precedentemente, pensiamo alla crisi adolescenziale o alla crisi da nido vuoto: momenti di rottura che ci spingono a ripensare ciò che siamo e che vogliamo essere in futuro. Quando non troviamo ancora il tempo per “centrarci”, quando cioè la crisi non è ancora così solida è facile procrastinare. Allo stesso modo il decluttering arriva quando la crisi è al suo picco – spiega la psicologa – e la sensazione è di non poterne più, quando la nostra stessa vita diventa pesante e non ci corrisponde più. Così come si arriva talvolta cambiare lavoro, a cambiare città, altre volte il cambiamento parte dal qui ed ora, dalla propria stanza, per cercare di ritrovare un ambiente che ci corrisponda».

Tagliare i remi secchi, ma attenzione agli strascichi

«Ci sono oggetti di cui abbiamo difficoltà a disfarci – osserva ancora Medde – perché ci danno sicurezza o perché ci ricordano le nostre radici, e abbiamo paura di dimenticare, di diventare altro tradendo il nostro passato, di perdere delle parti di noi che non abbiamo mai avuto il coraggio di rinnovare. Ma il decluttering, in base a questi concetti, può applicarsi non solo agli oggetti ma anche a situazioni, abitudini, persone. Tagliare i rami secchi, per usare un detto popolare molto pertinente. Eliminare dal nostro albero della vita tutti quei rami che non costituiscono più una risorsa o uno stimolo – spiega – ma solo una zavorra che rischia di far appassire tutta la pianta per usare una metafora, che ci impediscono cioè di vivere serenamente il nostro quotidiano. È chiaro però – sottolinea la psicologa – che un’operazione di decluttering su persone e contesti riveste un ambito pubblico e sociale e richiede un livello di consapevolezza molto maggiore rispetto a quello che anima un semplice decluttering sugli oggetti. Anche perché se è vero che l’attività di decluttering applicata agli oggetti dovrebbe essere iniziata e portata a termine nell’arco di un tempo ben definito – conclude – lo stesso sarebbe impossibile per un decluttering che coinvolga le relazioni tra le persone, con l’inevitabile bagaglio di sentimenti, contraddizioni e…burocrazia di cui tener conto».

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Diabete. Fand ai medici di famiglia: “Applicare la Nota 100 di Aifa”
I diabetologi denunciano la “mancata applicazione di quanto previsto in materia di compilazione del Piano Terapeutico da parte dei medici di medicina generale sul territorio sta provocando disagi ai pazienti” e invitano Fimmg e Simg a vigilare sui propri iscritti
di Redazione Sics
L’Intelligenza artificiale conquista l’Healthcare: cresce l’impiego in ricerca, diagnosi e cura
In occasione della Milano digital Week confronto tra protagonisti di design, Ai e digitale sull’impiego in sanità. Dalle app che dialogano con i pazienti, ai software che fanno interagire le strutture sanitarie, ma resta aperto il quesito sul consenso dei dati
Scandalo ginnastica ritmica. L’esperto: «La dieta degli atleti sia elaborata insieme al nutrizionista»
A parlare è il dott. Emilio Buono, nutrizionista sportivo di campioni d’élite e formatore professionale. Dal 1° novembre online il nuovo corso Consulcesi sul tema della nutrizione nello sport
Scandalo ginnastica ritmica, il monito dei medici: «Non sottovalutare i rischi della triade dell’atleta»
Gli specialisti di Medicina dello sport dell'Auxologico Irccs invitano genitori e tecnici a non sottovalutare magrezza, amenorrea e osteoporosi che possono creare danni immediati e a lungo termine oltre ai traumi psicologici che possono provocare anoressia e bulimia
Malaria in Africa: perché la maggior parte dei paesi non l’ha ancora sconfitta?
La malaria rimane una delle malattie parassitarie più devastanti che colpiscono gli esseri umani. Nel 2020 si sono registrati circa 241 milioni di casi e 672.000 decessi
di Stefano Piazza
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Salute

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa natalizia. Grazie e auguri a tutti i lettori!

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa natalizia e, ringraziando tutti i suoi lettori, augura a tutti feste serene dando appuntamento al 7 gennaio 2025
Advocacy e Associazioni

Disabilità: ecco tutte le novità in vigore dal 1° Gennaio 2025

L’avvocato Giovanni Paolo Sperti, in un’intervista a Sanità Informazione, spiega quali saranno le novità in tema di legge 104/1992, indennità di accompagnamento e revi...
Advocacy e Associazioni

Natale, successo virale per il video dei ragazzi dell’Istituto Tumori di Milano

Il video di ‘Palle di Natale’ (Smile, It’s Christmas Day), brano scritto e cantato dagli adolescenti del Progetto giovani della Pediatria dell’Int, in sole 24 ore è stat...
Prevenzione

Ecco il nuovo Calendario per la Vita: tutte le vaccinazioni secondo le ultime evidenze scientifiche

Il documento affronta tutti gli strumenti per la prevenzione, dai vaccini contro il COVID-19 agli strumenti per combattere l’RSV, passando per i vaccini coniugati contro lo Pneumococco e quello ...
Advocacy e Associazioni

Amiloidoisi cardiaca: “L’ho scoperta così!”

Nella nuova puntata di The Patient’s Voice, Giovanni Capone, paziente affetto da amiloidosi cardiaca racconta la sua storia e le difficoltà affrontate per arrivare ad una diagnosi certa. ...