Salute 11 Marzo 2022 18:14

Il grande “Cor de Milan”: volontari pronti a partire e ad accogliere i profughi in città

Il Sindaco Beppe Sala alla partenza del convoglio di aiuti di Fondazione Progetto Arca annuncia un vademecum per l’ospitalità

Sono partiti ieri sera da piazza della Scala con un carico di beni alimentari, prodotti per l’igiene e abbigliamento. Sono i volontari di Fondazione Progetto Arca che hanno salutato amici e parenti per percorrere ancora una volta l’autostrada in direzione Ucraina. Trenta ore per arrivare a Siret, cittadina rumena al confine con le zone di guerra, dove hanno allestito due campi profughi e dove stanno organizzando il trasferimento di donne e bambini verso l’Italia. Alla partenza anche il Sindaco Giuseppe Sala che ha ringraziato i volontari ed elogiato il grande cuore di Milano.

Il vademecum per l’accoglienza

«Nella prima fase bisogna essere presenti in loco – ha spiegato il sindaco Sala -. Poi dovremo spostare l’assistenza ai profughi a Milano. Purtroppo, quanto è accaduto è stato improvviso e ancora oggi è difficile comprendere fino in fondo cosa succederà nei prossimi giorni. È impensabile dunque avere un piano a lungo termine per fare fronte a tutto, meglio lavorare giorno per giorno per andare incontro al bisogno. Domani sul sito del comune pubblicheremo un vademecum dell’ospitalità dove riepilogheremo tutto ciò che stiamo facendo e dove daremo indicazioni ai cittadini che desiderano fare donazioni, ospitare o prendere parte ad una missione umanitaria».

Milano pronta ad ospitare gli orfani di guerra

Novemila le persone assistite a Siret in una settimana, mentre sono decine gli orfani che grazie a Fondazione Progetto Arca sono in viaggio verso Milano. Per la loro accoglienza è già stata predisposta l’Abbazia di Mirasole, mentre un centro che metterà a disposizione il comune servirà per coordinare il lavoro di accoglienza tra i profughi e le famiglie ospitanti. «Questo è il primo tir – ha aggiunto Alberto Sinigallia Presidente di Fondazione Progetto Arca – ne abbiamo altri tre già pronti. In loco abbiamo preso un capannone per assistere i profughi e quanti cercano di raggiungere l’Italia. In pochi giorni con l’aiuto della Ong spagnola Remar abbiamo allestito due campi di accoglienza per le persone che fuggono dalla guerra, offrendo cibo e riparo prima della ripartenza verso altre destinazioni».

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Ucraina: emergenza ferite da scheggia, allo studio IA per valutazioni «lampo»
Con l'invasione della Russia in corso, l'Ucraina sta cercando nuovi modi di utilizzare l'intelligenza artificiale per valutare e curare le ferite causate da schegge. Grazie al contributo di un gruppo di ricercatori britannici, l'IA viene addestrata con l'aiuto di modelli 3D di tessuti lesionati in laboratorio
#RegalaUnRicordo, a Milano la speciale raccolta di AIMA e Subaru per donare un ricordo a chi non ne ha più
Il progetto si tradurrà in una donazione finanziata da Subaru all’organizzazione nonprofit che da oltre 35 anni si occupa di assistere e supportare sul campo i malati di Alzheimer e le loro famiglie
Guerra in Ucraina, Consulcesi lancia il nuovo corso contro le emorragie da ferite da guerra
«Di fronte ai gravissimi attacchi contro l’assistenza sanitaria, mettere il maggior numero di persone in condizione di saper compiere semplici ma efficaci manovre per fermare per esempio la fuoriuscita di sangue può significare salvare una vita in più», commenta Daniele Manno, esperto di Remote e Military Life Support
Supporto psicologico ai profughi ucraini, il lavoro del centro nato in memoria di Alfredino Rampi
All’interno del centro Rampi, a Roma, è nata un’unità di aiuto ai profughi ucraini in fuga dalla guerra. Ad aiutarli volontari della protezione civile, mediatori, psicologi. Michele Grano (PSICAR): «Con i bambini usiamo la modalità ludica per aiutarli a tirare fuori in maniera mediata la propria angoscia»
di Francesco Torre
Sanitari ucraini nel SSN. I dubbi di Alternativa: «Asl non hanno strumenti per valutare requisiti»
La deputata e medico Leda Volpi ha presentato un’interrogazione per sollecitare il ministero della Salute a varare una circolare o una norma: «Derogare all’iter di riconoscimento dei titoli è rischioso, parliamo di professioni molto sensibili»
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Prevenzione

Influenza, Lopalco (epidemiologo): “Picco atteso tra la fine di dicembre e l’inizio del nuovo anno. Vaccinarsi subito”

L'epidemiologo a Sanità Informazione: "Vaccinarsi contro influenza e Covid-19 nella stessa seduta: non ci sono controindicazioni, solo vantaggi"
Advocacy e Associazioni

Percorso Regolatorio farmaci Aifa: i pazienti devono partecipare ai processi decisionali. Presentato il progetto InPags

Attraverso il progetto InPags, coordinato da Rarelab, discussi 5 dei possibili punti da sviluppare per definire criteri e modalità. Obiettivo colmare il gap tra Italia e altri Paesi europei in ...
Advocacy e Associazioni

Disability Card: “Una nuova frontiera europea per i diritti delle persone con disabilità”. A che punto siamo

La Disability Card e l'European Parking Card sono strumenti che mirano a facilitare l'accesso ai servizi e a uniformare i diritti in tutta Europa. L'intervista all'avvocato Giovanni Paolo Sperti, seg...